The introduction of artificial intelligence into communication practices today is not accompanied by an understanding of the dynamics behind it, which is often employed unconsciously. Design modes are characterised by new articulations, and the role of the designer is constantly evolving. Audiovisual design thus represents a gateway to the complexity of the phenomenon: audiovisual artefacts favour an effective narration and make an apparently unknowable technology, protected by a dense envelope of computational systems, transparent: here, the designer is delineated as an audiovisual Prometheus who conveys interaction with the fire of modernity. The designer, therefore, evolves and hybridises, incorporating transversal skills from engineering, art and design in the function of collaboration with intelligent machines, and no longer instrumentalisation. If, however, design is useful in defining the ways in which AIs are communicated, the museum is the place where the work becomes incisive: in it, art and people meet, becoming a space in which a free and unconditional communication of the phenomenon can take place. The thesis, therefore, addresses an audience of designers and artists interested in exploring the structure of AI and identifying its potential through hybrid and open audiovisual communication. Starting from the definition of the designer compared to new technologies, the thesis will analyse the introduction of AI into the audiovisual landscape, alongside the translation, aesthetic and fruition processes of artefacts, and then define the figure of the designer. The Posthumanism perspective of hybrid professions and human-machine collaboration is told through a comparative analysis of case studies in which art and design meet, identifying in the museum space the possibility of communication. In relation to this new reality, the thesis aims to show possible design paths, in order to generate artefacts that are not only demonstrations of technological advancement, but also conscientious expressions of the culture and world we are part of.

L’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle pratiche comunicative, oggi, non è affiancata da una comprensione delle dinamiche alla base della stessa, spesso impiegata inconsciamente. Le modalità progettuali sono connotate da nuove articolazioni, e il ruolo del designer è in continua evoluzione. Il design audiovisivo rappresenta quindi una via d’accesso verso la complessità del fenomeno: gli artefatti audiovisivi favoriscono una narrazione efficace e rendono trasparente una tecnologia apparentemente inconoscibile, protetta da un denso involucro di sistemi computazionali: qui, il designer si delinea come un Prometeo audiovisivo che veicola l’interazione con il fuoco della modernità. Il progettista, quindi, si evolve e si ibrida, inglobando capacità trasversali dell’ingegneria, dell’arte e del design in funzione di una collaborazione con le macchine intelligenti, e non più di strumentalizzazione. Se però il design è utile a definire le modalità di comunicazione delle IA, il museo è il luogo in cui l’opera diventa incisiva: in esso, arte e persone si incontrano, diventando uno spazio in cui attuare una comunicazione libera e incondizionata del fenomeno. La tesi, dunque, si rivolge ad un pubblico di designer e di artisti, interessati ad esplorare la struttura delle IA e a individuarne le potenzialità attraverso una comunicazione audiovisiva ibrida e aperta. Partendo dalla definizione del designer rispetto alle nuove tecnologie, la tesi analizzerà l’introduzione dell’IA nel panorama audiovisivo, affiancando i processi traduttivi, estetici e di fruizione degli artefatti, per poi definire la figura del progettista. La prospettiva del Postumanismo di professioni ibride e di una collaborazione uomo-macchina viene raccontata tramite un’analisi comparativa di casi studio in cui arte e design si incontrano, individuando nello spazio museale la possibilità di comunicare. Rispetto a questa nuova realtà, la tesi si pone l’obiettivo di mostrare le strade progettuali possibili, per generare artefatti che non siano solo dimostrazioni dell’avanzamento tecnologico, ma anche espressioni coscienziose della cultura e del mondo di cui facciamo parte.

Il Prometeo audiovisivo: analisi dell'IA nel contesto artistico-museale come strumento per il designer

Di Via, Olimpia
2022/2023

Abstract

The introduction of artificial intelligence into communication practices today is not accompanied by an understanding of the dynamics behind it, which is often employed unconsciously. Design modes are characterised by new articulations, and the role of the designer is constantly evolving. Audiovisual design thus represents a gateway to the complexity of the phenomenon: audiovisual artefacts favour an effective narration and make an apparently unknowable technology, protected by a dense envelope of computational systems, transparent: here, the designer is delineated as an audiovisual Prometheus who conveys interaction with the fire of modernity. The designer, therefore, evolves and hybridises, incorporating transversal skills from engineering, art and design in the function of collaboration with intelligent machines, and no longer instrumentalisation. If, however, design is useful in defining the ways in which AIs are communicated, the museum is the place where the work becomes incisive: in it, art and people meet, becoming a space in which a free and unconditional communication of the phenomenon can take place. The thesis, therefore, addresses an audience of designers and artists interested in exploring the structure of AI and identifying its potential through hybrid and open audiovisual communication. Starting from the definition of the designer compared to new technologies, the thesis will analyse the introduction of AI into the audiovisual landscape, alongside the translation, aesthetic and fruition processes of artefacts, and then define the figure of the designer. The Posthumanism perspective of hybrid professions and human-machine collaboration is told through a comparative analysis of case studies in which art and design meet, identifying in the museum space the possibility of communication. In relation to this new reality, the thesis aims to show possible design paths, in order to generate artefacts that are not only demonstrations of technological advancement, but also conscientious expressions of the culture and world we are part of.
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2023
2022/2023
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle pratiche comunicative, oggi, non è affiancata da una comprensione delle dinamiche alla base della stessa, spesso impiegata inconsciamente. Le modalità progettuali sono connotate da nuove articolazioni, e il ruolo del designer è in continua evoluzione. Il design audiovisivo rappresenta quindi una via d’accesso verso la complessità del fenomeno: gli artefatti audiovisivi favoriscono una narrazione efficace e rendono trasparente una tecnologia apparentemente inconoscibile, protetta da un denso involucro di sistemi computazionali: qui, il designer si delinea come un Prometeo audiovisivo che veicola l’interazione con il fuoco della modernità. Il progettista, quindi, si evolve e si ibrida, inglobando capacità trasversali dell’ingegneria, dell’arte e del design in funzione di una collaborazione con le macchine intelligenti, e non più di strumentalizzazione. Se però il design è utile a definire le modalità di comunicazione delle IA, il museo è il luogo in cui l’opera diventa incisiva: in esso, arte e persone si incontrano, diventando uno spazio in cui attuare una comunicazione libera e incondizionata del fenomeno. La tesi, dunque, si rivolge ad un pubblico di designer e di artisti, interessati ad esplorare la struttura delle IA e a individuarne le potenzialità attraverso una comunicazione audiovisiva ibrida e aperta. Partendo dalla definizione del designer rispetto alle nuove tecnologie, la tesi analizzerà l’introduzione dell’IA nel panorama audiovisivo, affiancando i processi traduttivi, estetici e di fruizione degli artefatti, per poi definire la figura del progettista. La prospettiva del Postumanismo di professioni ibride e di una collaborazione uomo-macchina viene raccontata tramite un’analisi comparativa di casi studio in cui arte e design si incontrano, individuando nello spazio museale la possibilità di comunicare. Rispetto a questa nuova realtà, la tesi si pone l’obiettivo di mostrare le strade progettuali possibili, per generare artefatti che non siano solo dimostrazioni dell’avanzamento tecnologico, ma anche espressioni coscienziose della cultura e del mondo di cui facciamo parte.
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Descrizione: Tesi di Laurea Magistrale in Design della Comunicazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/214379