The thesis investigates the relationship between the urban and internal dimensions in the Italian post offices built between the two wars. This relationship was studied in the system of spaces that leads from the outside to the hall - or, in some cases, the halls - for the public through the solidification of the void created by these environments. We have thus understood how much the urban dimension, and the context in which the building is located, have influenced the design and internal composition of some buildings. This was accompanied by research on the history of the postal service, from its origins up to the years between the two world wars, to investigate the origin of the contemporary conformation of post offices, finding strong similarities not only in function, but also in references starting project with the bank buildings. Thanks to unpublished findings from a letter from Giuseppe Vaccaro to Margherita Sarfatti and two articles dedicated to her, we decided to study the Palazzo delle Poste in Naples from the dynamics of the competition, to which the letter refers, up to its construction; we then explored the theme of art and interior decoration and the events linked to Arturo Martini's Victory. The study conducted on the quality and composition of the internal spaces is then applied to the outside in the design exercise. An extremely busy square that isolates the buildings rather than uniting them in a common space; an internal courtyard that overlooks the city and is used only as a light well or for internal circulation; finally, an ancient Renaissance cloister currently used as a private car park and which is instead an important potential urban connection between the two road levels: these are the "non-places" where we are going to intervene. Monumental spaces that almost become waste spaces and that cause the quality of the architecture and spaces to be lost. Our proposal aims to intervene on these non-places by trying, through the reading of the historic city, to revive spaces that have today been left to themselves, used and inhabited improperly.

La tesi indaga il rapporto tra la dimensione urbana e quella interna negli uffici postali italiani realizzati tra le due guerre. Questo rapporto è stato studiato nel sistema di spazi che dall’esterno conduce fino al salone - o, in alcuni casi, i saloni - per il pubblico attraverso la solidificazione del vuoto creato da questi ambienti. Abbiamo così compreso quanto la dimensione urbana, e il contesto in cui l’edificio va ad insistere, abbiano influenzato la progettazione e la composizione interna di alcuni edifici. A questo si è accompagnata una ricerca sulla storia del servizio postale, dalle origini fino agli anni compresi tra i due conflitti mondiali, per indagare sull’origine della contemporanea conformazione degli uffici postali, riscontrando delle forti analogie non solo nella funzione, ma anche nei riferimenti progettuali di partenza con gli edifici bancari. Grazie a dei ritrovamenti inediti di una lettera di Giuseppe Vaccaro a Margherita Sarfatti e di due articoli a lei dedicati abbiamo deciso di studiare il Palazzo delle Poste di Napoli dalle dinamiche di concorso, a cui la lettera fa riferimento, fino alla realizzazione; abbiamo poi approfondito il tema dell’arte e della decorazione interna e sulle vicende legate alla Vittoria di Arturo Martini. Lo studio condotto sulla qualità e la composizione degli spazi interni vengono poi applicati all’esterno nell’esercitazione progettuale. Una piazza estremamente trafficata che isola gli edifici anziché unirli in uno spazio comune; un cortile interno che si affaccia sulla città e che viene utilizzato solo come pozzo di luce o per la circolazione interna; infine, un antico chiostro rinascimentale attualmente utilizzato come un parcheggio privato e che invece è un’importante potenziale connessione urbana tra le due quote stradali: questi sono i “non luoghi” dove andiamo ad intervenire. Spazi monumentali che diventano quasi degli spazi di risulta e che fanno perdere la qualità dell’architettura e degli spazi. La nostra proposta va ad intervenire su questi non-luoghi cercando, attraverso la lettura della città storica, di far rivivere spazi ad oggi lasciati a sé stessi, utilizzati e abitati in maniera impropria.

"VUOTO TRA O ENTRO". Il Palazzo delle Poste di Napoli e la città

Morelli, Leonardo;FIORINI, FRANCESCO
2023/2024

Abstract

The thesis investigates the relationship between the urban and internal dimensions in the Italian post offices built between the two wars. This relationship was studied in the system of spaces that leads from the outside to the hall - or, in some cases, the halls - for the public through the solidification of the void created by these environments. We have thus understood how much the urban dimension, and the context in which the building is located, have influenced the design and internal composition of some buildings. This was accompanied by research on the history of the postal service, from its origins up to the years between the two world wars, to investigate the origin of the contemporary conformation of post offices, finding strong similarities not only in function, but also in references starting project with the bank buildings. Thanks to unpublished findings from a letter from Giuseppe Vaccaro to Margherita Sarfatti and two articles dedicated to her, we decided to study the Palazzo delle Poste in Naples from the dynamics of the competition, to which the letter refers, up to its construction; we then explored the theme of art and interior decoration and the events linked to Arturo Martini's Victory. The study conducted on the quality and composition of the internal spaces is then applied to the outside in the design exercise. An extremely busy square that isolates the buildings rather than uniting them in a common space; an internal courtyard that overlooks the city and is used only as a light well or for internal circulation; finally, an ancient Renaissance cloister currently used as a private car park and which is instead an important potential urban connection between the two road levels: these are the "non-places" where we are going to intervene. Monumental spaces that almost become waste spaces and that cause the quality of the architecture and spaces to be lost. Our proposal aims to intervene on these non-places by trying, through the reading of the historic city, to revive spaces that have today been left to themselves, used and inhabited improperly.
ORSINI, FILIPPO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2023
2023/2024
La tesi indaga il rapporto tra la dimensione urbana e quella interna negli uffici postali italiani realizzati tra le due guerre. Questo rapporto è stato studiato nel sistema di spazi che dall’esterno conduce fino al salone - o, in alcuni casi, i saloni - per il pubblico attraverso la solidificazione del vuoto creato da questi ambienti. Abbiamo così compreso quanto la dimensione urbana, e il contesto in cui l’edificio va ad insistere, abbiano influenzato la progettazione e la composizione interna di alcuni edifici. A questo si è accompagnata una ricerca sulla storia del servizio postale, dalle origini fino agli anni compresi tra i due conflitti mondiali, per indagare sull’origine della contemporanea conformazione degli uffici postali, riscontrando delle forti analogie non solo nella funzione, ma anche nei riferimenti progettuali di partenza con gli edifici bancari. Grazie a dei ritrovamenti inediti di una lettera di Giuseppe Vaccaro a Margherita Sarfatti e di due articoli a lei dedicati abbiamo deciso di studiare il Palazzo delle Poste di Napoli dalle dinamiche di concorso, a cui la lettera fa riferimento, fino alla realizzazione; abbiamo poi approfondito il tema dell’arte e della decorazione interna e sulle vicende legate alla Vittoria di Arturo Martini. Lo studio condotto sulla qualità e la composizione degli spazi interni vengono poi applicati all’esterno nell’esercitazione progettuale. Una piazza estremamente trafficata che isola gli edifici anziché unirli in uno spazio comune; un cortile interno che si affaccia sulla città e che viene utilizzato solo come pozzo di luce o per la circolazione interna; infine, un antico chiostro rinascimentale attualmente utilizzato come un parcheggio privato e che invece è un’importante potenziale connessione urbana tra le due quote stradali: questi sono i “non luoghi” dove andiamo ad intervenire. Spazi monumentali che diventano quasi degli spazi di risulta e che fanno perdere la qualità dell’architettura e degli spazi. La nostra proposta va ad intervenire su questi non-luoghi cercando, attraverso la lettura della città storica, di far rivivere spazi ad oggi lasciati a sé stessi, utilizzati e abitati in maniera impropria.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/214922