Schools are not all the same. They mirror their local sociocultural background and, more generally, our society. They vary according to many factors: context, social and economical standards of their users, structure, criteria and levels of organisation, educational offer, parental participation in school life, diversity of children who inhabit them as well as ability to engage personal talents of teachers and managers. This does not mean that schools have always been able to meet the real needs of a society in continuous evolution under the influence of combined social and economical factors. Issues such as migration flows, social and economical gaps caused by recurring downturns, council housing needs and emergencies for low income families have had a strong impact on social life and mobility, involving heavy repercussions on schools. Schools have been exposed to the implications of such transformations without always being able to meet upcoming circumstances efficiently. The educational system has undergone many reforms but has not always fulfilled the new needs of changing times. The school has adjusted itself in much the same way as society has done. Its ability to keep up with changing times has been mostly due to human capital, teachers and managers who have been able to cope with new needs by putting in play all competences and talents. Schools in border areas and neighbourhoods have become less and less attractive. Admission policies to primary schools are now more based on parental choice and less on effective residential distribution, meaning that some schools are not “for all” but only “for some”. Some schools have been able to respond to this trend by creating virtuous settings where multicultural classes have become an added benefit. In other cases, some families have chosen to send their children to private schools in order to have access to alternative training methods that are supposed to give more impulse to their children’s cognitive development. But good school, virtuous education, sociability and citizenship should be a right for all and not a privilege for the few. All the aforesaid elements have contributed to develop the issue of school segregation, also in Milan, which often mirrors social segregation of surrounding areas and neighbourhoods. It is an important issue, especially regarding public mandatory schooling. This research means to analyse the intersection and combination of local factors, school system and parental choices in order to understand the evolution of the school segregation issue, also in ethnic terms. The analysis will use the case study of a segregated school that has implemented active collaborations with the not-for-profit sector as well as with local agencies in order to respond to the issue of White Flight with inclusion initiatives. The study has a methodological approach based on an analysis of literature and discussions around this issue. It will consider quantitative data, current educational policies and current school system. The qualitative approach will be based on direct observation of the case study (Tommaso Grossi school in Calvairate neighbourhood) and of the surrounding territory. Direct observation will include interviews within and without the school with its key stakeholders: teachers, managers, parents, local associations and foundations, and it will be related to other schools with diverse educational offer and geolocation. I also present a survey that will be submitted to parents in order to try and understand which elements produce bias and choices. Lastly, I take inspiration from propositions and thoughts that aim at re-designing the school as a territorial post which can invert the trend by being a better, more inclusive place that promotes active citizenship and is at the heart of local policies.

Ogni scuola è diversa dall’altra, e ciascuna rispecchia il contesto socioculturale della sua utenza e il contesto territoriale nel quale è inserita e, più in generale è specchio della nostra società. Le scuole si diversificano per il contesto, per la composizione socioeconomica dell’utenza, per la struttura, per come sono più o meno organizzate, per l’offerta formativa e per la partecipazione dei genitori alla vita scolastica nonché per la diversità dei bambini che la vivono e per la capacità di mettere in campo risorse personali di insegnanti e dirigenti. Questo non significa, però, che siano sempre state in grado di rispondere alle  esigenze reali di una società in continuo cambiamento, a causa delle profonde trasformazioni e in funzione di elementi che hanno influenzato fortemente il nostro contesto socio culturale: i flussi migratori, i divari sociali ed economici causati dalle crisi che negli ultimi decenni stanno attraversando il nostro paese e i relativi divari economici, la richiesta abitativa e la necessità urgente di alloggi e di edilizia a basso costo o pubblica per le famiglie sempre più in crisi e l’espansione delle periferie, hanno contribuito ad una trasformazione del territorio e della vita sociale della città oltre che della mobilità, con una ricaduta importante sulla scuola. La scuola ha subito questa trasformazione, non sempre è stata in grado di accoglierla, utilizzando un sistema scolastico che, nonostante le riforme, non si è sempre adeguato in modo efficace al cambiamento. Si è adattata e anche in questo è specchio della società. Sempre più questo adattamento è delegato al capitale umano, agli insegnanti e dirigenti che hanno saputo reagire introducendo competenze e creatività. Le scuole di quartieri di confine sono diventate sempre meno attrattive, le politiche di inserimento dei bambini nella scuola primaria sono basate sulla scelta personale e libera e meno su una distribuzione dell’utenza che renda la scuola di tutti e non solo di alcuni. In qualche caso le scuole hanno saputo reagire e hanno generato contesti virtuosi dove il mix culturale e sociale è valore aggiunto, mentre, in altri casi, le famiglie hanno scelto le scuole private dove i nuovi modelli della pedagogia alternativa, attenta alle esigenze di crescita intellettiva dei bambini oltre all’assenza di apparenti ostacoli sociali (povertà, disagio sociale, bambini stranieri) diventano elemento di scelta di chi può permettersi questo privilegio. Ma la buona scuola, l’educazione virtuosa, la socialitàà e la cittadinanza sono un diritto di tutti e non devono essere un privilegio di pochi. Tutto questo ha contribuito fortemente allo sviluppo, anche a Milano, del fenomeno di segregazione scolastica che spesso è corrispondente alla segregazione territoriale e sociale del contesto circostante. Il fenomeno è importante perchéé ciò che avviene a scuola riflette quanto avviene nel territorio, con particolare riferimento alla scuola dell’obbligo, pubblica.  La ricerca è volta ad analizzare i fattori territoriali, da un lato, e il sistema scolastico dall’altro e le scelte parentali per comprendere l’evoluzione del fenomeno di segregazione scolastica ed etnica anche attraverso l’analisi di un caso studio, esempio di scuola segregata che ha introdotto insieme al terzo settore al rapporto con il territorio circostante iniziative di inclusione per reagire al fenomeno di White Flight. L’indagine ha  un approccio metodologico basato su una analisi della letteratura e delle discussioni in merito al fenomeno con dati quantitativi, uno sguardo sul sistema scolastico attuale e sulle politiche, oltre ad un approccio qualitativo basato sulla’osservazione diretta del caso studio (la scuola Tommaso Grossi nel quartiere Calvairate) e del contesto territoriali limitrofo, attraverso l’osservazione e l’ascolto dentro e fuori la scuola con interviste agli attori chiave che se ne  occupano, (insegnanti, dirigenti, genitori, associazioni sul territorio, fondazioni) in rapporto ad altre scuole diverse per offerta formativa  e geo- localizzazione. Ho proposto poi una survey sottoposta ai genitori nel tentativo di interpretare gli elementi che portano alla scelta o al condizionamento. Infine, ho voluto prendere spunto da riflessioni e proposte volte a ripensare la scuola non come luogo esclusivo ma come vero presidio territoriale, capace di invertire la tendenza, un luogo migliore, più inclusivo e di cittadinanza attiva, pensato al centro delle politiche del territorio. 

La scuola esclusiva : la segregazione scolastica nelle scuole primarie

Zipparri, Monica Anna
2022/2023

Abstract

Schools are not all the same. They mirror their local sociocultural background and, more generally, our society. They vary according to many factors: context, social and economical standards of their users, structure, criteria and levels of organisation, educational offer, parental participation in school life, diversity of children who inhabit them as well as ability to engage personal talents of teachers and managers. This does not mean that schools have always been able to meet the real needs of a society in continuous evolution under the influence of combined social and economical factors. Issues such as migration flows, social and economical gaps caused by recurring downturns, council housing needs and emergencies for low income families have had a strong impact on social life and mobility, involving heavy repercussions on schools. Schools have been exposed to the implications of such transformations without always being able to meet upcoming circumstances efficiently. The educational system has undergone many reforms but has not always fulfilled the new needs of changing times. The school has adjusted itself in much the same way as society has done. Its ability to keep up with changing times has been mostly due to human capital, teachers and managers who have been able to cope with new needs by putting in play all competences and talents. Schools in border areas and neighbourhoods have become less and less attractive. Admission policies to primary schools are now more based on parental choice and less on effective residential distribution, meaning that some schools are not “for all” but only “for some”. Some schools have been able to respond to this trend by creating virtuous settings where multicultural classes have become an added benefit. In other cases, some families have chosen to send their children to private schools in order to have access to alternative training methods that are supposed to give more impulse to their children’s cognitive development. But good school, virtuous education, sociability and citizenship should be a right for all and not a privilege for the few. All the aforesaid elements have contributed to develop the issue of school segregation, also in Milan, which often mirrors social segregation of surrounding areas and neighbourhoods. It is an important issue, especially regarding public mandatory schooling. This research means to analyse the intersection and combination of local factors, school system and parental choices in order to understand the evolution of the school segregation issue, also in ethnic terms. The analysis will use the case study of a segregated school that has implemented active collaborations with the not-for-profit sector as well as with local agencies in order to respond to the issue of White Flight with inclusion initiatives. The study has a methodological approach based on an analysis of literature and discussions around this issue. It will consider quantitative data, current educational policies and current school system. The qualitative approach will be based on direct observation of the case study (Tommaso Grossi school in Calvairate neighbourhood) and of the surrounding territory. Direct observation will include interviews within and without the school with its key stakeholders: teachers, managers, parents, local associations and foundations, and it will be related to other schools with diverse educational offer and geolocation. I also present a survey that will be submitted to parents in order to try and understand which elements produce bias and choices. Lastly, I take inspiration from propositions and thoughts that aim at re-designing the school as a territorial post which can invert the trend by being a better, more inclusive place that promotes active citizenship and is at the heart of local policies.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-apr-2024
2022/2023
Ogni scuola è diversa dall’altra, e ciascuna rispecchia il contesto socioculturale della sua utenza e il contesto territoriale nel quale è inserita e, più in generale è specchio della nostra società. Le scuole si diversificano per il contesto, per la composizione socioeconomica dell’utenza, per la struttura, per come sono più o meno organizzate, per l’offerta formativa e per la partecipazione dei genitori alla vita scolastica nonché per la diversità dei bambini che la vivono e per la capacità di mettere in campo risorse personali di insegnanti e dirigenti. Questo non significa, però, che siano sempre state in grado di rispondere alle  esigenze reali di una società in continuo cambiamento, a causa delle profonde trasformazioni e in funzione di elementi che hanno influenzato fortemente il nostro contesto socio culturale: i flussi migratori, i divari sociali ed economici causati dalle crisi che negli ultimi decenni stanno attraversando il nostro paese e i relativi divari economici, la richiesta abitativa e la necessità urgente di alloggi e di edilizia a basso costo o pubblica per le famiglie sempre più in crisi e l’espansione delle periferie, hanno contribuito ad una trasformazione del territorio e della vita sociale della città oltre che della mobilità, con una ricaduta importante sulla scuola. La scuola ha subito questa trasformazione, non sempre è stata in grado di accoglierla, utilizzando un sistema scolastico che, nonostante le riforme, non si è sempre adeguato in modo efficace al cambiamento. Si è adattata e anche in questo è specchio della società. Sempre più questo adattamento è delegato al capitale umano, agli insegnanti e dirigenti che hanno saputo reagire introducendo competenze e creatività. Le scuole di quartieri di confine sono diventate sempre meno attrattive, le politiche di inserimento dei bambini nella scuola primaria sono basate sulla scelta personale e libera e meno su una distribuzione dell’utenza che renda la scuola di tutti e non solo di alcuni. In qualche caso le scuole hanno saputo reagire e hanno generato contesti virtuosi dove il mix culturale e sociale è valore aggiunto, mentre, in altri casi, le famiglie hanno scelto le scuole private dove i nuovi modelli della pedagogia alternativa, attenta alle esigenze di crescita intellettiva dei bambini oltre all’assenza di apparenti ostacoli sociali (povertà, disagio sociale, bambini stranieri) diventano elemento di scelta di chi può permettersi questo privilegio. Ma la buona scuola, l’educazione virtuosa, la socialitàà e la cittadinanza sono un diritto di tutti e non devono essere un privilegio di pochi. Tutto questo ha contribuito fortemente allo sviluppo, anche a Milano, del fenomeno di segregazione scolastica che spesso è corrispondente alla segregazione territoriale e sociale del contesto circostante. Il fenomeno è importante perchéé ciò che avviene a scuola riflette quanto avviene nel territorio, con particolare riferimento alla scuola dell’obbligo, pubblica.  La ricerca è volta ad analizzare i fattori territoriali, da un lato, e il sistema scolastico dall’altro e le scelte parentali per comprendere l’evoluzione del fenomeno di segregazione scolastica ed etnica anche attraverso l’analisi di un caso studio, esempio di scuola segregata che ha introdotto insieme al terzo settore al rapporto con il territorio circostante iniziative di inclusione per reagire al fenomeno di White Flight. L’indagine ha  un approccio metodologico basato su una analisi della letteratura e delle discussioni in merito al fenomeno con dati quantitativi, uno sguardo sul sistema scolastico attuale e sulle politiche, oltre ad un approccio qualitativo basato sulla’osservazione diretta del caso studio (la scuola Tommaso Grossi nel quartiere Calvairate) e del contesto territoriali limitrofo, attraverso l’osservazione e l’ascolto dentro e fuori la scuola con interviste agli attori chiave che se ne  occupano, (insegnanti, dirigenti, genitori, associazioni sul territorio, fondazioni) in rapporto ad altre scuole diverse per offerta formativa  e geo- localizzazione. Ho proposto poi una survey sottoposta ai genitori nel tentativo di interpretare gli elementi che portano alla scelta o al condizionamento. Infine, ho voluto prendere spunto da riflessioni e proposte volte a ripensare la scuola non come luogo esclusivo ma come vero presidio territoriale, capace di invertire la tendenza, un luogo migliore, più inclusivo e di cittadinanza attiva, pensato al centro delle politiche del territorio. 
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Descrizione: La segregazione scolastica nelle scuole primarie a Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/218847