This thesis is concerned with the Mediopadana Station of the High Speed Railway in the territory north of the consolidated core of Reggio Emilia. This is a context in which infrastructure routes (railroad, A1 highway and, not far away, via Emilia) lie in the territory of the irrigated plain, creating numerous discontinuities and lacerations in the networks that structure the rural landscape and ecological networks of this complex territorial system. Calatrava’s station building, an icon of a “muscular” approach to infrastructure architecture, imposes itself above and beyond the local scale by generating further cuts, removals and erasures. The thesis aims to recognize the complexity of the palimpsest of plots and paths interrupted by the infrastructure by proposing a soil project that redefines the ground attachment of the system of railway spaces: a new arrangement of the design of open spaces that proposes both to reactivate the relations of the station with the local scale through new transitional spaces between the countryside and the infrastructure, and to reconnect the network of slow paths (bicycle and pedestrian). The new vegetation design, in addition to enhancing ecological connections, enhances the processes of spontaneous reuse of the areas that are the outcome of demolitions and rearrangements, by working around the traces (footprints) of the tollgate, interchanges, and bridges demolished when the station was abandoned to be constructed elsewhere.

La tesi riguarda la Stazione Mediopadana dell’Alta Velocità nel territorio a nord del nucleo consolidato di Reggio Emilia. Si tratta di un contesto nel quale i tracciati delle infrastrutture (ferrovia, autostrada A1 e, poco discosta, via Emilia) si inseriscono nel territorio della pianura irrigua generando numerose discontinuità e lacerazioni nelle reti che strutturano, alla scala più minuta, il paesaggio rurale e le reti ecologiche di questo complesso sistema territoriale. L’edificio della stazione di Calatrava, icona di un approccio “muscolare” all’architettura delle infrastrutture, si impone sopra e oltre la scala locale generando ulteriori cesure, rimozioni e cancellazioni. La tesi mira a riconoscere la complessità del palinsesto di trame e tracciati negati dall’infrastruttura proponendo un progetto di suolo che ridefinisce l’attacco a terra del sistema degli spazi ferroviari: un nuovo assetto del disegno degli spazi aperti che si propone sia di riattivare le relazioni della stazione con la scala locale attraverso nuovi spazi di transizione tra la campagna e l’infrastruttura, sia di riconnetere anche la rete dei percorsi lenti (ciclabili e pedonali). Il nuovo disegno della vegetazione, oltre a potenziare le connessioni ecologiche, valorizza i processi di colonizzazione spontanea delle aree esito di demolizioni e riassetti lavorando intorno alle tracce (impronte) del casello, degli svincoli e dei ponti demoliti in occasione della costruzione della stazione per essere costruiti altrove.

Paesaggi, suoli e tracciati : progetto per l'area della Stazione Mediopadana AV

Aldini, Maria Teresa
2022/2023

Abstract

This thesis is concerned with the Mediopadana Station of the High Speed Railway in the territory north of the consolidated core of Reggio Emilia. This is a context in which infrastructure routes (railroad, A1 highway and, not far away, via Emilia) lie in the territory of the irrigated plain, creating numerous discontinuities and lacerations in the networks that structure the rural landscape and ecological networks of this complex territorial system. Calatrava’s station building, an icon of a “muscular” approach to infrastructure architecture, imposes itself above and beyond the local scale by generating further cuts, removals and erasures. The thesis aims to recognize the complexity of the palimpsest of plots and paths interrupted by the infrastructure by proposing a soil project that redefines the ground attachment of the system of railway spaces: a new arrangement of the design of open spaces that proposes both to reactivate the relations of the station with the local scale through new transitional spaces between the countryside and the infrastructure, and to reconnect the network of slow paths (bicycle and pedestrian). The new vegetation design, in addition to enhancing ecological connections, enhances the processes of spontaneous reuse of the areas that are the outcome of demolitions and rearrangements, by working around the traces (footprints) of the tollgate, interchanges, and bridges demolished when the station was abandoned to be constructed elsewhere.
FOPPIANI, ANDREA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
10-apr-2024
2022/2023
La tesi riguarda la Stazione Mediopadana dell’Alta Velocità nel territorio a nord del nucleo consolidato di Reggio Emilia. Si tratta di un contesto nel quale i tracciati delle infrastrutture (ferrovia, autostrada A1 e, poco discosta, via Emilia) si inseriscono nel territorio della pianura irrigua generando numerose discontinuità e lacerazioni nelle reti che strutturano, alla scala più minuta, il paesaggio rurale e le reti ecologiche di questo complesso sistema territoriale. L’edificio della stazione di Calatrava, icona di un approccio “muscolare” all’architettura delle infrastrutture, si impone sopra e oltre la scala locale generando ulteriori cesure, rimozioni e cancellazioni. La tesi mira a riconoscere la complessità del palinsesto di trame e tracciati negati dall’infrastruttura proponendo un progetto di suolo che ridefinisce l’attacco a terra del sistema degli spazi ferroviari: un nuovo assetto del disegno degli spazi aperti che si propone sia di riattivare le relazioni della stazione con la scala locale attraverso nuovi spazi di transizione tra la campagna e l’infrastruttura, sia di riconnetere anche la rete dei percorsi lenti (ciclabili e pedonali). Il nuovo disegno della vegetazione, oltre a potenziare le connessioni ecologiche, valorizza i processi di colonizzazione spontanea delle aree esito di demolizioni e riassetti lavorando intorno alle tracce (impronte) del casello, degli svincoli e dei ponti demoliti in occasione della costruzione della stazione per essere costruiti altrove.
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