Plaza Constitucion si presenta come un grande vuoto urbano in cui le grandi alberature dell’antico parco e i fronti monumentali della stazione ferroviaria e della chiesa del Inmaculado Corazon de Maria tentano di costruire uno spazio pubblico e mettere ordine nel caos delle numerose e fatiscenti fermate degli autobus e delle bancarelle abusive. Il fronte occidentale è disomogeneo e caratterizzato da un alternarsi di edifici fatiscenti per lo più di basso valore architettonico. Ad est si delinea l’autopista 9 de Julio che avviandosi verso nord scompare a lato della chiesa del Inmaculado Corazon proiettandosi nell’intricato svincolo autostradale. Il progetto si ripropone di ridare unità e compattezza a quest’area storicamente contrassegnata da un grande vuoto urbano, un area contrassegnata però, anche da un’importante ruolo strategico nelle connessioni tra la capitale Portena e le aree metropolitane a sud della città. Funzione rafforzatasi con lo sviluppo della stazione Constitucion che ad oggi assieme alla stazione di Retiro rappresentano i due maggiori poli intermodali della città, poli che risultano interconnessi grazie alla linea C della metropolitana. Proprio il collegamento tra ferrovia, metro e bus risulta essere uno degli obbiettivi del progetto che propone la realizzazione di una piazza ipogea che ridistribuisce ed illumina l’accesso alla metropolitana ricollegandosi al piano interrato della stazione ferroviaria. Le numerose fermate degli autobus che ad oggi coprono il fronte della stazione vengono riordinate nel fianco est del complesso ferroviario realizzando nuove pensiline e un’ apposita stazione affiancata da una grande pensilina per il deposito delle biciclette e il bike-sharing. Le soste dei taxi e i parcheggi di interscambio vengono disposti lungo un nuovo viale alberato sul lato ovest della piazza (nell’attuale calle Lima), alle spalle dei nuovi edifici che ricostruiscono il fronte della piazza e le dimensioni originali delle manzanas (gli isolati a maglia quadrata che caratterizzano le parti di città di prima fondazione). Con l’interramento dell’Av. Juan de Garay, che attualmente taglia la piazza in metà, si persegue l’obbiettivo di uno spazio pubblico unitario e si elimina il transito dei veicoli nella zona (ad eccezione dei bus) limitando inquinamento acustico e atmosferico. L’autostrada 9 de Julio viene reinterpretata e di fronte ad una possibile scelta di interramento si è invece preferito non negare la sua presenza, simbolo della condizione contemporanea e considerata al pari dei segni storici uno dei tanti layer dell’evoluzione urbana. L’infrastruttura viene quindi trattata come un fronte urbano, un nuovo spazio che, invece di separare la città, diventa un occasione per creare nuove connessioni e nuovi spazi di vita urbana installandovi attività commerciali ed un grande mercato rionale a ricordo dell’originale vocazione della piazza un tempo “mercado del Sur del Alto”.

Un nuovo polo intermodale per Plaza de la Constitucion a Buenos Aires

TAGLIAFERRI, ERIKA
2010/2011

Abstract

Plaza Constitucion si presenta come un grande vuoto urbano in cui le grandi alberature dell’antico parco e i fronti monumentali della stazione ferroviaria e della chiesa del Inmaculado Corazon de Maria tentano di costruire uno spazio pubblico e mettere ordine nel caos delle numerose e fatiscenti fermate degli autobus e delle bancarelle abusive. Il fronte occidentale è disomogeneo e caratterizzato da un alternarsi di edifici fatiscenti per lo più di basso valore architettonico. Ad est si delinea l’autopista 9 de Julio che avviandosi verso nord scompare a lato della chiesa del Inmaculado Corazon proiettandosi nell’intricato svincolo autostradale. Il progetto si ripropone di ridare unità e compattezza a quest’area storicamente contrassegnata da un grande vuoto urbano, un area contrassegnata però, anche da un’importante ruolo strategico nelle connessioni tra la capitale Portena e le aree metropolitane a sud della città. Funzione rafforzatasi con lo sviluppo della stazione Constitucion che ad oggi assieme alla stazione di Retiro rappresentano i due maggiori poli intermodali della città, poli che risultano interconnessi grazie alla linea C della metropolitana. Proprio il collegamento tra ferrovia, metro e bus risulta essere uno degli obbiettivi del progetto che propone la realizzazione di una piazza ipogea che ridistribuisce ed illumina l’accesso alla metropolitana ricollegandosi al piano interrato della stazione ferroviaria. Le numerose fermate degli autobus che ad oggi coprono il fronte della stazione vengono riordinate nel fianco est del complesso ferroviario realizzando nuove pensiline e un’ apposita stazione affiancata da una grande pensilina per il deposito delle biciclette e il bike-sharing. Le soste dei taxi e i parcheggi di interscambio vengono disposti lungo un nuovo viale alberato sul lato ovest della piazza (nell’attuale calle Lima), alle spalle dei nuovi edifici che ricostruiscono il fronte della piazza e le dimensioni originali delle manzanas (gli isolati a maglia quadrata che caratterizzano le parti di città di prima fondazione). Con l’interramento dell’Av. Juan de Garay, che attualmente taglia la piazza in metà, si persegue l’obbiettivo di uno spazio pubblico unitario e si elimina il transito dei veicoli nella zona (ad eccezione dei bus) limitando inquinamento acustico e atmosferico. L’autostrada 9 de Julio viene reinterpretata e di fronte ad una possibile scelta di interramento si è invece preferito non negare la sua presenza, simbolo della condizione contemporanea e considerata al pari dei segni storici uno dei tanti layer dell’evoluzione urbana. L’infrastruttura viene quindi trattata come un fronte urbano, un nuovo spazio che, invece di separare la città, diventa un occasione per creare nuove connessioni e nuovi spazi di vita urbana installandovi attività commerciali ed un grande mercato rionale a ricordo dell’originale vocazione della piazza un tempo “mercado del Sur del Alto”.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/21702