A passi lenti lungo l'Appia : perché camminare oggi : un metodo per rimarginare linee ferite

In a world dominated by the logic of frenzy and speed, where running seems the only way to move forward, practicing slowness can be a resource. The goal set at the beginning of this thesis is to understand the values and meanings that the act of walking assumes today, in order to be able to propose possible, viable paths. The Appian Way, the Ancient Regina Viarum of the Romans, has been studied as an exemplary route, which over the years has been the subject of speculation, privatization and neglect. The Appian Way lends itself to being a model of study for its exemplary value from a historical point of view and for the cultural heritage of which it bears witness. Studying its past history and planning helps to understand the causes of the state in which it presents itself today. Walking along it and detecting the main features, trying to trace the values that should characterize a path, helps to develop some strategies and to propose some solutions with greater conviction. The thesis develops around three temporal phases (past, present, future) dealing with different sections of the Appian Way, starting with What it was, a historical framework on the Via in its entirety, from Rome to Brindisi, and then moving on to address the current state of the line in the stretch between Rome and Terracina, observing What it is in a more punctual way following a scientific methodological approach. Finally, it tries to suggest What it can be, through strategies that derive from shedding light on the values outlined at the beginning. Walking can really represent a protection against the loss of some ethical and aesthetic values, benefits for man's health and for his mind, still thirsty for knowledge and nature.

In un mondo dominato dalle logiche della frenesia e della velocità, dove correre sembra l’unico modo per andare avanti, praticare la lentezza può essere una risorsa. L’obiettivo posto all’inizio di questa tesi è quello di comprendere i valori e i significati che assume l’atto di camminare oggi, per poter in seguito proporre dei cammini possibili, percorribili. Come cammino esemplare è stato studiato quello della Via Appia, l’Antica Regina Viarum dei Romani, che nel corso degli anni è stata oggetto di speculazioni, privatizzazioni, incuria. La Via Appia si presta a essere modello di studio per la sua valenza esemplare dal punto di vista storico e per il patrimonio culturale di cui è testimone. Studiarne la storia e la pianificazione passate aiuta a comprendere le cause dello stato in cui si presenta oggi. Recarsi sul luogo e rilevare i caratteri principali, cercando di rintracciare i valori che dovrebbero caratterizzare un cammino, aiuta a sviluppare alcune strategie e a proporre con maggiore convinzione alcune soluzioni. La tesi si sviluppa attorno a tre fasi temporali (passato, presente, futuro) affrontando diversi tratti della Via Appia, a partire da Cos’è stato, un inquadramento storico sulla Via nella sua interezza, ovvero da Roma a Brindisi, per poi passare ad affrontare lo stato attuale della linea nel tratto tra Roma e Terracina, osservando Cos’è in modo più puntale seguendo un approccio metodologico scientifico. Infine cerca di suggerire Cosa può essere, attraverso delle strategie che derivano dal porre nuovamente luce sui valori delineati all’inizio. Camminare può davvero rappresentare un baluardo contro la perdita di alcuni valori etici, estetici, benefici per il benessere fisico e mentale della persona, per menti e piedi che restano assetati di conoscenza e paesaggio.