The urban history of Salerno tells us about a contradictory city, which lives the ambition of becoming a cosmopolitan metropolis and which at the same time fights with the demons that torment the vast majority of southern cities without wide-ranging visions. radius: unmanageable traffic, lack of public spaces and maximum territorial use, with all the problems that concern it. The recent expansions, carried out from the 90s to today, have consumed approximately 150 hectares of agricultural land; subdivisions of peripheral and peri-urban areas adjacent to productive and industrial areas, edges of a new city barely integrated into the existing urban fabric. One of these areas of “new” expansion is the San Leonardo district, famous for hosting the main hospital infrastructure and the most important pagan cathedral of the city, the Arechi Stadium. Built to host the “magic nights” of the “Italia 90” World Cup, the facility in via Allende, the “prince of stadiums”, was innovative in many ways in its time. With its sectors built in a modular manner separated from each other and with the elimination of the athletics track, the Arechi Stadium represented an exception in the Italian panorama of the time. After having hosted more than 800 home matches, 30 years after its construction, the stadium is in an advanced state of decay and does not meet the minimum requirements of the new prestigious sporting stages achieved by the team. Processes of construction of new facilities and redevelopment of existing ones, carried out by various European entities, have outlined new parameters of quality and technological innovation that have revolutionized the very concept of the “modern stadium”.

La storia urbanistica salernitana ci racconta una città contradditoria, che vive l’ambizione di diventare una metropoli cosmopolita e che al contempo, combatte con i demoni che tormentano la stragrande maggioranza delle città del meridione prive di visioni ad ampio raggio: traffico ingestibile, carenza di spazi pubblici e la massima utilizzazione territoriale, con tutti i problemi che ne concernono. Le recenti espansioni, realizzate dagli anni 90 ad oggi, hanno consumato circa 150 ettari di suolo agricolo; lottizzazioni di aree periferiche e periurbane contigue alle aree produttive e industriali, lembi di una nuova città a malapena integrata nel tessuto urbano esistente. Una di queste aree di “nuova” espansione, è il quartiere San Leonardo, famoso per ospitare la principale infrastruttura ospedaliera e la più importante cattedrale pagana della città, lo Stadio Arechi. Realizzato per ospitare le “notti magiche” dei mondiali di “Italia 90”, l’impianto di via Allende, il “principe degli stadi”, ai suoi tempi, risultava per molti versi innovativo. Con i suoi settori costruiti in maniera modulare separati uno dall’altro e con l’eliminazione della pista d’atletica, lo Stadio Arechi rappresentava un’eccezione nel panorama italiano dell’epoca. Dopo aver ospitato più di 800 partite casalinghe, a 30 anni dalla sua realizzazione, lo stadio presenta un avanzato stato di degrado e non soddisfa i requisiti minimi dei nuovi prestigiosi palcoscenici sportivi raggiunti dalla squadra. Processi di costruzione di nuovi impianti e di riqualificazione di quelli esistenti, portati avanti da diverse realtà europee, hanno delineato nuovi parametri di qualità e di innovazione tecnologica che hanno rivoluzionato il concetto stesso di “stadio moderno”.

Riqualificazione Stadio Arechi e dell'area come intervento di rigenerazione urbana della città di Salerno

Cappetta, Andrea;Mariani, Michelangelo
2022/2023

Abstract

The urban history of Salerno tells us about a contradictory city, which lives the ambition of becoming a cosmopolitan metropolis and which at the same time fights with the demons that torment the vast majority of southern cities without wide-ranging visions. radius: unmanageable traffic, lack of public spaces and maximum territorial use, with all the problems that concern it. The recent expansions, carried out from the 90s to today, have consumed approximately 150 hectares of agricultural land; subdivisions of peripheral and peri-urban areas adjacent to productive and industrial areas, edges of a new city barely integrated into the existing urban fabric. One of these areas of “new” expansion is the San Leonardo district, famous for hosting the main hospital infrastructure and the most important pagan cathedral of the city, the Arechi Stadium. Built to host the “magic nights” of the “Italia 90” World Cup, the facility in via Allende, the “prince of stadiums”, was innovative in many ways in its time. With its sectors built in a modular manner separated from each other and with the elimination of the athletics track, the Arechi Stadium represented an exception in the Italian panorama of the time. After having hosted more than 800 home matches, 30 years after its construction, the stadium is in an advanced state of decay and does not meet the minimum requirements of the new prestigious sporting stages achieved by the team. Processes of construction of new facilities and redevelopment of existing ones, carried out by various European entities, have outlined new parameters of quality and technological innovation that have revolutionized the very concept of the “modern stadium”.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2023
2022/2023
La storia urbanistica salernitana ci racconta una città contradditoria, che vive l’ambizione di diventare una metropoli cosmopolita e che al contempo, combatte con i demoni che tormentano la stragrande maggioranza delle città del meridione prive di visioni ad ampio raggio: traffico ingestibile, carenza di spazi pubblici e la massima utilizzazione territoriale, con tutti i problemi che ne concernono. Le recenti espansioni, realizzate dagli anni 90 ad oggi, hanno consumato circa 150 ettari di suolo agricolo; lottizzazioni di aree periferiche e periurbane contigue alle aree produttive e industriali, lembi di una nuova città a malapena integrata nel tessuto urbano esistente. Una di queste aree di “nuova” espansione, è il quartiere San Leonardo, famoso per ospitare la principale infrastruttura ospedaliera e la più importante cattedrale pagana della città, lo Stadio Arechi. Realizzato per ospitare le “notti magiche” dei mondiali di “Italia 90”, l’impianto di via Allende, il “principe degli stadi”, ai suoi tempi, risultava per molti versi innovativo. Con i suoi settori costruiti in maniera modulare separati uno dall’altro e con l’eliminazione della pista d’atletica, lo Stadio Arechi rappresentava un’eccezione nel panorama italiano dell’epoca. Dopo aver ospitato più di 800 partite casalinghe, a 30 anni dalla sua realizzazione, lo stadio presenta un avanzato stato di degrado e non soddisfa i requisiti minimi dei nuovi prestigiosi palcoscenici sportivi raggiunti dalla squadra. Processi di costruzione di nuovi impianti e di riqualificazione di quelli esistenti, portati avanti da diverse realtà europee, hanno delineato nuovi parametri di qualità e di innovazione tecnologica che hanno rivoluzionato il concetto stesso di “stadio moderno”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/211128