The Vertical Gallery : a new museum about abstractionism for Torre Pantera in Como

Como is a city that still today has a strong identity marked by its Roman origins and medieval developments. It has a typical castrum urban layout and medieval fortification walls. The presence of towers on the latter is now a research topic that aims to return this largely forgotten or invisible heritage to the city. Torre Pantera is one of these. Built as a gate tower in the 13th century, it then became the representative element for the Pantera family. Together with the Duomo, the Teatro Sociale and the Casa del Fascio, it represents the fourth monument in a scenic Piazza Verdi that narrates several chapters of the city’s history. The problem we want to address is that of the total neglect of a monument with enormous potential both for its historical value and for its location. This thesis proposes the reuse of the tower as a Museum of Abstract Art, rediscovering a heritage of works of art now preserved in the archives of the Civic Art Gallery. In the project, the building is extended, rediscovering the 18th century forms of the tower and the access corridor. The new space is a vertical sequence of rooms in which the openings are selected views into the context. In addition, the installation of a restaurant space in the existing heating plant of the Duomo is proposed. Part of the project is also the exhibition design of the visit with a curatorship that narrates the relationship between abstractionism and the city in four chapters. The project focuses on the rediscovery of the space of the tower and the palazzo before their partial demolition in the first half of the 19th century and is developed in three main moments: the entrance, which takes up the access corridor to the palazzo; a viewpoint, which returns the tower to its original height; and the garden, which returns to being the courtyard of a lot that is no longer visible, allowing the visitor to experience a space that is now intangible. The relationship between the new tower and the existing one comes from within, thanks to its views of the city’s monuments, which become an integral part of the narrative of the museum visit.

Como è una città che ancora oggi ha una forte identità connotata dalle sue origini romane e dagli sviluppi medievali, presenta infatti un impianto urbano tipico del castrum e una cinta di fortificazione medievale. La presenza di torri su quest’ultima rappresenta oggi un tema di ricerca che si pone l’obiettivo di restituire alla città questo patrimonio in gran parte dimenticato o invisibile. Torre Pantera è una di queste. Edificata come porta torre nel Duecento, è diventata poi l’elemento di rappresentanza per la famiglia Pantera. Insieme al Duomo, al Teatro Sociale e alla Casa del Fascio, rappresenta il quarto monumento di una scenografica Piazza Verdi che racconta diversi capitoli della storia della città. Il problema che si vuole affrontare è quello del totale abbandono di un monumento con un enorme potenziale sia per il suo valore storico che per la sua ubicazione. Questa tesi propone il riuso della torre come Museo dell’arte Astratta di Como, riscoprendo un patrimoniodi opere ora conservato negli archivi della Pinacoteca civica. Nel progetto l’edificio viene ampliato, riscoprendo le forme settecentesche della torre e del corridoio di accesso. Il nuovo spazio è una sequenza verticale di stanze in cui le aperture sono selezionate visuali verso il contesto. Inoltre viene proposto l’insediamento di uno spazio ristorativo nell’attuale centrale termica del Duomo. Parte del progetto è anche l’ipotesi allestitiva della visita con una curatela che racconta in quattro capitoli il rapporto tra l’astrattismo e la città. Il progetto verte alla riscoperta dello spazio della Torre e del Palazzo prima della loro parziale demolizione della prima metà dell’Ottocento e si sviluppa in tre momenti principali: l’ingresso, che riprende il corridoio di accesso al palazzo; un punto panoramico, che riporta la torre alla sua altezza originale; e il giardino, che torna ad essere la corte di un lotto oggi non più visibile, permettendo al visitatore di vivere uno spazio oggi intangibile. Il rapporto tra la nuova torre e l’esistente nasce dall’interno, grazie alle sue visuali sui monumenti della città che diventano parte integrante della narrazione della visita al museo