In various and exhaustive lists of artists who have shaped the history of 20th-century art, the figure of Joseph Beuys is often conspicuously absent. Perhaps too distant from a mass audience, difficult to commercialize; perhaps still not truly understood and consequently not widely communicated. In this context, an attempt will be made to reclaim this seminal experience by tracing its origins, specifically in the province of Foggia. It was here that a young German aviator, far from the horrors of war and industry in the midst of the Tavoliere delle Puglie, decided to make art a part of life and devote his entire existence to it as if it were a cult. This commitment earned him the title of the "shaman of art," as cited by the renowned critic Achille Bonito Oliva. This master thesis delves into Joseph Beuys's unique intersection with Foggia, Apulia, and Italy, under the lens of disciplines such as Design for Territory and contemporary art. Beuys's engagement with Foggia becomes a focal point, offering insights into the symbiotic relationship between artistic expression and the atmosphere of the city. The thesis navigates through Beuys's immersive experience in Foggia and then walks through an original path constituted by three of his artworks, the most related to this territory. 
The study elucidates how Beuys, a transformative figure in contemporary art, translated his conceptual framework into tangible interventions, many times dedicated with heartfelt to the city. It investigates the dual nature of his impact, encompassing both the theoretic and the practical aspects of his oeuvre. Focused on addressing the struggles of Foggia, Beuys's approach reflects a nuanced blend of artistic vision and a commitment to social change. In essence this thesis sheds light on Beuys's contribution to the narrative of Foggia and its notorious, stereotypical situation, illustrating how his artistic path could became a catalyst for addressing the city's challenges and fostering an educational dialogue between art, the urban landscape and Foggia’s inhabitants.

Ai vari ed esaustivi elenchi di artisti che hanno fatto la storia dell’arte del secolo scorso, manca quasi sempre al novero la figura di Joseph Beuys. Forse troppo distante da un pubblico di massa, difficilmente commercializzabile; forse ancora effettivamente poco capito, quindi poco comunicato. In questa sede si cercherà di recuperare questa esperienza miliare cercando di recuperarne le origini, appunto, nella provincia di Foggia, quando un giovane aviatore tedesco decide, nel mezzo del Tavoliere delle Puglie, lontano dagli orrori della guerra e dell’industria, di fare arte nella vita e di rendere la propria intera esistenza devota all’arte come a un culto, tanto da giungere a noi, citando il noto critico Achille Bonito Oliva, con l’appellativo de lo sciamano dell’arte. Questo lavoro di tesi approfondisce l'interessante intersezione di Joseph Beuys con Foggia, in Puglia, e l'Italia, attraverso le lenti di discipline quali il Design del Territorio e l'arte contemporanea. Il coinvolgimento di Beuys con Foggia diventa il punto focale, offrendo intuizioni sulla relazione simbiotica tra espressione artistica e l'atmosfera della città. Si esplora l’esperienza in prima persona di Beuys a Foggia e si procede seguendo un percorso originale costituito da tre delle sue opere più interconnesse a questo territorio. Lo studio chiarisce come Beuys, figura trasformativa nell'arte contemporanea, abbia tradotto il suo quadro concettuale in interventi tangibili, spesso dedicati con sincero affetto alla città. Esamina la duplice natura del suo impatto, che abbraccia sia gli aspetti teorici che pratici della sua opera. Concentrandosi sul riportare le difficoltà di Foggia, l'approccio di Beuys riflette una sottile fusione di visione artistica e impegno per il cambiamento sociale. In sostanza, si mette in luce il contributo di Beuys alla narrazione della città e alla sua ben nota e stereotipica situazione. Si illustra come il suo cammino artistico possa divenire presto un catalizzatore per affrontare le sfide della città e favorire un dialogo educativo tra l’arte, il paesaggio urbano e la popolazione di Foggia.

Joseph Beuys a Foggia : un pretesto narrativo per il territorio della Capitanata

Piemontese, Yuri Michele
2022/2023

Abstract

In various and exhaustive lists of artists who have shaped the history of 20th-century art, the figure of Joseph Beuys is often conspicuously absent. Perhaps too distant from a mass audience, difficult to commercialize; perhaps still not truly understood and consequently not widely communicated. In this context, an attempt will be made to reclaim this seminal experience by tracing its origins, specifically in the province of Foggia. It was here that a young German aviator, far from the horrors of war and industry in the midst of the Tavoliere delle Puglie, decided to make art a part of life and devote his entire existence to it as if it were a cult. This commitment earned him the title of the "shaman of art," as cited by the renowned critic Achille Bonito Oliva. This master thesis delves into Joseph Beuys's unique intersection with Foggia, Apulia, and Italy, under the lens of disciplines such as Design for Territory and contemporary art. Beuys's engagement with Foggia becomes a focal point, offering insights into the symbiotic relationship between artistic expression and the atmosphere of the city. The thesis navigates through Beuys's immersive experience in Foggia and then walks through an original path constituted by three of his artworks, the most related to this territory. 
The study elucidates how Beuys, a transformative figure in contemporary art, translated his conceptual framework into tangible interventions, many times dedicated with heartfelt to the city. It investigates the dual nature of his impact, encompassing both the theoretic and the practical aspects of his oeuvre. Focused on addressing the struggles of Foggia, Beuys's approach reflects a nuanced blend of artistic vision and a commitment to social change. In essence this thesis sheds light on Beuys's contribution to the narrative of Foggia and its notorious, stereotypical situation, illustrating how his artistic path could became a catalyst for addressing the city's challenges and fostering an educational dialogue between art, the urban landscape and Foggia’s inhabitants.
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2023
2022/2023
Ai vari ed esaustivi elenchi di artisti che hanno fatto la storia dell’arte del secolo scorso, manca quasi sempre al novero la figura di Joseph Beuys. Forse troppo distante da un pubblico di massa, difficilmente commercializzabile; forse ancora effettivamente poco capito, quindi poco comunicato. In questa sede si cercherà di recuperare questa esperienza miliare cercando di recuperarne le origini, appunto, nella provincia di Foggia, quando un giovane aviatore tedesco decide, nel mezzo del Tavoliere delle Puglie, lontano dagli orrori della guerra e dell’industria, di fare arte nella vita e di rendere la propria intera esistenza devota all’arte come a un culto, tanto da giungere a noi, citando il noto critico Achille Bonito Oliva, con l’appellativo de lo sciamano dell’arte. Questo lavoro di tesi approfondisce l'interessante intersezione di Joseph Beuys con Foggia, in Puglia, e l'Italia, attraverso le lenti di discipline quali il Design del Territorio e l'arte contemporanea. Il coinvolgimento di Beuys con Foggia diventa il punto focale, offrendo intuizioni sulla relazione simbiotica tra espressione artistica e l'atmosfera della città. Si esplora l’esperienza in prima persona di Beuys a Foggia e si procede seguendo un percorso originale costituito da tre delle sue opere più interconnesse a questo territorio. Lo studio chiarisce come Beuys, figura trasformativa nell'arte contemporanea, abbia tradotto il suo quadro concettuale in interventi tangibili, spesso dedicati con sincero affetto alla città. Esamina la duplice natura del suo impatto, che abbraccia sia gli aspetti teorici che pratici della sua opera. Concentrandosi sul riportare le difficoltà di Foggia, l'approccio di Beuys riflette una sottile fusione di visione artistica e impegno per il cambiamento sociale. In sostanza, si mette in luce il contributo di Beuys alla narrazione della città e alla sua ben nota e stereotipica situazione. Si illustra come il suo cammino artistico possa divenire presto un catalizzatore per affrontare le sfide della città e favorire un dialogo educativo tra l’arte, il paesaggio urbano e la popolazione di Foggia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/215474