Rigenerare l'edilizia residenziale pubblica : strategie di remodelage: il caso di Bergamo

Public Residential Housing complexes, built in Italy during the 20th century, are of considerable importance in the country's current socio-economic context. This heritage is nowadays facing serious problems, both in terms of quality and quantity. Most of these buildings were built before the introduction of laws regulating energy efficiency, seismic safety procedures, and minimum quality and dimensional standards. Social housing complexes are an integral part of the consolidated urban pattern and are considered key points for its redevelopment. Despite this, they suffer a widespread urban, social and architectural degradation, which requires and immediate upgrading action. The debate between demolition/reconstruction and building renovation remains open: until today the culture of “new constructions” has been at the base of the main actions on the built heritage. Notwithstanding the above, several studies consider redevelopment a more environmentally, economically and socially sustainable solution, avoiding phenomena such as land consumption, demolition rubble disposal, and CO2 emissions, and -at the same time- promoting recycling and reuse of existing structures. Through the analysis of several case studies distributed within European borders, a process, that identifies the most effective strategies for transforming the existing structures, has been developed. These interventions need to be implemented on a multilayered level in order to foster social redevelopment even before architectural redevelopment. A concrete example of this philosophy is the building in Bergamo, which is the subject matter of our research study, where a "remodelage" operation was carried out to give a new life to the existing building and its surroundings.

I complessi di Edilizia Residenziale Pubblica realizzati in Italia nel corso del XX secolo rivestono, nell’attuale contesto socio-economico del paese, un’importanza considerevole. Questo patrimonio si trova ad affrontare gravi problematiche, sia in termini qualitativi che quantitativi. La maggior parte di tali edifici è stata costruita prima dell’introduzione di leggi che disciplinassero l’efficienza energetica, la sicurezza sismica e gli standard minimi qualitativi e dimensionali. I complessi di edilizia popolare sono parte integrante del tessuto urbano consolidato e risultano essere fondamentali cardini per la riqualificazione dello stesso. Nonostante ciò, manifestano diffusi fenomeni di degrado urbano, sociale ed architettonico, richiedendo un intervento immediato. Il dibattito tra demolizione/ricostruzione e rigenerazione degli edifici rimane ancora aperto: fino ad oggi, la cultura del nuovo ha guidato le principali azioni sul patrimonio edilizio. Nonostante ciò, diversi studi ritengono la riqualificazione una soluzione maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, evitando fenomeni come consumo di suolo, smaltimento di macerie di demolizione, emissioni di CO2 e promuovendo invece il riciclo e il riuso delle strutture esistenti. Attraverso l’analisi di diversi casi studio distribuiti all’interno dei confini europei, è stato sviluppato un processo che identifica le più efficaci strategie di trasformazione dell’esistente. Tali operazioni devono essere attuate a livello multiscalare, al fine di favorire una riqualificazione sociale prima ancora che architettonica. Un esempio concreto di questa filosofia è rappresentato dall’edificio oggetto di studio a Bergamo, dove è stata effettuata un’operazione di “remodelage” che conferisce nuova vita all’edificio esistente ed al contesto circostante.