Le archeologie di Eleusi: il nuovo rapporto tra la città e l'acropoli

The city of Eleusina hides in the shadow of the skeletons of industry an almost forgotten acropolis. As Greece's first sacred center between 1500 B.C. and the 4th century A.D., the Eleusinian Mysteries, the secret rites of celebration in honor of the goddess Demeter and her daughter Persephone, were held in Eleusis. Its historical fame and recent industrial past have been the city's driving force in its bid for "European Capital of Culture 2023. Its two faces need a formal reconnection in a project that aims to create a synergistic relationship between today's discordant parts of the city. The lack of an enhancement project for the ruins of the acropolis and the dissonant urban fabric create an inconsistent design of the city. The second defining feature of the city are the disused industrial plants of the 19th and 20th centuries. The city lives with large fences filled with unused buildings that remain as evidence of a rich and productive past. The design process investigates the possibility of mending the broken relationship between the archaeological site, the city and the first industrial plant of Eleusina, proposing a project of an urban character that culminates in an architectural artifact, which through its composition gives system to the main instances of the piece of city it fits into. The building represents the synthesis of the design process, as it takes the main compositional rule of the acropolis and makes it its own, becoming a stratification of the hillside palimpsest. The building plays a second role in the urban vision of the project: it relates the acropolis, the new ring road, and the post-industrial park, drawn from the disused factories located close to the southern slope of the hill. The design for the urban park aims to reuse many of the disused manufacturing buildings to create several gardens that will bring greenery back to the city, restoring the natural slope of the land, with a system of terraces, confirming the language and choices adopted in the other project areas.

La città di Eleusina nasconde all’ombra degli scheletri delle industrie un’acropoli quasi dimenticata. Prima sede sacra della Grecia tra il 1500 a.C. e il IV secolo d.C., a Eleusi si svolgevano i Misteri Eleusini, riti segreti di festeggiamento in onore della Dea Demetra e sua figlia Persefone. La sua fama storica e il recente passato industriale sono stati il traino della città nella candidatura a “Capitale Europea della Cultura 2023. Le sue due facce necessitano una ricongiunzione formale in un progetto che abbia come obiettivo la creazione di rapporti sinergici tra le parti oggi discordanti della città. La mancanza di un progetto di valorizzazione per i ruderi dell’acropoli e il tessuto urbano dissonante danno vita a un disegno della città disomogeneo. Il secondo aspetto che caratterizza la città sono gli impianti industriali dismessi del XIX e XX secolo. La città convive con grandi recinti pieni di edifici inutilizzati, che restano a testimonianza di un passato ricco e produttivo. Il processo progettuale indaga la possibilità di ricucire il rapporto interrotto tra il sito archeologico, la città e il primo impianto industriale di Eleusina, proponendo un progetto di carattere urbano che culmina in un manufatto architettonico, il quale attraverso la sua composizione riporta a sistema le principali istanze del brano di città in cui si inserisce. L’edificio rappresenta la sintesi del processo progettuale, in quanto riprende la principale regola compositiva dell’acropoli, e la fa propria, diventando stratificazione del palinsesto della collina. L’edificio svolge un secondo ruolo nella visione urbana del progetto: mette in relazione l’acropoli, il nuovo percorso ad anello, che la definisce, e il parco post-industriale, ricavato dalle fabbriche dismesse situate a ridosso del versante meridionale della collina. Il progetto per il parco urbano si pone l’obiettivo di riutilizzare molti degli edifici produttivi in disuso per creare vari giardini che riportino verde alla città, ristabilendo la pendenza naturale del terreno, con terrazzamenti controllati, confermando il linguaggio e le scelte adottati negli altri ambiti di progetto.