The thesis aims to return to the Island of Lampedusa a new center for the rescue and care of sea turtles; a facility capable of fulfilling the main and indispensable functions of safeguarding the Island's natural heritage, animals in distress and their reintroduction into their respective environments. The project is structured and articulated with the desire to make the new center an interspecific meeting place, a reference point and refuge for all species (including humans). An open project that interweaves technology and landscape, popularization and scientific research, an epicenter of regenerative practices for the living beings that belong, even transiently, to this Island. Lampedusa, at the center of the Mediterranean Sea, has for centuries been a crossroads of human and animal flows, of political events and social marginality, of conquests and escapes, of wars and struggles, of welcome and migrations, a true interspecific laboratory. Point of convergence and pressure of the human aspects that belong to the world; it is a container that can enclose all the values and criticalities that belong to us as a species. This thesis proposes a project in the Punta Sottile area, south of the airport, where there has always existed a reception center founded and run by Dr. Daniela Freggi, a pioneering facility of European significance in the veterinary, surgical and scientific research fields. Today dismantled due to political and economic logics, it remains to this day in search of new solutions to maintain its activities. The proposal consists of a series of temporary and reversible structures, capable of being disassembled and adapted for "other" places, thus able to follow the routes and changes of sea turtles along all the Mediterranean coasts. An architecture made for parts, open and light, simplified but highly technological, capable of following interspecies flows and expanding or scaling up to disappear into the landscape. A model capable of telling us of a primitive future where all species coexist interspecies.

La tesi ha l’obiettivo di restituire all'Isola di Lampedusa un nuovo centro di salvataggio e cura delle tartarughe marine; una struttura in grado di assolvere alle funzioni principali ed indispensabili per la salvaguardia del patrimonio naturale dell’Isola, degli animali in difficoltà e della loro reimmissione nei rispettivi ambienti. Il progetto si struttura ed articola con la volontà di rendere il nuovo centro un luogo di incontro interspecifico, un punto di riferimento e rifugio per tutte le specie (umana compresa). Un progetto aperto che intreccia tecnologia e paesaggio, divulgazione e ricerca scientifica, un epicentro di pratiche rigenerative per gli esseri viventi che appartengono, anche in maniera transitoria, a quest’Isola. Lampedusa, al centro del Mediterraneo, è da secoli crocevia di flussi umani e animali, di eventi politici e marginalità sociale, di conquiste e di fughe, di guerre e di lotte, di accoglienza e di migrazioni, un vero e proprio laboratorio interspecifico. Punto di convergenza e pressione degli aspetti umani che appartengono al mondo; è un contenitore in grado di racchiudere tutti i valori e le criticità che ci appartengono come specie. La tesi propone un progetto nella zona di Punta Sottile, a sud dell’aeroporto, dove è sempre esistito un centro di accoglienza fondato e gestito dalla Dott.ssa Daniela Freggi, una struttura pioniera e di rilevanza europea nei campi veterinario, chirurgico e della ricerca scientifica. Oggi smantellata per via di logiche politiche ed economiche, rimane tutt'ora in cerca di nuove soluzioni per il mantenimento delle attività. La proposta è costituita da una serie di strutture temporanee e reversibili, capaci di essere smontate ed adattate per luoghi “altri”, in grado così di seguire le rotte e i mutamenti delle tartarughe marine lungo tutte le coste del Mediterraneo. Un’architettura fatta per parti, aperta e leggera, semplificata ma altamente tecnologica, capace di seguire i flussi d’interspecie e di espandersi o scalare fino a sparire nel paesaggio. Un modello in grado di raccontarci un futuro primitivo dove tutte le specie convivano in maniera interspecifica.

Comunità d'interspecie : Lampedusa come avamposto di flussi interspecifici

Grossi, Paolo
2022/2023

Abstract

The thesis aims to return to the Island of Lampedusa a new center for the rescue and care of sea turtles; a facility capable of fulfilling the main and indispensable functions of safeguarding the Island's natural heritage, animals in distress and their reintroduction into their respective environments. The project is structured and articulated with the desire to make the new center an interspecific meeting place, a reference point and refuge for all species (including humans). An open project that interweaves technology and landscape, popularization and scientific research, an epicenter of regenerative practices for the living beings that belong, even transiently, to this Island. Lampedusa, at the center of the Mediterranean Sea, has for centuries been a crossroads of human and animal flows, of political events and social marginality, of conquests and escapes, of wars and struggles, of welcome and migrations, a true interspecific laboratory. Point of convergence and pressure of the human aspects that belong to the world; it is a container that can enclose all the values and criticalities that belong to us as a species. This thesis proposes a project in the Punta Sottile area, south of the airport, where there has always existed a reception center founded and run by Dr. Daniela Freggi, a pioneering facility of European significance in the veterinary, surgical and scientific research fields. Today dismantled due to political and economic logics, it remains to this day in search of new solutions to maintain its activities. The proposal consists of a series of temporary and reversible structures, capable of being disassembled and adapted for "other" places, thus able to follow the routes and changes of sea turtles along all the Mediterranean coasts. An architecture made for parts, open and light, simplified but highly technological, capable of following interspecies flows and expanding or scaling up to disappear into the landscape. A model capable of telling us of a primitive future where all species coexist interspecies.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2023
2022/2023
La tesi ha l’obiettivo di restituire all'Isola di Lampedusa un nuovo centro di salvataggio e cura delle tartarughe marine; una struttura in grado di assolvere alle funzioni principali ed indispensabili per la salvaguardia del patrimonio naturale dell’Isola, degli animali in difficoltà e della loro reimmissione nei rispettivi ambienti. Il progetto si struttura ed articola con la volontà di rendere il nuovo centro un luogo di incontro interspecifico, un punto di riferimento e rifugio per tutte le specie (umana compresa). Un progetto aperto che intreccia tecnologia e paesaggio, divulgazione e ricerca scientifica, un epicentro di pratiche rigenerative per gli esseri viventi che appartengono, anche in maniera transitoria, a quest’Isola. Lampedusa, al centro del Mediterraneo, è da secoli crocevia di flussi umani e animali, di eventi politici e marginalità sociale, di conquiste e di fughe, di guerre e di lotte, di accoglienza e di migrazioni, un vero e proprio laboratorio interspecifico. Punto di convergenza e pressione degli aspetti umani che appartengono al mondo; è un contenitore in grado di racchiudere tutti i valori e le criticità che ci appartengono come specie. La tesi propone un progetto nella zona di Punta Sottile, a sud dell’aeroporto, dove è sempre esistito un centro di accoglienza fondato e gestito dalla Dott.ssa Daniela Freggi, una struttura pioniera e di rilevanza europea nei campi veterinario, chirurgico e della ricerca scientifica. Oggi smantellata per via di logiche politiche ed economiche, rimane tutt'ora in cerca di nuove soluzioni per il mantenimento delle attività. La proposta è costituita da una serie di strutture temporanee e reversibili, capaci di essere smontate ed adattate per luoghi “altri”, in grado così di seguire le rotte e i mutamenti delle tartarughe marine lungo tutte le coste del Mediterraneo. Un’architettura fatta per parti, aperta e leggera, semplificata ma altamente tecnologica, capace di seguire i flussi d’interspecie e di espandersi o scalare fino a sparire nel paesaggio. Un modello in grado di raccontarci un futuro primitivo dove tutte le specie convivano in maniera interspecifica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/210629