The research conducted in this thesis investigates the development of modern Chinese architecture in the so-called “Nanjing decade”. Starting from the influences of Western powers during the last period of imperial China, a renewed interest in architecture emerged with the establishment of a Nationalist government, leading to original results in different design fields. As the First Generation of Western-educated Chinese architects started exploring and broadening the architectural discourse, modernity permeated design to express visions and aspirations for modernising China. Due to the promotion of Beaux-Arts in Western schools such as the University of Pennsylvania – where many of the great names of early modern Chinese architecture were formed – and to some interesting affinities with local practice, the method influenced Chinese architecture and opened to prolific reflections on the modern role of the country’s millenary building tradition. Cultural awareness drove Beaux-Arts-inspired research to original results where the envisioned international role of modern China creatively expressed the country’s values on the bases of its strong and refined architectural tradition. If architecture for the State seemed to develop an interesting design attitude based on tradition and the Beaux-Arts, new aspects of private and urban life represented fertile soil to experiment with influences from international modernism. In the attempt to give form to their architectural visions – as well as their modern clients’ aspirations – and to express the spirit of time suggested by evolving cities, Western and Chinese architects experimented with modern language and influences, creating original interpretations of spatial design, volumetric composition, and architectural character. Under the light of the dichotomic impact of Beaux-Arts and international modernism, this thesis aims to investigate the fields of development of the influences of these two approaches, and the directions taken by designers who produced original interpretations of modern and traditional architecture during the Nanjing decade.

La ricerca condotta nella presente tesi investiga lo sviluppo dell’architettura moderna nella cosiddetta “decade di Nanjing”. A partire dalle influenze delle potenze occidentali durante gli ultimi decenni della China Imperialista, un rinnovato interesse nell’architettura emerse con la fondazione di un governo Nazionalista, il che condusse a risultati originali in diversi ambiti progettuali. Con l’esplorazione e l’approfondimento del discorso architettonico avviato dalla Prima Generazione di architetti cinesi educati in Occidente, la modernità permeò la progettazione al fine di esprimere visioni ed aspirazioni per la modernizzazione della Cina. Grazie alla promozione del metodo Beaux-Arts in scuole occidentali quali la University of Pennsylvania – dove si formarono molti dei grandi nomi della prima architettura moderna cinese – e grazie ad alcune interessanti affinità con la pratica locale, il metodo ha influenzato l’architettura cinese dando spazio a fruttuose riflessioni sul moderno ruolo della millenaria tradizione costruttiva del Paese. La consapevolezza culturale ha condotto la ricerca ispirata dalle Beaux-Arts a raggiungere risultati originali, dove una concezione del ruolo internazionale della Cina moderna ha permesso una espressione creativa dei valori del Paese sulle basi della sua solida e raffinata tradizione architettonica. Se da un lato l’architettura per lo Stato sembrò sviluppare una interessante attitudine progettuale basata sulla tradizione e sulle Beaux-Arts, dall’altro nuovi aspetti della vita privata ed urbana rappresentarono un terreno fertile per sperimentazioni basate sull’influenza del modernismo internazionale. Nel tentativo di dar forma alle proprie visioni architettoniche – oltre che alle aspirazioni dei propri clienti moderni – e al fine di esprimere lo spirito del tempo suggerito dall’evoluzione urbana, architetti occidentali e cinesi sperimentarono con un linguaggio e influenze moderne, creando interpretazioni originali di progettazione spaziale, composizione volumetrica e carattere architettonico. Alla luce dell’impatto dicotomico delle Beaux-Arts e del modernismo internazionale, la presente tesi mira ad investigare i campi di sviluppo delle influenze di questi due approcci, e le direzioni prese dai progettisti che produssero interpretazioni originali dell’architettura moderna e tradizionale durante la decade di Nanjing.

Capillary modernity: architecture of modernizing China in the Nanjing decade

RIVELLINI, ALEX
2022/2023

Abstract

The research conducted in this thesis investigates the development of modern Chinese architecture in the so-called “Nanjing decade”. Starting from the influences of Western powers during the last period of imperial China, a renewed interest in architecture emerged with the establishment of a Nationalist government, leading to original results in different design fields. As the First Generation of Western-educated Chinese architects started exploring and broadening the architectural discourse, modernity permeated design to express visions and aspirations for modernising China. Due to the promotion of Beaux-Arts in Western schools such as the University of Pennsylvania – where many of the great names of early modern Chinese architecture were formed – and to some interesting affinities with local practice, the method influenced Chinese architecture and opened to prolific reflections on the modern role of the country’s millenary building tradition. Cultural awareness drove Beaux-Arts-inspired research to original results where the envisioned international role of modern China creatively expressed the country’s values on the bases of its strong and refined architectural tradition. If architecture for the State seemed to develop an interesting design attitude based on tradition and the Beaux-Arts, new aspects of private and urban life represented fertile soil to experiment with influences from international modernism. In the attempt to give form to their architectural visions – as well as their modern clients’ aspirations – and to express the spirit of time suggested by evolving cities, Western and Chinese architects experimented with modern language and influences, creating original interpretations of spatial design, volumetric composition, and architectural character. Under the light of the dichotomic impact of Beaux-Arts and international modernism, this thesis aims to investigate the fields of development of the influences of these two approaches, and the directions taken by designers who produced original interpretations of modern and traditional architecture during the Nanjing decade.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2023
2022/2023
La ricerca condotta nella presente tesi investiga lo sviluppo dell’architettura moderna nella cosiddetta “decade di Nanjing”. A partire dalle influenze delle potenze occidentali durante gli ultimi decenni della China Imperialista, un rinnovato interesse nell’architettura emerse con la fondazione di un governo Nazionalista, il che condusse a risultati originali in diversi ambiti progettuali. Con l’esplorazione e l’approfondimento del discorso architettonico avviato dalla Prima Generazione di architetti cinesi educati in Occidente, la modernità permeò la progettazione al fine di esprimere visioni ed aspirazioni per la modernizzazione della Cina. Grazie alla promozione del metodo Beaux-Arts in scuole occidentali quali la University of Pennsylvania – dove si formarono molti dei grandi nomi della prima architettura moderna cinese – e grazie ad alcune interessanti affinità con la pratica locale, il metodo ha influenzato l’architettura cinese dando spazio a fruttuose riflessioni sul moderno ruolo della millenaria tradizione costruttiva del Paese. La consapevolezza culturale ha condotto la ricerca ispirata dalle Beaux-Arts a raggiungere risultati originali, dove una concezione del ruolo internazionale della Cina moderna ha permesso una espressione creativa dei valori del Paese sulle basi della sua solida e raffinata tradizione architettonica. Se da un lato l’architettura per lo Stato sembrò sviluppare una interessante attitudine progettuale basata sulla tradizione e sulle Beaux-Arts, dall’altro nuovi aspetti della vita privata ed urbana rappresentarono un terreno fertile per sperimentazioni basate sull’influenza del modernismo internazionale. Nel tentativo di dar forma alle proprie visioni architettoniche – oltre che alle aspirazioni dei propri clienti moderni – e al fine di esprimere lo spirito del tempo suggerito dall’evoluzione urbana, architetti occidentali e cinesi sperimentarono con un linguaggio e influenze moderne, creando interpretazioni originali di progettazione spaziale, composizione volumetrica e carattere architettonico. Alla luce dell’impatto dicotomico delle Beaux-Arts e del modernismo internazionale, la presente tesi mira ad investigare i campi di sviluppo delle influenze di questi due approcci, e le direzioni prese dai progettisti che produssero interpretazioni originali dell’architettura moderna e tradizionale durante la decade di Nanjing.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/213992