The thesis examines the urban development of the city of Ohrid, situated beside a lake of the same name. It initially explores the historical morphogenesis of the city, which has been inhabited by various civilisations throughout history, including Illyrian, Hellenic, Roman, Byzantine, and others, before becoming part of socialist Yugoslavia post-World War II. This era was characterized by significant industrial and population growth, as well as recognition of its natural and cultural heritage by UNESCO leading to interest in tourism. Following the country’s independence in 1991, processes such as deindustrialization, privatization, and centralization led to urban shrinkage and seasonal fluctuation. The thesis proposes policies, guidelines, and urban designs aimed at improving urban conditions and reversing the decline. It suggests establishing a secondary urban center, “Ohrid Backstage,” in contrast to the historical center, by repurposing abandoned structures (industrial, military, green spaces) affected by the aforementioned transformational processes. The proposal introduces new activities for diverse user groups, offering opportunities for experimentation, business, and leisure. It seeks to address the seasonal emptiness during the winter while proposing a more representative urban image. The connection between the two centres via the ancient “7 November Street” is redesigned aiming to enhance pedestrian and cyclist safety and enrich the tourist experience by offering a pleasant walk through a network of public spaces, presenting an unfolding narrative leading to the historic center.

La tesi esamina lo sviluppo urbano della città lacustre di Ohrid. Inizia dalla morfogenesi storica di quest’ultima, che è stata abitata da varie civiltà nel corso della storia (illirica, ellenica, romana, bizantina ed altre) prima di diventare parte della Jugoslavia socialista, a seguito della Seconda guerra mondiale. Durante quest’ultimo periodo è stata caratterizzata da una significativa crescita industriale e demografica, nonché dal riconoscimento del suo patrimonio naturale e culturale da parte dell’UNESCO, diventando di interesse turistico. A partire dall’indipendenza del paese nel 1991, processi come la deindustrializzazione, la privatizzazione e la centralizzazione hanno portato alla contrazione demografica e alla fluttuazione stagionale. Lo studio offre politiche, linee guida e progetti volti a migliorare le condizioni urbane e ad invertirne il declino. La proposta sta nella creazione di un centro urbano secondario, “Ohrid Backstage”, che ripropone strutture abbandonate (spazi industriali, militari, verdi), in contrasto con il centro storico ed interessate dai processi di trasformazione sopra menzionati; introduce inoltre nuove attività per diversi gruppi di utenti, offrendo opportunità di sperimentazione, impresa e tempo libero. L’idea è quella di affrontare il vuoto stagionale durante l’inverno proponendo al contempo un’immagine urbana più rappresentativa anche attraverso il collegamento tra i due centri, l’antica via 7 Novembre è ridisegnata a tale scopo e con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti. L’esperienza turistica risulta inoltre più ricca per mezzo di un piacevole percorso all’interno di una rete di spazi pubblici che si svelano alla narrazione, conducendo verso il centro storico.

Rethinking Ohrid : urban renewal of a shrinking city

Lazaroski, Ivo
2022/2023

Abstract

The thesis examines the urban development of the city of Ohrid, situated beside a lake of the same name. It initially explores the historical morphogenesis of the city, which has been inhabited by various civilisations throughout history, including Illyrian, Hellenic, Roman, Byzantine, and others, before becoming part of socialist Yugoslavia post-World War II. This era was characterized by significant industrial and population growth, as well as recognition of its natural and cultural heritage by UNESCO leading to interest in tourism. Following the country’s independence in 1991, processes such as deindustrialization, privatization, and centralization led to urban shrinkage and seasonal fluctuation. The thesis proposes policies, guidelines, and urban designs aimed at improving urban conditions and reversing the decline. It suggests establishing a secondary urban center, “Ohrid Backstage,” in contrast to the historical center, by repurposing abandoned structures (industrial, military, green spaces) affected by the aforementioned transformational processes. The proposal introduces new activities for diverse user groups, offering opportunities for experimentation, business, and leisure. It seeks to address the seasonal emptiness during the winter while proposing a more representative urban image. The connection between the two centres via the ancient “7 November Street” is redesigned aiming to enhance pedestrian and cyclist safety and enrich the tourist experience by offering a pleasant walk through a network of public spaces, presenting an unfolding narrative leading to the historic center.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-apr-2024
2022/2023
La tesi esamina lo sviluppo urbano della città lacustre di Ohrid. Inizia dalla morfogenesi storica di quest’ultima, che è stata abitata da varie civiltà nel corso della storia (illirica, ellenica, romana, bizantina ed altre) prima di diventare parte della Jugoslavia socialista, a seguito della Seconda guerra mondiale. Durante quest’ultimo periodo è stata caratterizzata da una significativa crescita industriale e demografica, nonché dal riconoscimento del suo patrimonio naturale e culturale da parte dell’UNESCO, diventando di interesse turistico. A partire dall’indipendenza del paese nel 1991, processi come la deindustrializzazione, la privatizzazione e la centralizzazione hanno portato alla contrazione demografica e alla fluttuazione stagionale. Lo studio offre politiche, linee guida e progetti volti a migliorare le condizioni urbane e ad invertirne il declino. La proposta sta nella creazione di un centro urbano secondario, “Ohrid Backstage”, che ripropone strutture abbandonate (spazi industriali, militari, verdi), in contrasto con il centro storico ed interessate dai processi di trasformazione sopra menzionati; introduce inoltre nuove attività per diversi gruppi di utenti, offrendo opportunità di sperimentazione, impresa e tempo libero. L’idea è quella di affrontare il vuoto stagionale durante l’inverno proponendo al contempo un’immagine urbana più rappresentativa anche attraverso il collegamento tra i due centri, l’antica via 7 Novembre è ridisegnata a tale scopo e con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti. L’esperienza turistica risulta inoltre più ricca per mezzo di un piacevole percorso all’interno di una rete di spazi pubblici che si svelano alla narrazione, conducendo verso il centro storico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/219259