Of the world’s total population of 6.5 billion, 90% have little or no access to most of the products and services many of us take for granted. There is a growing movement among designers to design low-cost solutions for this “other 90%”, and it was this concept that formed the starting point of the thesis. With the overall goal to “design for the other 90%”, different problems and opportunities were identified around the world. A recurring theme was found to be the mobile phone; a product that has become phenomenally widespread and has revolutionised life in developing countries. Nowhere has the effect been more dramatic than in Africa. While access to a fixed landline has remained static for a decade, access to a mobile phone has soared in the past few years. There are over 500 million mobile phone subscribers in Africa today, more than half of the continent’s population. Many of these mobile users do not have access to a computer or even electricity, and just 9.6% of the population has access to the internet. Of the 110 million Africans that do use the internet, more than half do so via their mobile phone. Moreover, the mobile phone has become a platform for a host of applications that offer new social and economic benefits to users. New services and systems are being built around this object to add value, and in just a few years, mobile applications have transformed the lives of many Africans. Therefore the decision was made to focus on the mobile revolution in Africa, with the goal of developing a new service that makes use of mobile phones to create a better quality of life. The result was a collaborative project with the United Nations, developed during a six-month internship with the International Training Centre of the International Labour Organization (ITC-ILO) in Turin, Italy. The project therefore took the direction of mobile learning (m-learning), an emerging field with great potential for contributing to social and economic development in Africa. The ITC-ILO is a vocational training institute that offers training on how the ILO’s values can be put into practice in a real world context. It is a leading global provider of training for the world of work, with 14,000 participants from 192 countries taking part in courses offered both at the Turin campus and on the field each year. The ITC-ILO is looking to offer more distance learning opportunities for participants in developing regions, and therefore the macro brief of the internship was to explore the potential for utilising mobile phones to achieve this goal. Within this brief an applied project was conducted in collaboration with the ILO in Geneva. The ILO is currently launching a worldwide training programme called my.coop (Managing Your Cooperative), which aims to teach contemporary principles of managing agricultural cooperatives to people in Africa, Asia and Latin America. The goal of this applied project was to identify mobile learning opportunities within the delivery of this training programme in the African context. The result is a mobile learning toolkit that contains an overview of mobile learning, 15 mobile learning methods and a selection of tools that can be used to facilitate these methods. Each method includes a general step-by-step guide plus a customisation to the my.coop training programme. The mobile learning toolkit is an open source resource that can be used in the delivery of all kinds of training in any developing context. It has been designed to be as inclusive as possible, with most of the methods requiring only low end devices (basic mobile phones with voice calling and SMS capability). In this way the toolkit can be used to deliver interactive distance learning experiences to participants even at the Base of the Pyramid (BoP).

La popolazione mondiale è composta da 6,5 miliardi di individui, il 90% dei quali non dispone affatto o usufruisce di un accesso limitato ai beni e ai servizi che la maggior parte di noi da per scontati. Nel tentativo di colmare tale divario, si sta sviluppando un movimento tra i designer finalizzato alla progettazione di soluzioni a basso costo per gli “altri 90%”, partendo da questo concept ho deciso di sviluppare la mia tesi. Con l’idea generale di “design for the other 90%”, sono state individuate numerose problematiche e potenzialità nel mondo. Il telefono cellulare è emerso in questo senso come tema ricorrente, in quanto prodotto altamente diffuso che ha rivoluzionato la vita dei paesi in via di sviluppo. L’Africa è certamente il continente in cui questa tendenza si è manifestata più chiaramente: mentre le connessioni a rete fissa sono rimaste a bassi livelli per decenni, l’utilizzo di telefoni cellulari è incrementato esponenzialmente negli ultimi anni. Oggigiorno sono 500 milioni i contratti di telefonia mobile in Africa, che equivalgono alla metà della popolazione del continente. Molti utenti della rete mobile non possono usufruire di un computer e a volte neanche dell’elettricità, e solo il 9,6% ha accesso a internet. Un dato interessante è però costituito dal fatto che più della metà dei 110 milioni di Africani che utilizzano internet si connette tramite telefono cellulare. Inoltre il telefono cellulare si è evoluto in una piattaforma di raccordo per applicazioni che offrono agli utenti nuovi benefici sia dal punto di vista sociale che economico. In soli pochi anni, attraverso un ulteriore sviluppo di questo principio, tramite nuovi servizi e sistemi miranti alla creazione di ulteriore valore aggiunto, è stato possibile cambiare la vita di molti Africani. Alla luce di questi progressi si è deciso di concentrare la ricerca sulla rivoluzione dei cellulari in Africa, con lo scopo di sviluppare un servizio nuovo atto a migliorare la qualità della vita attraverso l’utilizzo del cellulare. Ne è risultato un progetto in collaborazione con le Nazioni Unite, ideato e realizzato durante un tirocinio della durata di sei mesi presso il Centro Internazionale di Formazione dipendente dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (International Training Centre of the International Labour Organization, ITC-ILO) a Torino. Il progetto si è quindi concentrato sull’apprendimento mobile (mobile learning, m-learning), un ambito emergente dal grande potenziale per quanto riguarda il contributo allo sviluppo sociale ed economico in Africa. L’ITC-ILO è un istituto di formazione professionale che offre corsi, riguardanti la problematica del tradurre i valori dell’ILO in pratica all’interno del contesto contemporaneo. Ogni anno 14.000 partecipanti provenienti da 192 nazioni diverse prendono parte a questo programma, che permette all’ITC-ILO di figurare tra i primi enti fornitori di corsi riguardanti il mondo del lavoro. L’ITC-ILO mira a incrementare le opportunità di insegnamento a distanza per i partecipanti provenienti da nazioni in via di sviluppo, a tal proposito la obiettivo generale di questo tirocinio è rappresentato dall’indagine sul potenziale di utilizzazione del telefono cellulare per il raggiungimento del suddetto scopo. In questa linea di principio è stato sviluppato un progetto condotto in collaborazione con l’ILO di Ginevra. Attualmente l’ILO sta promuovendo un programma di istruzione a livello mondiale chiamato my.coop (Managing Your Cooperative), mirato all’insegnamento dei principi moderni di gestione delle cooperative agricole alla popolazione in Africa, Asia e America Latina. L’obbiettivo del progetto consisteva nell’identificazione delle opportunità di apprendimento mobile, in seno all’implementazione di questo programma di istruzione, con un’attenzione particolare al contesto africano. Il frutto di questo lavoro è risultato essere un kit di strumenti per l’apprendimento, contenente un’introduzione all’apprendimento con cellulare, 15 metodi di apprendimento con cellulare e una serie di strumenti che possono essere impiegati al fine di facilitare tali metodi. Ogni metodo è inclusivo di una guida generale passo a passo, oltre che una versione specifica per il programma di apprendimento my.coop. Il kit di strumenti per l’apprendimento è una risorsa open source che può essere utilizzata per qualsiasi genere di istruzione in qualsiasi paese in via di sviluppo. È stato infatti progettato per essere il più inclusivo possibile, dato che la maggior parte dei metodi richiedono dispositivi a basso contenuto tecnologico (telefoni cellulari base con chiamata vocale e possibilità di ricezione e invio di messaggi di testo). In questo modo il kit degli strumenti per l’apprendimento può essere impiegato per creare esperienze interattive di istruzione a distanza anche per i partecipanti alla base della della piramide dell’apprendimento.

My.coop : mobile learning for Africa

PARKER, JENNIFER LOUISE
2010/2011

Abstract

Of the world’s total population of 6.5 billion, 90% have little or no access to most of the products and services many of us take for granted. There is a growing movement among designers to design low-cost solutions for this “other 90%”, and it was this concept that formed the starting point of the thesis. With the overall goal to “design for the other 90%”, different problems and opportunities were identified around the world. A recurring theme was found to be the mobile phone; a product that has become phenomenally widespread and has revolutionised life in developing countries. Nowhere has the effect been more dramatic than in Africa. While access to a fixed landline has remained static for a decade, access to a mobile phone has soared in the past few years. There are over 500 million mobile phone subscribers in Africa today, more than half of the continent’s population. Many of these mobile users do not have access to a computer or even electricity, and just 9.6% of the population has access to the internet. Of the 110 million Africans that do use the internet, more than half do so via their mobile phone. Moreover, the mobile phone has become a platform for a host of applications that offer new social and economic benefits to users. New services and systems are being built around this object to add value, and in just a few years, mobile applications have transformed the lives of many Africans. Therefore the decision was made to focus on the mobile revolution in Africa, with the goal of developing a new service that makes use of mobile phones to create a better quality of life. The result was a collaborative project with the United Nations, developed during a six-month internship with the International Training Centre of the International Labour Organization (ITC-ILO) in Turin, Italy. The project therefore took the direction of mobile learning (m-learning), an emerging field with great potential for contributing to social and economic development in Africa. The ITC-ILO is a vocational training institute that offers training on how the ILO’s values can be put into practice in a real world context. It is a leading global provider of training for the world of work, with 14,000 participants from 192 countries taking part in courses offered both at the Turin campus and on the field each year. The ITC-ILO is looking to offer more distance learning opportunities for participants in developing regions, and therefore the macro brief of the internship was to explore the potential for utilising mobile phones to achieve this goal. Within this brief an applied project was conducted in collaboration with the ILO in Geneva. The ILO is currently launching a worldwide training programme called my.coop (Managing Your Cooperative), which aims to teach contemporary principles of managing agricultural cooperatives to people in Africa, Asia and Latin America. The goal of this applied project was to identify mobile learning opportunities within the delivery of this training programme in the African context. The result is a mobile learning toolkit that contains an overview of mobile learning, 15 mobile learning methods and a selection of tools that can be used to facilitate these methods. Each method includes a general step-by-step guide plus a customisation to the my.coop training programme. The mobile learning toolkit is an open source resource that can be used in the delivery of all kinds of training in any developing context. It has been designed to be as inclusive as possible, with most of the methods requiring only low end devices (basic mobile phones with voice calling and SMS capability). In this way the toolkit can be used to deliver interactive distance learning experiences to participants even at the Base of the Pyramid (BoP).
ARC III - Scuola del Design
20-lug-2011
2010/2011
La popolazione mondiale è composta da 6,5 miliardi di individui, il 90% dei quali non dispone affatto o usufruisce di un accesso limitato ai beni e ai servizi che la maggior parte di noi da per scontati. Nel tentativo di colmare tale divario, si sta sviluppando un movimento tra i designer finalizzato alla progettazione di soluzioni a basso costo per gli “altri 90%”, partendo da questo concept ho deciso di sviluppare la mia tesi. Con l’idea generale di “design for the other 90%”, sono state individuate numerose problematiche e potenzialità nel mondo. Il telefono cellulare è emerso in questo senso come tema ricorrente, in quanto prodotto altamente diffuso che ha rivoluzionato la vita dei paesi in via di sviluppo. L’Africa è certamente il continente in cui questa tendenza si è manifestata più chiaramente: mentre le connessioni a rete fissa sono rimaste a bassi livelli per decenni, l’utilizzo di telefoni cellulari è incrementato esponenzialmente negli ultimi anni. Oggigiorno sono 500 milioni i contratti di telefonia mobile in Africa, che equivalgono alla metà della popolazione del continente. Molti utenti della rete mobile non possono usufruire di un computer e a volte neanche dell’elettricità, e solo il 9,6% ha accesso a internet. Un dato interessante è però costituito dal fatto che più della metà dei 110 milioni di Africani che utilizzano internet si connette tramite telefono cellulare. Inoltre il telefono cellulare si è evoluto in una piattaforma di raccordo per applicazioni che offrono agli utenti nuovi benefici sia dal punto di vista sociale che economico. In soli pochi anni, attraverso un ulteriore sviluppo di questo principio, tramite nuovi servizi e sistemi miranti alla creazione di ulteriore valore aggiunto, è stato possibile cambiare la vita di molti Africani. Alla luce di questi progressi si è deciso di concentrare la ricerca sulla rivoluzione dei cellulari in Africa, con lo scopo di sviluppare un servizio nuovo atto a migliorare la qualità della vita attraverso l’utilizzo del cellulare. Ne è risultato un progetto in collaborazione con le Nazioni Unite, ideato e realizzato durante un tirocinio della durata di sei mesi presso il Centro Internazionale di Formazione dipendente dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (International Training Centre of the International Labour Organization, ITC-ILO) a Torino. Il progetto si è quindi concentrato sull’apprendimento mobile (mobile learning, m-learning), un ambito emergente dal grande potenziale per quanto riguarda il contributo allo sviluppo sociale ed economico in Africa. L’ITC-ILO è un istituto di formazione professionale che offre corsi, riguardanti la problematica del tradurre i valori dell’ILO in pratica all’interno del contesto contemporaneo. Ogni anno 14.000 partecipanti provenienti da 192 nazioni diverse prendono parte a questo programma, che permette all’ITC-ILO di figurare tra i primi enti fornitori di corsi riguardanti il mondo del lavoro. L’ITC-ILO mira a incrementare le opportunità di insegnamento a distanza per i partecipanti provenienti da nazioni in via di sviluppo, a tal proposito la obiettivo generale di questo tirocinio è rappresentato dall’indagine sul potenziale di utilizzazione del telefono cellulare per il raggiungimento del suddetto scopo. In questa linea di principio è stato sviluppato un progetto condotto in collaborazione con l’ILO di Ginevra. Attualmente l’ILO sta promuovendo un programma di istruzione a livello mondiale chiamato my.coop (Managing Your Cooperative), mirato all’insegnamento dei principi moderni di gestione delle cooperative agricole alla popolazione in Africa, Asia e America Latina. L’obbiettivo del progetto consisteva nell’identificazione delle opportunità di apprendimento mobile, in seno all’implementazione di questo programma di istruzione, con un’attenzione particolare al contesto africano. Il frutto di questo lavoro è risultato essere un kit di strumenti per l’apprendimento, contenente un’introduzione all’apprendimento con cellulare, 15 metodi di apprendimento con cellulare e una serie di strumenti che possono essere impiegati al fine di facilitare tali metodi. Ogni metodo è inclusivo di una guida generale passo a passo, oltre che una versione specifica per il programma di apprendimento my.coop. Il kit di strumenti per l’apprendimento è una risorsa open source che può essere utilizzata per qualsiasi genere di istruzione in qualsiasi paese in via di sviluppo. È stato infatti progettato per essere il più inclusivo possibile, dato che la maggior parte dei metodi richiedono dispositivi a basso contenuto tecnologico (telefoni cellulari base con chiamata vocale e possibilità di ricezione e invio di messaggi di testo). In questo modo il kit degli strumenti per l’apprendimento può essere impiegato per creare esperienze interattive di istruzione a distanza anche per i partecipanti alla base della della piramide dell’apprendimento.
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Jennifer Parker Thesis
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/21502