When inventing an artificial landscape, the threshold between land and sea becomes a contested space for its varying users. The rising popularity of land reclamation in the Arabian Gulf, while enabling global mega real-estate projects and tourism, has displaced its original shores and privatized its new waterfronts through its rapid urban transformation. In Bahrain, this has placed a library of coastal heritage under threat by altering the urban fabric’s relationship with the sea, interrupting public access among 90% of its shores, and severely damaging surrounding marine habitats. Historically dedicated to marine trade by being the only island-nation within the Gulf, Bahrain’s population traditionally maintained a strong connection with the sea, which today has shifted significantly. This research therefore asks, How Can Public Spaces in Bahrain can Re-imagine Reclaimed Shores? Through primary territorial and urban analyses accompanied by on-site fieldwork and interviews on Bahrain’s North Coast, this study identifies the constraints of public life at the island’s peripheries. Beyond a mere reminiscence of past shorelines, the reclaimed coast is confronted at a critical moment where many sites have been filled but remain unbuilt. Comparing current occupied spaces with vacant plots, the study interprets their present informal use as tools of imagination for a communal future, experimenting with an alternative design strategy at Karbabad Beach that places public space at the forefront of coastal vitality on the island.

Quando si concepisce un paesaggio artificiale, il confine tra la terra ed il mare diventa uno spazio conteso. Il crescente recupero di terra di aree costiere dal mare nel golfo Arabo, ha modificato le sue sponde originarie avviando un rapido processo di urbanizzazione destinando queste aree ad una privatizzazione caratterizzata da investimenti internazionali che hanno reso possibili ambiziosi progetti di edilizia e turismo. In Bahrain, questo processo ha messo in pericolo la conservazione del suo patrimonio alterando il legame tra la terra, con il suo tessuto urbano storico, e il mare; ha danneggiato gravemente gli habitat marini e, in 90% della costa ha impedito il libero accesso al mare. Storicamente dedita al commercio marittimo essendo l’unica nazione insulare all’interno del Golfo, la popolazione del Bahrein ha tradizionalmente mantenuto un forte legame con il mare, che oggi è cambiato in modo significativo. Pertanto, questa tesi si è chiesta come possano gli spazi pubblici nel Bahrain ri-immaginare le aree costiere artificiali, e tramite un’analisi territoriale ed urbana, corredata da sopralluoghi e interviste, ha identificato le problematiche e le limitazioni della vita dei cittadini nelle aree centrali e periferiche. Al di là di un semplice ricordo di come erano i litorali nel passato, la costa artificiale si trova ad affrontare un momento critico in cui molti siti sono stati creati ma rimangono non edificati. Focalizzandosi nell’area di Karbabad Beach, sulla costa nord del paese, la tesi propone una strategia progettuale alternativa che, partendo dall’attuale uso informale della zona, dia nuovamente centralità allo spazio pubblico nella vita costiera sull’isola.

How can public spaces re-imagine reclaimed shores on the Island of Bahrain?

Alhashimi, Noora Khaled Ali Ebrahim Husain
2022/2023

Abstract

When inventing an artificial landscape, the threshold between land and sea becomes a contested space for its varying users. The rising popularity of land reclamation in the Arabian Gulf, while enabling global mega real-estate projects and tourism, has displaced its original shores and privatized its new waterfronts through its rapid urban transformation. In Bahrain, this has placed a library of coastal heritage under threat by altering the urban fabric’s relationship with the sea, interrupting public access among 90% of its shores, and severely damaging surrounding marine habitats. Historically dedicated to marine trade by being the only island-nation within the Gulf, Bahrain’s population traditionally maintained a strong connection with the sea, which today has shifted significantly. This research therefore asks, How Can Public Spaces in Bahrain can Re-imagine Reclaimed Shores? Through primary territorial and urban analyses accompanied by on-site fieldwork and interviews on Bahrain’s North Coast, this study identifies the constraints of public life at the island’s peripheries. Beyond a mere reminiscence of past shorelines, the reclaimed coast is confronted at a critical moment where many sites have been filled but remain unbuilt. Comparing current occupied spaces with vacant plots, the study interprets their present informal use as tools of imagination for a communal future, experimenting with an alternative design strategy at Karbabad Beach that places public space at the forefront of coastal vitality on the island.
ASTORRI, LUCA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2023
2022/2023
Quando si concepisce un paesaggio artificiale, il confine tra la terra ed il mare diventa uno spazio conteso. Il crescente recupero di terra di aree costiere dal mare nel golfo Arabo, ha modificato le sue sponde originarie avviando un rapido processo di urbanizzazione destinando queste aree ad una privatizzazione caratterizzata da investimenti internazionali che hanno reso possibili ambiziosi progetti di edilizia e turismo. In Bahrain, questo processo ha messo in pericolo la conservazione del suo patrimonio alterando il legame tra la terra, con il suo tessuto urbano storico, e il mare; ha danneggiato gravemente gli habitat marini e, in 90% della costa ha impedito il libero accesso al mare. Storicamente dedita al commercio marittimo essendo l’unica nazione insulare all’interno del Golfo, la popolazione del Bahrein ha tradizionalmente mantenuto un forte legame con il mare, che oggi è cambiato in modo significativo. Pertanto, questa tesi si è chiesta come possano gli spazi pubblici nel Bahrain ri-immaginare le aree costiere artificiali, e tramite un’analisi territoriale ed urbana, corredata da sopralluoghi e interviste, ha identificato le problematiche e le limitazioni della vita dei cittadini nelle aree centrali e periferiche. Al di là di un semplice ricordo di come erano i litorali nel passato, la costa artificiale si trova ad affrontare un momento critico in cui molti siti sono stati creati ma rimangono non edificati. Focalizzandosi nell’area di Karbabad Beach, sulla costa nord del paese, la tesi propone una strategia progettuale alternativa che, partendo dall’attuale uso informale della zona, dia nuovamente centralità allo spazio pubblico nella vita costiera sull’isola.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/214131