This thesis aims to examine the current state of stadiums in Italy, emphasizing their relevance and complexity in a European context. Stadiums, as places of passion and connection between communities, are an intrinsic part of the Italian social fabric, but their management and renovation have become a delicate issue. The comparison with Europe highlights a significant gap in the Italian panorama, where many stadiums show an average age that is too advanced and a poor ability to adapt to the contemporary needs of football and sport in general. This situation is even more surprising in a country with a long football tradition and a leading role in international football. The recent Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) represents a great opportunity as it offers substantial funding for the renovation of degraded areas and sports infrastructure. Italy has also tried to use it for the creation of new stadiums and sports facilities, giving rise to somewhat controversial events. To demonstrate the feasibility of this transformation vision, an area of particular interest was selected: the Flaminio Stadium in Rome, abandoned for years. Its strategic position in the heart of the city provided fundamental stimuli for the design of three new districts: one dedicated to sport, one to culture and one to commerce. Through an approach based on routes with distinct colors and specific interventions, the aim is to drastically increase the aesthetic and functional value of the surrounding area, as well as the urban greenery. This study aims to demonstrate that the transformation of stadiums in Italy is not only a sporting issue, but also an urban and cultural challenge and that stadiums can become key elements in the regeneration of surrounding areas, contributing to enhancing the architectural heritage and improving quality of the life of local communities.

Questa tesi si propone di esaminare l’attuale stato degli stadi in Italia, ponendo l’accento sulla loro rilevanza e complessità in un contesto europeo. Gli stadi, come luoghi di passione e di connessione tra comunità, sono una parte intrinseca del tessuto sociale italiano, ma la loro gestione e rinnovamento sono diventati una questione delicata. Il confronto con l’Europa mette in luce un divario significativo nel panorama italiano, dove molti stadi mostrano un’età media troppo avanzata e una scarsa capacità di adattarsi ai bisogni contemporanei del calcio e dello sport in generale. Questa situazione è ancora più sorprendente in un paese con una lunga tradizione calcistica e un ruolo di spicco nel calcio internazionale. Il recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una grande opportunità poichè offre un finanziamento sostanziale per il rinnovamento di aree degradate e infrastrutture sportive. L’Italia ha provato ad utilizzarlo anche per la creazione di nuovi stadi e strutture sportive dando vita a vicende alquanto controverse. Per dimostrare la fattibilità di questa visione di trasformazione, è stata selezionata un’area di particolare interesse: lo Stadio Flaminio a Roma, abbandonato da anni. La sua posizione strategica nel cuore della città ha fornito stimoli fondamentali per la progettazione di tre nuovi distretti: uno dedicato allo sport, uno alla cultura e uno al commercio. Attraverso un approccio basato su percorsi con colori ben distinti e interventi puntuali, si intende aumentare drasticamente il valore estetico e funzionale dell’area circostante, nonchè il verde urbano. Questo studio si propone di dimostrare che la trasformazione degli stadi in Italia non è solo una questione sportiva, ma anche una sfida urbanistica e culturale che gli stadi possono diventare elementi chiave nella rigenerazione delle aree circostanti, contribuendo a valorizzare il patrimonio architettonico e a migliorare la qualità della vita delle comunità locali.

Urban regeneration and Flaminio Stadium in Rome: the planning of 3 districts

Casaro, Matteo;Pezzoli, Andrea
2022/2023

Abstract

This thesis aims to examine the current state of stadiums in Italy, emphasizing their relevance and complexity in a European context. Stadiums, as places of passion and connection between communities, are an intrinsic part of the Italian social fabric, but their management and renovation have become a delicate issue. The comparison with Europe highlights a significant gap in the Italian panorama, where many stadiums show an average age that is too advanced and a poor ability to adapt to the contemporary needs of football and sport in general. This situation is even more surprising in a country with a long football tradition and a leading role in international football. The recent Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) represents a great opportunity as it offers substantial funding for the renovation of degraded areas and sports infrastructure. Italy has also tried to use it for the creation of new stadiums and sports facilities, giving rise to somewhat controversial events. To demonstrate the feasibility of this transformation vision, an area of particular interest was selected: the Flaminio Stadium in Rome, abandoned for years. Its strategic position in the heart of the city provided fundamental stimuli for the design of three new districts: one dedicated to sport, one to culture and one to commerce. Through an approach based on routes with distinct colors and specific interventions, the aim is to drastically increase the aesthetic and functional value of the surrounding area, as well as the urban greenery. This study aims to demonstrate that the transformation of stadiums in Italy is not only a sporting issue, but also an urban and cultural challenge and that stadiums can become key elements in the regeneration of surrounding areas, contributing to enhancing the architectural heritage and improving quality of the life of local communities.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2023
2022/2023
Questa tesi si propone di esaminare l’attuale stato degli stadi in Italia, ponendo l’accento sulla loro rilevanza e complessità in un contesto europeo. Gli stadi, come luoghi di passione e di connessione tra comunità, sono una parte intrinseca del tessuto sociale italiano, ma la loro gestione e rinnovamento sono diventati una questione delicata. Il confronto con l’Europa mette in luce un divario significativo nel panorama italiano, dove molti stadi mostrano un’età media troppo avanzata e una scarsa capacità di adattarsi ai bisogni contemporanei del calcio e dello sport in generale. Questa situazione è ancora più sorprendente in un paese con una lunga tradizione calcistica e un ruolo di spicco nel calcio internazionale. Il recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una grande opportunità poichè offre un finanziamento sostanziale per il rinnovamento di aree degradate e infrastrutture sportive. L’Italia ha provato ad utilizzarlo anche per la creazione di nuovi stadi e strutture sportive dando vita a vicende alquanto controverse. Per dimostrare la fattibilità di questa visione di trasformazione, è stata selezionata un’area di particolare interesse: lo Stadio Flaminio a Roma, abbandonato da anni. La sua posizione strategica nel cuore della città ha fornito stimoli fondamentali per la progettazione di tre nuovi distretti: uno dedicato allo sport, uno alla cultura e uno al commercio. Attraverso un approccio basato su percorsi con colori ben distinti e interventi puntuali, si intende aumentare drasticamente il valore estetico e funzionale dell’area circostante, nonchè il verde urbano. Questo studio si propone di dimostrare che la trasformazione degli stadi in Italia non è solo una questione sportiva, ma anche una sfida urbanistica e culturale che gli stadi possono diventare elementi chiave nella rigenerazione delle aree circostanti, contribuendo a valorizzare il patrimonio architettonico e a migliorare la qualità della vita delle comunità locali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/210960