Heat has no scale. From the almost unlimited source of the sun to the microscopic processes of bacteria, it is everywhere. In humans, in the soil, in the atmosphere, in architecture. And in recent times so much so that it has become extreme, critical, dangerous. Summer 2023 in Milan exceeded every threshold limit of heat and was an occasion to raise a question. Humans experience physical, mental, behavioral disorders. They react to this by abusing air conditioning, isolating themselves in their climatic bunkers and completely losing all possibility of sociality. But what about an alternative? The research investigates locally the heat effects in Milan, and then analyzes globally causes and consequences to understand how current behaviors may not be appropriate approaches to resist. Living soil, the element where life begins and ends, has the potential to become a new thermal device, changing the recent narrative that has marginalized it to “unwanted” and turning it back into a key actor in human existence. The project starts from the analysis of some soil embankments in the city of Milan, made for simple engineering purposes, to show how it is possible to reactivate one of them into a biological and climatic device. This unimaginably soil embankment was hidden inside the Fascist architecture of Stazione Centrale. The proposal reactivates this soil and a system of underground tunnels and unused storage rooms, Magazzini Raccordati, now storage of cold air, to extend the climate impact of the soil within the context, suffering from heat stress and air pollution. The research operates between design, technology, environment, politics and natural science, and rather than conforming to conventional architectural concepts, it offers proposals that challenge the underlying systems that limit the collective and individual imagination. New starting points to imagine alternative ways of designing the world, to unleash the power of speculative architecture. By inserting narratives, the focus of design shifts from the object and its expression to the argument that supports it. The project focuses on the intersection of theory and practice, seeking to address the contemporary challenges of our time, particularly those related to socio-ecological transformation and adaptive reuse of existing buildings, with ecologically and economically viable responses, reversing the current human perspective and making humans aware of their residuality, their uncertainty.

Il calore non ha scala. Dalla fonte quasi illimitata del sole ai processi microscopici dei batteri, è ovunque. Nell'uomo, nel suolo, nell'atmosfera, nell'architettura. E negli ultimi tempi è diventato estremo, critico, pericoloso. L'estate 2023 a Milano ha superato ogni soglia limite di calore ed è stata l'occasione per sollevare una domanda. Gli esseri umani sperimentano disturbi fisici, mentali, comportamentali. A questo reagiscono abusando dell'aria condizionata, isolandosi nei loro bunker climatici e perdendo completamente ogni possibilità di socialità. Ma quale sarebbe l'alternativa? La ricerca indaga localmente gli effetti del caldo a Milano, e poi analizza globalmente cause e conseguenze per capire come i comportamenti attuali potrebbero non essere gli approcci adeguati per resistere. Il suolo vivo, l'elemento dove la vita inizia e finisce, ha il potenziale per diventare un nuovo dispositivo termico, cambiando la recente narrazione che lo ha marginalizzato a "indesiderato" e trasformandolo nuovamente in un attore chiave dell'esistenza umana. Il progetto parte dall'analisi di alcuni rilevati in terra della città di Milano, realizzati per semplici scopi ingegneristici, per mostrare come sia possibile riattivare uno di essi come dispositivo biologico e climatico. Questo rilevato di terra di dimensioni inimmaginabili era nascosto all'interno dell'architettura fascista della Stazione Centrale. La proposta consente di riattivare questo suolo e un sistema di gallerie sotterranee e di magazzini inutilizzati, i Magazzini Raccordati, oggi accumulatori di aria fredda, per estendere l'impatto climatico del suolo all'interno del contesto, affetto da stress termico e inquinamento atmosferico. La ricerca opera tra design, tecnologia, ambiente, politica e scienze naturali, e piuttosto che conformarsi a concetti architettonici convenzionali, offre proposte che sfidano i sistemi sottostanti che limitano l'immaginazione collettiva e individuale. Nuovi punti di partenza per immaginare modi alternativi di progettare il mondo, per liberare il potere dell'architettura speculativa. Inserendo delle narrazioni, il focus del design si sposta dall'oggetto e dalla sua espressione all'argomentazione che lo sostiene. Il progetto si concentra sull'intersezione tra teoria e pratica, cercando di affrontare le sfide contemporanee del nostro tempo, in particolare quelle legate alla trasformazione socio-ecologica e al riutilizzo adattivo degli edifici esistenti, con risposte ecologicamente ed economicamente valide, invertendo l'attuale prospettiva umana e rendendo gli esseri umani consapevoli della loro residualità, della loro incertezza.

Milano Is Burning

Falcone, Luca;Guercia, Raffaele
2022/2023

Abstract

Heat has no scale. From the almost unlimited source of the sun to the microscopic processes of bacteria, it is everywhere. In humans, in the soil, in the atmosphere, in architecture. And in recent times so much so that it has become extreme, critical, dangerous. Summer 2023 in Milan exceeded every threshold limit of heat and was an occasion to raise a question. Humans experience physical, mental, behavioral disorders. They react to this by abusing air conditioning, isolating themselves in their climatic bunkers and completely losing all possibility of sociality. But what about an alternative? The research investigates locally the heat effects in Milan, and then analyzes globally causes and consequences to understand how current behaviors may not be appropriate approaches to resist. Living soil, the element where life begins and ends, has the potential to become a new thermal device, changing the recent narrative that has marginalized it to “unwanted” and turning it back into a key actor in human existence. The project starts from the analysis of some soil embankments in the city of Milan, made for simple engineering purposes, to show how it is possible to reactivate one of them into a biological and climatic device. This unimaginably soil embankment was hidden inside the Fascist architecture of Stazione Centrale. The proposal reactivates this soil and a system of underground tunnels and unused storage rooms, Magazzini Raccordati, now storage of cold air, to extend the climate impact of the soil within the context, suffering from heat stress and air pollution. The research operates between design, technology, environment, politics and natural science, and rather than conforming to conventional architectural concepts, it offers proposals that challenge the underlying systems that limit the collective and individual imagination. New starting points to imagine alternative ways of designing the world, to unleash the power of speculative architecture. By inserting narratives, the focus of design shifts from the object and its expression to the argument that supports it. The project focuses on the intersection of theory and practice, seeking to address the contemporary challenges of our time, particularly those related to socio-ecological transformation and adaptive reuse of existing buildings, with ecologically and economically viable responses, reversing the current human perspective and making humans aware of their residuality, their uncertainty.
ZUAN, GIADA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2023
2022/2023
Il calore non ha scala. Dalla fonte quasi illimitata del sole ai processi microscopici dei batteri, è ovunque. Nell'uomo, nel suolo, nell'atmosfera, nell'architettura. E negli ultimi tempi è diventato estremo, critico, pericoloso. L'estate 2023 a Milano ha superato ogni soglia limite di calore ed è stata l'occasione per sollevare una domanda. Gli esseri umani sperimentano disturbi fisici, mentali, comportamentali. A questo reagiscono abusando dell'aria condizionata, isolandosi nei loro bunker climatici e perdendo completamente ogni possibilità di socialità. Ma quale sarebbe l'alternativa? La ricerca indaga localmente gli effetti del caldo a Milano, e poi analizza globalmente cause e conseguenze per capire come i comportamenti attuali potrebbero non essere gli approcci adeguati per resistere. Il suolo vivo, l'elemento dove la vita inizia e finisce, ha il potenziale per diventare un nuovo dispositivo termico, cambiando la recente narrazione che lo ha marginalizzato a "indesiderato" e trasformandolo nuovamente in un attore chiave dell'esistenza umana. Il progetto parte dall'analisi di alcuni rilevati in terra della città di Milano, realizzati per semplici scopi ingegneristici, per mostrare come sia possibile riattivare uno di essi come dispositivo biologico e climatico. Questo rilevato di terra di dimensioni inimmaginabili era nascosto all'interno dell'architettura fascista della Stazione Centrale. La proposta consente di riattivare questo suolo e un sistema di gallerie sotterranee e di magazzini inutilizzati, i Magazzini Raccordati, oggi accumulatori di aria fredda, per estendere l'impatto climatico del suolo all'interno del contesto, affetto da stress termico e inquinamento atmosferico. La ricerca opera tra design, tecnologia, ambiente, politica e scienze naturali, e piuttosto che conformarsi a concetti architettonici convenzionali, offre proposte che sfidano i sistemi sottostanti che limitano l'immaginazione collettiva e individuale. Nuovi punti di partenza per immaginare modi alternativi di progettare il mondo, per liberare il potere dell'architettura speculativa. Inserendo delle narrazioni, il focus del design si sposta dall'oggetto e dalla sua espressione all'argomentazione che lo sostiene. Il progetto si concentra sull'intersezione tra teoria e pratica, cercando di affrontare le sfide contemporanee del nostro tempo, in particolare quelle legate alla trasformazione socio-ecologica e al riutilizzo adattivo degli edifici esistenti, con risposte ecologicamente ed economicamente valide, invertendo l'attuale prospettiva umana e rendendo gli esseri umani consapevoli della loro residualità, della loro incertezza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/211096