AB.tat

The current Italian housing scene presents several changes in many aspects, especially in relation to the new generations. The breaking down of the traditional triad work-home-family as a model of lasting stability has transformed the home into a "wrapper [...] where life takes place; it takes it too, but then, once the act of life, the everyday gestures, have been accomplished, the wrapper is thrown away." (Sottsass, 1966). In the context of this reconceptualisation of the domestic environment, a nomadic approach that sees the home as a means and not as an end appears attractive, especially to younger people. This thesis explores the advantages and difficulties of the new nomadism and proposes the typology of co-living as a possible solution to the problems of this emerging class. Starting from the nomadic habitat par excellence, the cave, shelter and security for prehistoric man, the counterpart for the new nomad has been identified in an aggregate of shared services that support and enrich the life experiences of communities. Through the use of a modular system that is easy to apply, inserted inside a disused industrial building, the project will lead to the birth of a co-living space that combines large communal relaxation and work spaces with smaller private areas, in which the enveloping and protective atmosphere of the caves emerges, allowing people to recover their intimacy and personal space. AB•tat is, therefore, a co-living space for the new nomadism, but also an easily replicable system that, declined according to the peculiarities of the context of insertion, would represent a possible solution to the support and promotion of digital nomadism in our country.

L'attuale panorama abitativo italiano presenta numerosi mutamenti sotto svariati punti di vista soprattutto in riferimento alle nuove generazioni. Lo scardinando della tradizionale triade lavoro-casa-famiglia come modello di una stabilità duratura, ha trasformato la casa in un "involucro [...] dove la vita si svolge; ci vuole anche lui, ma poi compiuto l’atto della vita, i gesti di ogni giorno, l’involucro si butta via." (Sottsass, 1966). Nell'onda di questa riconcettualizzazione dell'ambiente domestico, un approccio nomade che veda la casa come un mezzo e non come un fine, appare allettante soprattutto ai più giovani. La tesi approfondisce i vantaggi e le difficoltà del nuovo nomadismo e propone la tipologia del co-living come possibile soluzione alle problematiche di questa classe emergente. Partendo dall’habitat nomade per eccellenza, la caverna, riparo e sicurezza per l’uomo preistorico, si è individuato il corrispettivo per il nuovo nomade in un aggregato di servizi condivisi che supportano e arricchiscono le esperienze di vita delle comunità. Attraverso l’utilizzo di un sistema modulare di facile applicazione, inserito all’interno di un edificio industriale in disuso, il progetto porterà alla nascita di uno spazio di co-living che coniughi ampi spazi di relax e lavoro comuni a più piccole aree private, in cui l'atmosfera avvolgente e protettiva delle caverne affiora, permettendo di recuperando la propria intimità e il proprio spazio personale. AB•tat è, quindi, uno spazio di co-living per il nuovo nomadismo, ma anche un sistema facilmente replicabile che, declinato in base alle peculiarità del contesto di inserimento, rappresenterebbe una possibile soluzione al sostegno e alla promozione del nomadismo digitale nel nostro paese.