Within the urban metropolitan perimeter, there is a system of invisible places: the Third Landscape. These areas called urban residuals, are the consequence of the abandonment of previously exploited land, sometimes in densely urbanized environments. This is the case of Cascina Case Nuove, located in the San Siro district of Milan, a model in which the proposed strategy will be applied. Contrary to what one might think, these places are far from lifeless. Although the space is deprived of human life and its uses, the structure continues to live by interacting with the living creatures. It intervenes nature by first colonizing the surfaces and then conquering the airspace in search of light. Decay is a generative process, a living transformation, and its fascination comes from the idea of a breathing ruin. The fragments of the Third Landscape, are characterized by the presence of a boundary, a border that excludes humans from its biosphere. Often the limit manifests itself through a sharp line, passive to forces and stimuli between the two worlds it separates. Can the border develop from an exclusive apparatus into a gateway of union between two worlds? Can it turn into an instrument for interfacing with the spaces removed from the city? The margin gives up its passivity, converting itself into an incubator of experiences and new ecologies between living creatures. From a private and productive space to a public and generative one: the entanglement of constantly evolving cultures and life forms makes it an efficient catalyst for scientific and artistic as well as social practices. And so the border, filled with energy, breathes.

All'interno del perimetro urbano metropolitano, esiste un sistema di luoghi invisibili: il Terzo Paesaggio. Queste aree, chiamate residui urbani, sono la conseguenza dell'abbandono di terreni precedentemente sfruttati, talvolta in ambienti densamente urbanizzati. È il caso della Cascina Case Nuove, situata nel quartiere San Siro di Milano, un modello in cui verrà applicata la strategia proposta. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questi luoghi sono tutt'altro che privi di vita. Nonostante lo spazio sia privato della vita umana e dei suoi usi, la struttura continua a vivere interagendo con gli esseri viventi. Interviene sulla natura colonizzando prima le superfici e poi conquistando lo spazio aereo in cerca di luce. La decadenza è un processo generativo, una trasformazione vivente, e il suo fascino deriva dall'idea di una rovina che respira. I frammenti del Terzo paesaggio sono caratterizzati dalla presenza di un limite, un confine che esclude l'uomo dalla sua biosfera. Spesso il limite si manifesta attraverso una linea netta, passiva alle forze e agli stimoli tra i due mondi che separa. Il bordo può trasformarsi da apparato esclusivo a porta di unione tra due mondi? Può trasformarsi in uno strumento per interfacciarsi con gli spazi sottratti alla città? Il margine rinuncia alla sua passività, convertendosi in un incubatore di esperienze e di nuove ecologie tra esseri viventi. Da spazio privato e produttivo a spazio pubblico e generativo: l'intreccio di culture e forme di vita in continua evoluzione lo rende un efficace catalizzatore di pratiche scientifiche, artistiche e sociali. E così il bordo, ricco di vita, respira.

The active border : one strategy to interface the city and its urban residuals

Licciardi, Gabriele
2023/2024

Abstract

Within the urban metropolitan perimeter, there is a system of invisible places: the Third Landscape. These areas called urban residuals, are the consequence of the abandonment of previously exploited land, sometimes in densely urbanized environments. This is the case of Cascina Case Nuove, located in the San Siro district of Milan, a model in which the proposed strategy will be applied. Contrary to what one might think, these places are far from lifeless. Although the space is deprived of human life and its uses, the structure continues to live by interacting with the living creatures. It intervenes nature by first colonizing the surfaces and then conquering the airspace in search of light. Decay is a generative process, a living transformation, and its fascination comes from the idea of a breathing ruin. The fragments of the Third Landscape, are characterized by the presence of a boundary, a border that excludes humans from its biosphere. Often the limit manifests itself through a sharp line, passive to forces and stimuli between the two worlds it separates. Can the border develop from an exclusive apparatus into a gateway of union between two worlds? Can it turn into an instrument for interfacing with the spaces removed from the city? The margin gives up its passivity, converting itself into an incubator of experiences and new ecologies between living creatures. From a private and productive space to a public and generative one: the entanglement of constantly evolving cultures and life forms makes it an efficient catalyst for scientific and artistic as well as social practices. And so the border, filled with energy, breathes.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-apr-2024
2023/2024
All'interno del perimetro urbano metropolitano, esiste un sistema di luoghi invisibili: il Terzo Paesaggio. Queste aree, chiamate residui urbani, sono la conseguenza dell'abbandono di terreni precedentemente sfruttati, talvolta in ambienti densamente urbanizzati. È il caso della Cascina Case Nuove, situata nel quartiere San Siro di Milano, un modello in cui verrà applicata la strategia proposta. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questi luoghi sono tutt'altro che privi di vita. Nonostante lo spazio sia privato della vita umana e dei suoi usi, la struttura continua a vivere interagendo con gli esseri viventi. Interviene sulla natura colonizzando prima le superfici e poi conquistando lo spazio aereo in cerca di luce. La decadenza è un processo generativo, una trasformazione vivente, e il suo fascino deriva dall'idea di una rovina che respira. I frammenti del Terzo paesaggio sono caratterizzati dalla presenza di un limite, un confine che esclude l'uomo dalla sua biosfera. Spesso il limite si manifesta attraverso una linea netta, passiva alle forze e agli stimoli tra i due mondi che separa. Il bordo può trasformarsi da apparato esclusivo a porta di unione tra due mondi? Può trasformarsi in uno strumento per interfacciarsi con gli spazi sottratti alla città? Il margine rinuncia alla sua passività, convertendosi in un incubatore di esperienze e di nuove ecologie tra esseri viventi. Da spazio privato e produttivo a spazio pubblico e generativo: l'intreccio di culture e forme di vita in continua evoluzione lo rende un efficace catalizzatore di pratiche scientifiche, artistiche e sociali. E così il bordo, ricco di vita, respira.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/218285