La tesi affronta il tema della riqualificazione e rivitalizzazione di un sito industriale dismesso, l’area ex Stoppani, nella regione Liguria tra i comuni di Arenzano e Cogoleto, situato in una valle tra due rilievi e con un affaccio sul mare. L’industria chimica Stoppani, dismessa quasi completamente nel 2003, ha dato origine ad una serie di problematiche di inquinamento dovute al rilascio di Cromo esavalente, un metallo pesante particolarmente dannoso per le persone e per l’ambiente. Questa sostanza è andata ad intaccare nel tempo il sistema ambientale, raggiungendo livelli di presenza di molto superiori al limite accettabile nel terreno, nelle acque di falda, nel litorale antistante l’area in questione e nel torrente Lerone. La prima fase del lavoro, dopo uno sguardo approfondito alla storia della Stoppani ed alla realtà attuale dei due comuni precedentemente citati, è stata dunque di raccolta e studio di informazioni ed analisi riguardanti l’attuale situazione di inquinamento del sito ed i primi passi verso una lunga procedura di bonifica e risanamento. La successiva fase di progetto ha preso avvio dalle conclusioni raggiunte ed ha portato alla stesura di un masterplan che puntasse a ridare un’identità ad un sito attualmente in disuso, attraverso la proposta di servizi e sistemi vissuti quotidianamente dagli abitanti e che diventassero polo attrattivo nel periodo estivo. Il filo conduttore tra le diverse aree è la proposizione delle specie autoctone della macchia mediterranea; i percorsi sul lungomare, le piazze e le aree verdi nella valle sono costeggiati da varie essenze che vengono proposte in modo significativo in un parco botanico posto a monte del sito. Attraverso di esso, in un percorso fisico di visita, si propone un diretto approccio conoscitivo della vegetazione tipica della zona. Per la parte a mare, essendo già partita la fase di bonifica del litorale, il progetto ha visto il ridisegno del waterfront, attraverso lo studio di un nuovo rapporto tra il livello della strada resa pedonale e quello della spiaggia, che avvicinandosi alla foce del torrente offre una serie di servizi puntuali fino ad arrivare ad un porto turistico che ospita 400 posti barca. I servizi ad esso legati comprendono un’area di cantieristica, la capitaneria, un mercato del pesce e la sede del club di vela. Sull’altro fronte del Lerone, in qualche modo più riparato e raccolto, si stende una piattaforma che ospita un ristorante ed un centro benessere con un pregievole affaccio diretto sul mare. Salendo dal mare, il progetto ha previsto la realizzazione di un campo di calcio e di un annesso centro sportivo con altri campi esterni. Oltre l’attraversamento del torrente è stato posizionato un parcheggio esterno nella zona che attualmente risulta la più grave dal punto di vista dell’inquinamento.

Area ex Stoppani : riqualificazione di un paesaggio ligure tra la valle e il mare

BIANCHI, FRANCESCA;RIZZI, MARTA;GANDINI, GIULIA
2010/2011

Abstract

La tesi affronta il tema della riqualificazione e rivitalizzazione di un sito industriale dismesso, l’area ex Stoppani, nella regione Liguria tra i comuni di Arenzano e Cogoleto, situato in una valle tra due rilievi e con un affaccio sul mare. L’industria chimica Stoppani, dismessa quasi completamente nel 2003, ha dato origine ad una serie di problematiche di inquinamento dovute al rilascio di Cromo esavalente, un metallo pesante particolarmente dannoso per le persone e per l’ambiente. Questa sostanza è andata ad intaccare nel tempo il sistema ambientale, raggiungendo livelli di presenza di molto superiori al limite accettabile nel terreno, nelle acque di falda, nel litorale antistante l’area in questione e nel torrente Lerone. La prima fase del lavoro, dopo uno sguardo approfondito alla storia della Stoppani ed alla realtà attuale dei due comuni precedentemente citati, è stata dunque di raccolta e studio di informazioni ed analisi riguardanti l’attuale situazione di inquinamento del sito ed i primi passi verso una lunga procedura di bonifica e risanamento. La successiva fase di progetto ha preso avvio dalle conclusioni raggiunte ed ha portato alla stesura di un masterplan che puntasse a ridare un’identità ad un sito attualmente in disuso, attraverso la proposta di servizi e sistemi vissuti quotidianamente dagli abitanti e che diventassero polo attrattivo nel periodo estivo. Il filo conduttore tra le diverse aree è la proposizione delle specie autoctone della macchia mediterranea; i percorsi sul lungomare, le piazze e le aree verdi nella valle sono costeggiati da varie essenze che vengono proposte in modo significativo in un parco botanico posto a monte del sito. Attraverso di esso, in un percorso fisico di visita, si propone un diretto approccio conoscitivo della vegetazione tipica della zona. Per la parte a mare, essendo già partita la fase di bonifica del litorale, il progetto ha visto il ridisegno del waterfront, attraverso lo studio di un nuovo rapporto tra il livello della strada resa pedonale e quello della spiaggia, che avvicinandosi alla foce del torrente offre una serie di servizi puntuali fino ad arrivare ad un porto turistico che ospita 400 posti barca. I servizi ad esso legati comprendono un’area di cantieristica, la capitaneria, un mercato del pesce e la sede del club di vela. Sull’altro fronte del Lerone, in qualche modo più riparato e raccolto, si stende una piattaforma che ospita un ristorante ed un centro benessere con un pregievole affaccio diretto sul mare. Salendo dal mare, il progetto ha previsto la realizzazione di un campo di calcio e di un annesso centro sportivo con altri campi esterni. Oltre l’attraversamento del torrente è stato posizionato un parcheggio esterno nella zona che attualmente risulta la più grave dal punto di vista dell’inquinamento.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/21783