Being hypersensor: the gravity of hypertechnology

I begin with the hypothesis that complex sensor network objects have begun the journey of departing from nature to attain the status of subject (or agency). In this journey of emancipation, they are currently at the stage that one can call proto-subjects. I begin with looking at objects that I call ‘Hyper Technological’- products for whom technology is the means for their existence. Within these hypertech objects, I stay in the domain of products, and within those, I look particularly at the sub-domain of highly specialised products. The cases I explore are the Formula 1 cars and the Decent DE1 espresso machine. A historical development of the Formula 1 car, and the genealogy of the home espresso machine reveal two important phenomena - first, both the products have a technologically driven progress; and second, the two products as they are in their current form are not just mechanical machines, but also perceive and sense their internal and external environments. The focus is shifted to the latter, and I establish that within their technological being, the monitoring is made possible by and through a set of complex sensors. Fittingly, I borrow the term from Eugeni and thereon refer to these products as ‘Hypersensors’. As part of a sub-hypothesis, I explore the extent of social (“social” as in the social fabric of the domain within which they operate) implications of these sensor capabilities beyond the purely pragmatic technical ones. Questions emerge about their ontology and their position inside the social fabric. To better capture this micro sociological view, I attempt to compress the phenomena into a network of interrelated and interactive actors, one of the actors being the highly specialised hypertech product (Latourian idea). I conclude with the argument that, through their recently developed social interaction capabilities and the implicit technical expertise, these products have acquired agency within the networks in which they operate and co-exist. This agency is decentralised, in the sense that these products actively take part, in conjunction with other actors and actants, in driving and transforming the network through space and time (Hegelian idea).

Esordisco con l'ipotesi che gli oggetti dalle complesse reti di sensori abbiano avviato il percorso di allontanamento dalla natura per raggiungere lo status di soggetti (o di agenti). In questo percorso di emancipazione, essi si trovano attualmente in una fase che si può definire di proto-soggetto. Comincio con l'osservare gli oggetti che definisco "Iper-Tecnologici" - prodotti per i quali la tecnologia è il mezzo della loro esistenza. All'interno di questi oggetti ipertecnologici, rimango nel dominio dei prodotti e, all'interno di essi, guardo in particolare al sottodominio dei prodotti altamente specializzati. I casi che esploro sono le auto di Formula 1 e la macchina per caffè espresso Decent. Lo sviluppo storico dell'auto di Formula 1 e la genealogia della macchina per caffè espresso domestica rivelano due fenomeni importanti: in primo luogo, entrambi i prodotti hanno un progresso guidato dalla tecnologia; in secondo luogo, i due prodotti nella loro forma attuale non sono solo meccanici, ma avvertono e percepiscono anche i loro ambienti interni ed esterni. L'attenzione si sposta su quest'ultimo aspetto e stabilisco che, all'interno del loro essere tecnologico, il monitoraggio è reso possibile da e attraverso un insieme di sensori complessi. Come si conviene, prendo in prestito il termine da Eugeni e mi riferisco a questi prodotti come "Iper-sensori". Come parte di una sotto-ipotesi, esploro la portata delle implicazioni sociali di queste capacità sensoriali al di là di quelle tecniche puramente pragmatiche - "sociali" nel senso del tessuto sociale del dominio in cui operano. Emergono domande sulla loro ontologia e sulla loro posizione all'interno del tessuto sociale. Per catturare meglio questa visione micro sociologica, cerco di comprimere i fenomeni in una rete di attori interconnessi e interattivi, uno dei quali è costituito dai prodotti altamente specializzati (posizione Latouriana). Concludo sostenendo che, grazie alle capacità di interazione sociale recentemente sviluppate e alle competenze tecniche implicite, questi prodotti hanno acquisito agenzia all'interno delle reti in cui operano e coesistono. Questa agenzia è decentrata, nel senso che questi prodotti partecipano attivamente, insieme ad altri attori e soggetti, a guidare e trasformare la rete attraverso lo spazio e il tempo (secondo le posizioni Hegeliane).