The era of the government of Maria Theresa of Austria and Joseph II in many cities of Austrian Lombardy coincided with the appearance of new public functions, often linked to the fields of education, assistance and healthcare. The availability of a vast real estate asset, confiscated by the Government with the first religious suppressions, made it possible to establish schools, libraries, museums, orphanages, hospitals and offices also in the fortress city of Mantua. From 1773 it was the professor and architect Paolo Pozzo (1741-1803) who incessantly dealt with the recovery of urban monasteries and convents, becoming the interpreter of the new architectural typologies of European scope, constituting, like Milan and Pavia, an essential case- study. The choices made by the architect, with the consent of the Austrian Government, constituted the basis for the future development of the city from the end of the 18th century onwards. Furthermore, the demonstrated ability to reuse the chamber's heritage with a few targeted interventions has guaranteed the survival of a large part of the religious heritage up to the present day.

L’epoca del governo di Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II in molte città della Lombardia Austriaca coincise con la comparsa di nuove funzioni pubbliche, spesso collegate agli ambiti dell’educazione, dell’assistenza e della sanità. La disponibilità di un vasto patrimonio immobiliare, incamerato dal Governo con le prime soppressioni religiose, permise di istituire scuole, biblioteche, musei, orfanotrofi, ospedali e uffici anche nella città-fortezza di Mantova. Dal 1773 fu il professore e architetto Paolo Pozzo (1741-1803) a occuparsi incessantemente del recupero di monasteri e conventi urbani, diventando l’interprete delle nuove tipologie architettoniche di respiro europeo, costituendo, al pari di Milano e Pavia, un imprescindibile caso-studio. Le scelte intraprese dall’architetto, con il consenso del Governo austriaco, costituirono le basi per lo sviluppo futuro della città dalla fine del XVIII in poi. Inoltre, la dimostrata abilità di riuso del patrimonio camerale con pochi e mirati interventi, ha garantito la sopravvivenza di buona parte del patrimonio religioso sino ai giorni nostri.

Mantova nel Settecento: assistenza, istruzione e sanità. Il patrimonio camerale nei progetti dell'architetto Paolo Pozzo (1773-1797)

Rossi, Ginevra
2022/2023

Abstract

The era of the government of Maria Theresa of Austria and Joseph II in many cities of Austrian Lombardy coincided with the appearance of new public functions, often linked to the fields of education, assistance and healthcare. The availability of a vast real estate asset, confiscated by the Government with the first religious suppressions, made it possible to establish schools, libraries, museums, orphanages, hospitals and offices also in the fortress city of Mantua. From 1773 it was the professor and architect Paolo Pozzo (1741-1803) who incessantly dealt with the recovery of urban monasteries and convents, becoming the interpreter of the new architectural typologies of European scope, constituting, like Milan and Pavia, an essential case- study. The choices made by the architect, with the consent of the Austrian Government, constituted the basis for the future development of the city from the end of the 18th century onwards. Furthermore, the demonstrated ability to reuse the chamber's heritage with a few targeted interventions has guaranteed the survival of a large part of the religious heritage up to the present day.
SCAIONI, MARCO
BOERI, ELISA
TOGLIANI, CARLO
3-ott-2023
Mantua in the XVIII century: assistance, education and healthcare. The chamber's heritage in the projects of the architect Paolo Pozzo (1773-1797)
L’epoca del governo di Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II in molte città della Lombardia Austriaca coincise con la comparsa di nuove funzioni pubbliche, spesso collegate agli ambiti dell’educazione, dell’assistenza e della sanità. La disponibilità di un vasto patrimonio immobiliare, incamerato dal Governo con le prime soppressioni religiose, permise di istituire scuole, biblioteche, musei, orfanotrofi, ospedali e uffici anche nella città-fortezza di Mantova. Dal 1773 fu il professore e architetto Paolo Pozzo (1741-1803) a occuparsi incessantemente del recupero di monasteri e conventi urbani, diventando l’interprete delle nuove tipologie architettoniche di respiro europeo, costituendo, al pari di Milano e Pavia, un imprescindibile caso-studio. Le scelte intraprese dall’architetto, con il consenso del Governo austriaco, costituirono le basi per lo sviluppo futuro della città dalla fine del XVIII in poi. Inoltre, la dimostrata abilità di riuso del patrimonio camerale con pochi e mirati interventi, ha garantito la sopravvivenza di buona parte del patrimonio religioso sino ai giorni nostri.
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