In a historical context that does not boast particular youth participation, this research reconstructs, traces and recounts the last fifty years of Italian history through the key to understanding the main student movements and the evolution of communication channels that have distinguished them over time. Thanks to the testimonies selected with the collaboration of ten Italian archives, the paper is a narration of the ways, means and languages of some spontaneous student organizations that, often left in the shadows compared to official historiography, have repeatedly represented reactions and stimuli indicative of global evolutions and changes. If the general tendency is to remember the '68 Movement as the only great revolutionary movement, the research shows that that fateful year was only the beginning of a long process that, with varying fortunes, is still existing and structured, with no room for improvement, in institutionally legitimate, diversified and active representative bodies. From the occupation of the Sorbonne to that of digital spaces, to the tents that appeared in Piazza Leonardo Da Vinci in May 2023, the perspective focused on an ever new generation allows to discover and understand how communication and its design have been used and reinvented by whom, Par excellence, it has the ambition to engage the masses without possessing the economic resources traditionally needed to do so. Whether it be global, immediate, violent or unsuccessful movements, student motions have always demonstrated the typical approach of whom, navigating on sight, it incorporates within itself and within its artifacts the contradictions, technologies and new sensibilities that follow one another over time and that today give shape to our present. The above considerations have no claim to completeness in relation to the breadth of the historical context in question. They are set as guidelines for a new and still open line of research, which aims to understand how the historical, cultural, social and technological aspects are intertwined with the ways, means and artifacts of communication, with a wider vision than the punctuality of the single movement.

In un contesto storico che non vanta particolare partecipazione giovanile, la presente ricerca ricostruisce, ripercorre e racconta gli ultimi cinquant’anni di storia italiana attraverso la chiave di lettura dei principali movimenti studenteschi e dell’evoluzione dei canali di comunicazione che li hanno contraddistinti nel corso del tempo. Grazie alle testimonianze selezionate con la collaborazione di dieci archivi italiani, l’elaborato si pone come narrazione dei modi, dei mezzi e dei linguaggi di alcune organizzazioni studentesche spontanee che, spesso lasciate in ombra rispetto alla storiografia ufficiale, hanno più volte rappresentato reazioni e spinte indicative di evoluzioni e cambiamenti globali. Se la tendenza generale è quella di ricordare il Movimento del ‘68 come unico grande moto rivoluzionario, la ricerca dimostra come quel fatidico anno non fu che l’inizio di un lungo processo che, con alterne fortune, è tutt’oggi esistente e strutturato, non senza margini di miglioria, in organismi di rappresentanza istituzionalmente legittimi, diversificati e attivi. Dall’occupazione della Sorbona a quella degli spazi digitali, fino alle tende comparse in Piazza Leonardo Da Vinci nel maggio 2023, la prospettiva incentrata su una generazione sempre nuova permette di scoprire e comprendere in che modo la comunicazione e il suo design siano stati utilizzati e reinventati da chi, per eccellenza, ha l’ambizione di coinvolgere le masse senza possedere le risorse economiche tradizionalmente necessarie per farlo. Che si tratti di movimenti globali, immediati, violenti o fallimentari, i moti studenteschi hanno sempre dimostrato l’approccio tipico di chi, navigando a vista, ingloba dentro di sé e dentro i propri artefatti le contraddizioni, le tecnologie e le nuove sensibilità che si susseguono nel tempo e che oggi danno forma al nostro presente. Le considerazioni emerse non hanno alcuna pretesa di completezza rispetto all’ampiezza del contesto storico in questione. Si pongono come linee guida per un filone di ricerca nuovo e ancora aperto, che ha l’ambizione di comprendere in che modo gli aspetti storici, culturali, sociali e tecnologici si intreccino con i modi, i mezzi e gli artefatti comunicativi, con una visione più ampia rispetto alla puntualità del singolo movimento.

Dalle aule alle piazze : narrazioni, strumenti e strategie comunicative dei movimenti studenteschi dal '68 alle Tende in Piazza

Parenti, Eva
2022/2023

Abstract

In a historical context that does not boast particular youth participation, this research reconstructs, traces and recounts the last fifty years of Italian history through the key to understanding the main student movements and the evolution of communication channels that have distinguished them over time. Thanks to the testimonies selected with the collaboration of ten Italian archives, the paper is a narration of the ways, means and languages of some spontaneous student organizations that, often left in the shadows compared to official historiography, have repeatedly represented reactions and stimuli indicative of global evolutions and changes. If the general tendency is to remember the '68 Movement as the only great revolutionary movement, the research shows that that fateful year was only the beginning of a long process that, with varying fortunes, is still existing and structured, with no room for improvement, in institutionally legitimate, diversified and active representative bodies. From the occupation of the Sorbonne to that of digital spaces, to the tents that appeared in Piazza Leonardo Da Vinci in May 2023, the perspective focused on an ever new generation allows to discover and understand how communication and its design have been used and reinvented by whom, Par excellence, it has the ambition to engage the masses without possessing the economic resources traditionally needed to do so. Whether it be global, immediate, violent or unsuccessful movements, student motions have always demonstrated the typical approach of whom, navigating on sight, it incorporates within itself and within its artifacts the contradictions, technologies and new sensibilities that follow one another over time and that today give shape to our present. The above considerations have no claim to completeness in relation to the breadth of the historical context in question. They are set as guidelines for a new and still open line of research, which aims to understand how the historical, cultural, social and technological aspects are intertwined with the ways, means and artifacts of communication, with a wider vision than the punctuality of the single movement.
ACCANTI, PAOLO
STEINER, ANNA
ARC III - Scuola del Design
9-apr-2024
2022/2023
In un contesto storico che non vanta particolare partecipazione giovanile, la presente ricerca ricostruisce, ripercorre e racconta gli ultimi cinquant’anni di storia italiana attraverso la chiave di lettura dei principali movimenti studenteschi e dell’evoluzione dei canali di comunicazione che li hanno contraddistinti nel corso del tempo. Grazie alle testimonianze selezionate con la collaborazione di dieci archivi italiani, l’elaborato si pone come narrazione dei modi, dei mezzi e dei linguaggi di alcune organizzazioni studentesche spontanee che, spesso lasciate in ombra rispetto alla storiografia ufficiale, hanno più volte rappresentato reazioni e spinte indicative di evoluzioni e cambiamenti globali. Se la tendenza generale è quella di ricordare il Movimento del ‘68 come unico grande moto rivoluzionario, la ricerca dimostra come quel fatidico anno non fu che l’inizio di un lungo processo che, con alterne fortune, è tutt’oggi esistente e strutturato, non senza margini di miglioria, in organismi di rappresentanza istituzionalmente legittimi, diversificati e attivi. Dall’occupazione della Sorbona a quella degli spazi digitali, fino alle tende comparse in Piazza Leonardo Da Vinci nel maggio 2023, la prospettiva incentrata su una generazione sempre nuova permette di scoprire e comprendere in che modo la comunicazione e il suo design siano stati utilizzati e reinventati da chi, per eccellenza, ha l’ambizione di coinvolgere le masse senza possedere le risorse economiche tradizionalmente necessarie per farlo. Che si tratti di movimenti globali, immediati, violenti o fallimentari, i moti studenteschi hanno sempre dimostrato l’approccio tipico di chi, navigando a vista, ingloba dentro di sé e dentro i propri artefatti le contraddizioni, le tecnologie e le nuove sensibilità che si susseguono nel tempo e che oggi danno forma al nostro presente. Le considerazioni emerse non hanno alcuna pretesa di completezza rispetto all’ampiezza del contesto storico in questione. Si pongono come linee guida per un filone di ricerca nuovo e ancora aperto, che ha l’ambizione di comprendere in che modo gli aspetti storici, culturali, sociali e tecnologici si intreccino con i modi, i mezzi e gli artefatti comunicativi, con una visione più ampia rispetto alla puntualità del singolo movimento.
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