Territori teatrali. Dispositivi scenici per un teatro diffuso

Le proposte progettuali di teatro diffuso sostengono l’utilizzo della scena urbana come spazio teatrale, dopo aver percorso a ritroso l’evoluzione del concetto di teatro: dall’edificio-teatro a luogo della rappresentazione, dall’architettura per la scena all’architettura come scena. Gli spazi architettonici e brani di città vengono usati per lo spettacolo e tramutati in luoghi teatrali; emerge la valenza scenica delle architetture della città, che partecipano allo spazio teatrale, accogliendo attori e spettatori e integrandosi con attrezzature ed elementi che completano, mutano, nascondono o svelano lo spazio, rendendolo estremamente flessibile. Gli elementi progettati raccontano una nuova idea di teatro. La città non ha più bisogno di limiti, diventa porosa, enzimatica; gli edifici non necessitano più di perimetri e confini. Lo spettacolo contemporaneo utilizza uno spazio al di fuori del teatro, che quindi esplode. Brani di città vengono ripensati attraverso gli strumenti della scenografia. DAL TEATRO AL TERRITORIO TEATRALE Il progetto ha avuto inizio individuando le diverse funzioni presenti in un teatro canonico, estrapolandole e rendendole singole unità. Seguendo le necessità del teatro contemporaneo che non può essere più contenuto all’interno di un solo edificio, scandito da limiti e confini, in cui attori e spettatori sono bloccati in rigidi schemi, si è deciso di superare il perimetro teatrale, frammentando, scomponendo e rielaborando gli elementi estrapolati. Ne sono derivati una serie di dispostivi teatrali e di facilities che, diffondendosi, hanno contaminato la città,trasformandola in territorio teatrale. I dispositivi teatrali proposti sottolineano un diverso approccio rispetto alle dinamiche del teatro canonico, definendo nuovi ruoli allo spettatore e all’attore.