Recent times have seen the city of Milan engaged in numerous processes of urban renewal. The suburbs represent a key opportunity to implement new strategies as neglected urban spaces serve as observers of urban transformations, offering a chance to rediscover the ethical implications of inhabiting and preserving the historical and cultural continuity of cities. The Porta-Vittoria area represents one of the key sites identified in the context of urban planning for Milan 2030. This place, rich in history and character, poses a challenge for the city of Milan. Specifically, the area affected by the Passante and the gradual decommissioning of large facilities, such as the slaughterhouse and the railway yard, is a fundamental node for the city. The project aims to initiate a transformation process of this currently highly degraded area, harmoniously integrating it into the broader urban fabric. Thus, the project, drawing upon and reworking the concepts of the three structuralist architects Candilis-Josic-Woods, proposes an urban model based on three fundamental principles: a systematic urban framework that provides minimal organization, continuity of pedestrian pathways, and integration between residences and public services. Additionally, emphasis is placed on horizontal expansion devoid of a center or axis of symmetry, and the commercial-social fabric unfolds along circulation routes generating spaces that guarantee a different functional and programmatic organization, from collective to more private spaces. The primary goal is to overcome segregation and isolation, improving social integration and quality of life, defining an architecture that interacts with the urban context and establishes a fertile and dialectical relationship with industrial preexistences. Parallel to the issue of urban organization and the challenge of the redevelopment and recovery of historical preexistences, there emerges the need to rethink public spaces, educational structures, cultural centers, gathering places, and sports facilities. All elements that must integrate into a harmonious development of the new "horizontal city".

I tempi recenti vedono la città di Milano impegnata in numerosi processi di rinnovamento urbano. Le periferie rappresentano un'opportunità chiave per nuove strategie poiché gli spazi urbani trascurati fungono da osservatori delle trasformazioni urbane, offrendo un'occasione per riscoprire le implicazioni etiche dell'abitare e preservando la continuità storica e culturale delle città. L'area di Porta-Vittoria rappresenta uno dei siti chiave identificati nel contesto della pianificazione urbana per la Milano del 2030. Questo luogo, ricco di storia e carattere, si presenta come una sfida per la città. Nello specifico l’area interessata dal Passante e dalla dismissione di grandi impianti, come il macello e lo scalo ferroviario, è un nodo fondamentale per la città. L'obiettivo del progetto è quello di avviare una trasformazione di quest’area degradata, integrandola armoniosamente nel tessuto urbano. Di qui il progetto, riprendendo e rielaborando i concetti dei tre architetti strutturalisti Candilis-Josic-Woods, propone un modello urbanistico fondato su tre principi basilari: una trama urbana sistematica che fornisce un'organizzazione minima, la continuità dei percorsi pedonali e l'integrazione tra residenze e servizi pubblici. Inoltre, l'accento è posto sull'espansione orizzontale priva di un centro o di un asse di simmetria, e il tessuto commerciale-sociale si dispiega lungo i percorsi di circolazione generando spazi che garantiscono una diversa organizzazione funzionale e programmatica, da spazi collettivi a spazi più privati. L'obiettivo primario è superare la segregazione e l'isolamento, migliorando l'integrazione sociale e la qualità della vita, definendo un'architettura che interagisca con il contesto urbano e che instauri un rapporto fecondo e dialettico con le preesistenze industriali. Parallelamente alla questione dell'organizzazione urbana e alla sfida della riqualificazione e recupero delle preesistenze storiche, emerge la necessità di ripensare gli spazi pubblici, le strutture educative, i centri culturali, i luoghi di aggregazione e gli impianti sportivi. Tutti elementi che devono integrarsi in un armonioso sviluppo della nuova “città orizzontale”.

Milano-Porta Vittoria: una nuova città orizzontale

Bronzato, Alice;Celeri, Lorenzo
2022/2023

Abstract

Recent times have seen the city of Milan engaged in numerous processes of urban renewal. The suburbs represent a key opportunity to implement new strategies as neglected urban spaces serve as observers of urban transformations, offering a chance to rediscover the ethical implications of inhabiting and preserving the historical and cultural continuity of cities. The Porta-Vittoria area represents one of the key sites identified in the context of urban planning for Milan 2030. This place, rich in history and character, poses a challenge for the city of Milan. Specifically, the area affected by the Passante and the gradual decommissioning of large facilities, such as the slaughterhouse and the railway yard, is a fundamental node for the city. The project aims to initiate a transformation process of this currently highly degraded area, harmoniously integrating it into the broader urban fabric. Thus, the project, drawing upon and reworking the concepts of the three structuralist architects Candilis-Josic-Woods, proposes an urban model based on three fundamental principles: a systematic urban framework that provides minimal organization, continuity of pedestrian pathways, and integration between residences and public services. Additionally, emphasis is placed on horizontal expansion devoid of a center or axis of symmetry, and the commercial-social fabric unfolds along circulation routes generating spaces that guarantee a different functional and programmatic organization, from collective to more private spaces. The primary goal is to overcome segregation and isolation, improving social integration and quality of life, defining an architecture that interacts with the urban context and establishes a fertile and dialectical relationship with industrial preexistences. Parallel to the issue of urban organization and the challenge of the redevelopment and recovery of historical preexistences, there emerges the need to rethink public spaces, educational structures, cultural centers, gathering places, and sports facilities. All elements that must integrate into a harmonious development of the new "horizontal city".
ACUTO, FEDERICO
MARGIONE, EMANUELA
MARTINAZZO , FRANCESCO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-apr-2024
2022/2023
I tempi recenti vedono la città di Milano impegnata in numerosi processi di rinnovamento urbano. Le periferie rappresentano un'opportunità chiave per nuove strategie poiché gli spazi urbani trascurati fungono da osservatori delle trasformazioni urbane, offrendo un'occasione per riscoprire le implicazioni etiche dell'abitare e preservando la continuità storica e culturale delle città. L'area di Porta-Vittoria rappresenta uno dei siti chiave identificati nel contesto della pianificazione urbana per la Milano del 2030. Questo luogo, ricco di storia e carattere, si presenta come una sfida per la città. Nello specifico l’area interessata dal Passante e dalla dismissione di grandi impianti, come il macello e lo scalo ferroviario, è un nodo fondamentale per la città. L'obiettivo del progetto è quello di avviare una trasformazione di quest’area degradata, integrandola armoniosamente nel tessuto urbano. Di qui il progetto, riprendendo e rielaborando i concetti dei tre architetti strutturalisti Candilis-Josic-Woods, propone un modello urbanistico fondato su tre principi basilari: una trama urbana sistematica che fornisce un'organizzazione minima, la continuità dei percorsi pedonali e l'integrazione tra residenze e servizi pubblici. Inoltre, l'accento è posto sull'espansione orizzontale priva di un centro o di un asse di simmetria, e il tessuto commerciale-sociale si dispiega lungo i percorsi di circolazione generando spazi che garantiscono una diversa organizzazione funzionale e programmatica, da spazi collettivi a spazi più privati. L'obiettivo primario è superare la segregazione e l'isolamento, migliorando l'integrazione sociale e la qualità della vita, definendo un'architettura che interagisca con il contesto urbano e che instauri un rapporto fecondo e dialettico con le preesistenze industriali. Parallelamente alla questione dell'organizzazione urbana e alla sfida della riqualificazione e recupero delle preesistenze storiche, emerge la necessità di ripensare gli spazi pubblici, le strutture educative, i centri culturali, i luoghi di aggregazione e gli impianti sportivi. Tutti elementi che devono integrarsi in un armonioso sviluppo della nuova “città orizzontale”.
File allegati
File Dimensione Formato  
2024_04_Bronzato_Celeri_Tavole_02.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Descrizione: Tavole di progetto
Dimensione 26.83 MB
Formato Adobe PDF
26.83 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
2024_04_Bronzato_Celeri_Tesi_01.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 49.73 MB
Formato Adobe PDF
49.73 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/218054