Walking through : practices for new horizons on Comacina island

The mission of contemporary design is to imagine an architecture that is sensitive to reversible and immaterial environmental transformations, that is capable of harnessing silent energies in order to trigger new behaviours and generate a fluid and traversable reality. In this sense, the act of walking constitutes a primordial practice of reading and rewriting space, capable of transforming a place even without leaving tangible signs. By walking, it is possible to unveil unconscious areas and build new relationships: this is a method of creating a non-figurative architecture, because it is capable of communicating the values of a place even without the need to draw a single line. Today, Comacina Island, pearl of Lake Como and casket of a precious heritage, presents itself as a waiting reality that needs new eyes with which to be observed and, therefore, rediscovered. The project is a space of going, an instrument of knowledge and re-appropriation of the beauty of the territory, capable of constructing a global narration of the Island by influencing the perception of the surrounding environment. The movement of the body in the space culminates in the development of a pedestrian itinerary that crosses the entire Island and constitutes its backbone, a device capable of stimulating playful time, also and above all, on the occasion of San Giovanni Festival, an important moment of cultural celebration of local identity through the development of prototypes of ephemeral architecture.

La missione del progetto contemporaneo è quella di immaginare un’architettura sensibile alle trasformazioni ambientali reversibili e immateriali, che sia capace di sfruttare le energie silenziose al fine di innescare nuovi comportamenti e generare una realtà fluida e attraversabile. In tal senso l’atto del camminare costituisce una pratica primordiale di lettura e riscrittura dello spazio, capace di trasformare un luogo anche senza lasciare segni tangibili. Camminando è possibile svelare zone inconsce e costruire relazioni inedite: si tratta di un metodo di creazione di un’architettura non figurativa, perché capace di comunicare i valori di un luogo anche senza la necessità di tracciare un disegno. Ad oggi l’Isola Comacina, perla del Lago di Como e scrigno di un prezioso patrimonio, si presenta come una realtà in attesa che necessita di nuovi occhi con cui essere osservata e, dunque, riscoperta. Il progetto è uno spazio dell’andare, strumento di conoscenza e riappropriazione delle bellezze del territorio, atto a costruire una narrazione globale dell’Isola influenzando la percezione dell’ambiente circostante. Il movimento del corpo nello spazio culmina attraverso lo sviluppo di un itinerario pedonale che attraversa l’intera Isola e ne costituisce la spina dorsale, uno strumento capace di stimolare il tempo ludico, anche e soprattutto in occasione della Sagra di San Giovanni, importante momento di celebrazione culturale dell’identità locale attraverso lo sviluppo di alcuni prototipi di architettura effimera.