Due Miglia Palace gets its name from the homonymous town where it was originally located, before the annexation with the city of Cremona occurred in 1920. Today, the Building is located in San Bernardo district in Cremona and it is composed of two constructions, one facing Brescia street and the other is overlooking San Bernardo street and a private road at west. The body of the building overlooking San Bernardo church, object of interest, has been commissioned in the period from 1799 and 1816 by Count Giovanni Luca Radicati, member of a noble family from Piedmont. At a later time, the building was object of changes of ownership from the noble Radicati family to middle-class Vergani Family, then to agent Jotta and Fontana engineering till when it became property of Due Miglia town, and after the annexation in 1920, to Cremona. Nowadays, the Building is in a decay and disused state, except for ground floor, which hosts Poste Italiane Office and the “Pinoni” recreation center for elderly, a voluntary and solidarity association. This analysis od Due Miglia Palace arise from the interest with respect to preservation and exploitation of existing architectural heritage, because today most cities must deal with problems of significant share of areas and building heritage that are abandoned, unused and unsold. This study on the building allowed to understand the history, transformations and potentiality, which have been valued through conservation intervention and re-use of the architectural structure. The project has the aim of renovating this place to make it a resource of the city, a community heritage, allowing the enhancement of social and cultural connections that often can be compromised by the presence of urban and architectural breaking points, that deter from using spaces. Through this intervention, the Palace will be again available and suitable for new community needs.

Il Palazzo Due Miglia prende il nome dall’omonimo Comune nel quale era ubicato in origine, prima dell’annessione con il Comune di Cremona avvenuta nel 1920. Oggi lo stabile è situato nel quartiere San Bernardo a Cremona e si compone di due fabbricati, il primo prospiciente via Brescia e il secondo fronteggiante via San Bernardo e una strada privata posta ad occidente. Il corpo di fabbrica fronteggiante la chiesa di San Bernardo, oggetto di interesse, è stato commissionato nel periodo compreso tra il 1799 e il 1816 dal conte Giovanni Luca Radicati, appartenente a una famiglia nobile di origine piemontese. In seguito, il Palazzo è stato oggetto di passaggi di proprietà, dalla famiglia nobile dei Radicati a quella borghese dei Vergani, poi all’operatore economico Jotta e all’ingegnere Fontana, fino a divenire di proprietà prima del comune di Due Miglia e, in seguito all’annessione con il comune di Cremona avvenuta nel 1920, di quest’ultimo. Lo stabile, ad oggi, verte in uno stato di degrado e di disuso, fatta eccezione per il piano terra, il quale ospita gli uffici delle Poste Italiane e il centro sociale per anziani “Pinoni”, un’associazione di solidarietà e di volontariato. L’analisi nei confronti del Palazzo Due Miglia nasce da un interesse nei confronti della conservazione e della valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, poiché, ad oggi, le città devono affrontare il problema di una consistente quota di aree e di patrimonio edilizio abbandonato, inutilizzato o invenduto. Lo studio effettuato sullo stabile ha permesso di comprenderne la storia, le trasformazioni che lo hanno interessato e le potenzialità, le quali sono state valorizzate attraverso un intervento di conservazione e di riuso del complesso architettonico. Il progetto si pone come obiettivo la riabilitazione del luogo per renderlo una risorsa cittadina, un “patrimonio della comunità”, permettendo il miglioramento dei legami sociali e culturali che spesso vengono compromessi dalla presenza nelle città di punti di rottura urbani e architettonici che scoraggiano l’uso sociale degli spazi. Attraverso tale intervento il Palazzo sarà nuovamente fruibile e adeguato alle nuove esigenze della comunità.

Palazzo Due Miglia, già Radicati, a Cremona. Ricerca storica e analisi per un'ipotesi di riuso

MELZI, SILVIA
2022/2023

Abstract

Due Miglia Palace gets its name from the homonymous town where it was originally located, before the annexation with the city of Cremona occurred in 1920. Today, the Building is located in San Bernardo district in Cremona and it is composed of two constructions, one facing Brescia street and the other is overlooking San Bernardo street and a private road at west. The body of the building overlooking San Bernardo church, object of interest, has been commissioned in the period from 1799 and 1816 by Count Giovanni Luca Radicati, member of a noble family from Piedmont. At a later time, the building was object of changes of ownership from the noble Radicati family to middle-class Vergani Family, then to agent Jotta and Fontana engineering till when it became property of Due Miglia town, and after the annexation in 1920, to Cremona. Nowadays, the Building is in a decay and disused state, except for ground floor, which hosts Poste Italiane Office and the “Pinoni” recreation center for elderly, a voluntary and solidarity association. This analysis od Due Miglia Palace arise from the interest with respect to preservation and exploitation of existing architectural heritage, because today most cities must deal with problems of significant share of areas and building heritage that are abandoned, unused and unsold. This study on the building allowed to understand the history, transformations and potentiality, which have been valued through conservation intervention and re-use of the architectural structure. The project has the aim of renovating this place to make it a resource of the city, a community heritage, allowing the enhancement of social and cultural connections that often can be compromised by the presence of urban and architectural breaking points, that deter from using spaces. Through this intervention, the Palace will be again available and suitable for new community needs.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2023
2022/2023
Il Palazzo Due Miglia prende il nome dall’omonimo Comune nel quale era ubicato in origine, prima dell’annessione con il Comune di Cremona avvenuta nel 1920. Oggi lo stabile è situato nel quartiere San Bernardo a Cremona e si compone di due fabbricati, il primo prospiciente via Brescia e il secondo fronteggiante via San Bernardo e una strada privata posta ad occidente. Il corpo di fabbrica fronteggiante la chiesa di San Bernardo, oggetto di interesse, è stato commissionato nel periodo compreso tra il 1799 e il 1816 dal conte Giovanni Luca Radicati, appartenente a una famiglia nobile di origine piemontese. In seguito, il Palazzo è stato oggetto di passaggi di proprietà, dalla famiglia nobile dei Radicati a quella borghese dei Vergani, poi all’operatore economico Jotta e all’ingegnere Fontana, fino a divenire di proprietà prima del comune di Due Miglia e, in seguito all’annessione con il comune di Cremona avvenuta nel 1920, di quest’ultimo. Lo stabile, ad oggi, verte in uno stato di degrado e di disuso, fatta eccezione per il piano terra, il quale ospita gli uffici delle Poste Italiane e il centro sociale per anziani “Pinoni”, un’associazione di solidarietà e di volontariato. L’analisi nei confronti del Palazzo Due Miglia nasce da un interesse nei confronti della conservazione e della valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, poiché, ad oggi, le città devono affrontare il problema di una consistente quota di aree e di patrimonio edilizio abbandonato, inutilizzato o invenduto. Lo studio effettuato sullo stabile ha permesso di comprenderne la storia, le trasformazioni che lo hanno interessato e le potenzialità, le quali sono state valorizzate attraverso un intervento di conservazione e di riuso del complesso architettonico. Il progetto si pone come obiettivo la riabilitazione del luogo per renderlo una risorsa cittadina, un “patrimonio della comunità”, permettendo il miglioramento dei legami sociali e culturali che spesso vengono compromessi dalla presenza nelle città di punti di rottura urbani e architettonici che scoraggiano l’uso sociale degli spazi. Attraverso tale intervento il Palazzo sarà nuovamente fruibile e adeguato alle nuove esigenze della comunità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/214611