In Castelsantangelo sul Nera, the relationship between the identity of the place and its landscape is a fundamental theme. The economy of this region has always been based on activities that guarantee the preservation and active governance of the territory, in a relationship so strong that it has shaped the landscape according to its needs. Shepherds and farmers, through grazing, transhumance and the production of local foodstuffs, and charcoal burners, through the cutting of the wood for firewood and charcoal production, have contributed to creating the landscape and ecosystem complexity present and protected today by the Monti Sibillini National Park. The phenomenon of rural abandonment, also present in Castelsantangelo and amplified by the seismic events of 2016, and the consequent and imminent extinction of ancient trades is, however, putting this system of vital relations between communities and their territory into crisis. Consequently, rapid changes are leading to the loss of landscape diversity and richness. This, well represented by the progressive advance of forests over grasslands and abandoned fields, can become an opportunity for economic, and above all social, rebirth for the communities of a region that today seem destined to disappear. Rediscovering the relationship with the area’s forests, with a view to multi-functionality and according to a more sustainable approach than in the past, can bring production back to the centre of the local economy. In fact, the creation of a woodworking hub, as a vital link between the forests and the production of finished products, would allow Castelsantangelo to be included in the Marche’s woodworking supply chain. By reconverting some temporary structures for the headquarters of the municipal offices, built after the earthquake, the activity would guarantee employment and the generation of a demand for wood, which would lead back to the protection and care of the forest system of the Sibillini Mountains, thus decreasing the various territorial risks and ensuring the growth and development of the communities.

A Castelsantangelo sul Nera il rapporto tra l’identità del luogo e il suo paesaggio è un tema fondamentale. L’economia di questa regione è da sempre basata su attività che garantiscono presidio e governo attivo del territorio, in una relazione talmente forte da aver plasmato il paesaggio secondo le proprie necessità. Pastori e agricoltori, attraverso il pascolo, la transumanza e la produzione di prodotti alimentari locali, e carbonai, tramite il taglio del bosco per la produzione di legna da ardere e carbone vegetale, hanno contribuito a creare quella complessità paesaggistica ed ecosistemica oggi presenti e tutelate dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il fenomeno dell’abbandono delle aree rurali, presente anche a Castelsantangelo e amplificato dagli eventi sismici del 2016, e la conseguente e prossima estinzione degli antichi mestieri sta però mettendo in crisi questo sistema di relazioni vitali tra le comunità e il proprio territorio. Conseguentemente rapidi cambiamenti stanno portando alla perdita di diversità e ricchezza paesaggistica. Questo, ben rappresentato dall’avanzamento progressivo delle foreste rispetto a praterie e a campi abbandonati, può diventare occasione di rinascita economica, e soprattutto sociale, per le comunità di una regione che ad oggi sembrano destinate alla scomparsa. Riscoprire il rapporto con i boschi del territorio, nell’ottica della multifunzionalità e secondo un approccio più sostenibile rispetto al passato, può riportare la produzione al centro dell’economia dei luoghi. Infatti, la realizzazione di un hub per la lavorazione del legno, quale raccordo vitale tra le foreste e le attività di produzione di prodotti finiti, permetterebbe l’inserimento di Castelsantangelo nella filiera del legno marchigiana. Riconvertendo alcune strutture temporanee per la sede degli uffici comunali, realizzate post catastrofe, l’attività garantirebbe occupazione e la generazione di una domanda di legname, che riporterebbe al presidio e alla cura del sistema forestale dei Monti Sibillini, diminuendo così i diversi rischi territoriali e garantendo la crescita e lo sviluppo delle comunità.

Il richiamo della foresta : il legno del Parco dei Monti Sibillini come opportunità di rinascita per Castelsantangelo sul Nera

Oretti, Mattia
2021/2022

Abstract

In Castelsantangelo sul Nera, the relationship between the identity of the place and its landscape is a fundamental theme. The economy of this region has always been based on activities that guarantee the preservation and active governance of the territory, in a relationship so strong that it has shaped the landscape according to its needs. Shepherds and farmers, through grazing, transhumance and the production of local foodstuffs, and charcoal burners, through the cutting of the wood for firewood and charcoal production, have contributed to creating the landscape and ecosystem complexity present and protected today by the Monti Sibillini National Park. The phenomenon of rural abandonment, also present in Castelsantangelo and amplified by the seismic events of 2016, and the consequent and imminent extinction of ancient trades is, however, putting this system of vital relations between communities and their territory into crisis. Consequently, rapid changes are leading to the loss of landscape diversity and richness. This, well represented by the progressive advance of forests over grasslands and abandoned fields, can become an opportunity for economic, and above all social, rebirth for the communities of a region that today seem destined to disappear. Rediscovering the relationship with the area’s forests, with a view to multi-functionality and according to a more sustainable approach than in the past, can bring production back to the centre of the local economy. In fact, the creation of a woodworking hub, as a vital link between the forests and the production of finished products, would allow Castelsantangelo to be included in the Marche’s woodworking supply chain. By reconverting some temporary structures for the headquarters of the municipal offices, built after the earthquake, the activity would guarantee employment and the generation of a demand for wood, which would lead back to the protection and care of the forest system of the Sibillini Mountains, thus decreasing the various territorial risks and ensuring the growth and development of the communities.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
4-mag-2023
2021/2022
A Castelsantangelo sul Nera il rapporto tra l’identità del luogo e il suo paesaggio è un tema fondamentale. L’economia di questa regione è da sempre basata su attività che garantiscono presidio e governo attivo del territorio, in una relazione talmente forte da aver plasmato il paesaggio secondo le proprie necessità. Pastori e agricoltori, attraverso il pascolo, la transumanza e la produzione di prodotti alimentari locali, e carbonai, tramite il taglio del bosco per la produzione di legna da ardere e carbone vegetale, hanno contribuito a creare quella complessità paesaggistica ed ecosistemica oggi presenti e tutelate dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il fenomeno dell’abbandono delle aree rurali, presente anche a Castelsantangelo e amplificato dagli eventi sismici del 2016, e la conseguente e prossima estinzione degli antichi mestieri sta però mettendo in crisi questo sistema di relazioni vitali tra le comunità e il proprio territorio. Conseguentemente rapidi cambiamenti stanno portando alla perdita di diversità e ricchezza paesaggistica. Questo, ben rappresentato dall’avanzamento progressivo delle foreste rispetto a praterie e a campi abbandonati, può diventare occasione di rinascita economica, e soprattutto sociale, per le comunità di una regione che ad oggi sembrano destinate alla scomparsa. Riscoprire il rapporto con i boschi del territorio, nell’ottica della multifunzionalità e secondo un approccio più sostenibile rispetto al passato, può riportare la produzione al centro dell’economia dei luoghi. Infatti, la realizzazione di un hub per la lavorazione del legno, quale raccordo vitale tra le foreste e le attività di produzione di prodotti finiti, permetterebbe l’inserimento di Castelsantangelo nella filiera del legno marchigiana. Riconvertendo alcune strutture temporanee per la sede degli uffici comunali, realizzate post catastrofe, l’attività garantirebbe occupazione e la generazione di una domanda di legname, che riporterebbe al presidio e alla cura del sistema forestale dei Monti Sibillini, diminuendo così i diversi rischi territoriali e garantendo la crescita e lo sviluppo delle comunità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/212715