Inclusive landscape: a blue-green-red infrastructure framework on Po plain

Po valley, a vast plain formed by the Po River, the longest river in Italy, has always been the most important agricultural and industrial area in Italy. But due to global warming, the Po River is facing its biggest drought ever. Decades of excessive consumption of groundwater by a large number of industrial and agricultural activities have brought the water level of the Po River to an all-time low. Inversion of the Adriatic Sea has caused the delta to face extremely serious soil salinization and other problems. As a by-product of the climate crisis, and of course poverty, war and politics, more and more immigrants from Asia, the Middle East and Africa are pouring into Italy. Po Valley attracts them with its agricultural tradition and strong industrial and commercial power. As of the current data, Po valley has nearly 15% foreigners, and the proportion is still increasing after the pandemic. How will immigrants reshape Po valley? What are they expecting from new environment? How can the social integration of new immigrants be achieved? This paper was born in the context of both natural and social crises under global warming. This paper focuses on the Italian rural landscape, looking at the urban corridor between Cremona and Mantova, from Casalmaggiore to Suzzara. In this 40km-long urban corridor distributed on both sides of the Po River, towns, villages and giant modern factory areas are connected in series by road infrastructure and levee systems. In the context of the climate crisis and demographic change, the rural-landscape framework system not only integrates the management of precarious water environments with the current monolithic vegetation, but also promotes the social integration of immigrants, Create a more diverse and inclusive rural environment. The new village-landscape framework relies on the DNA strip perpendicular to the Po River, which closely connects the riverfront and the inland space, and at the same time has functions such as water storage, plant diversification, and reshaping of public spaces, ultimately reshaping a more inclusive Italian rural area.

La pianura padana, vasta pianura formata dal fiume Po, il fiume più lungo d'Italia, è da sempre la zona agricola e industriale più importante d'Italia. Ma a causa del riscaldamento globale, il fiume Po sta affrontando la più grande siccità mai vista. Decenni di consumo eccessivo delle acque sotterranee da parte di un gran numero di attività industriali e agricole hanno portato il livello delle acque del fiume Po al minimo storico. L'inversione del Mar Adriatico ha causato al delta una gravissima salinizzazione del suolo e altri problemi. Come conseguenza della crisi climatica e, naturalmente, della povertà, della guerra e della politica, sempre più immigrati dall’Asia, dal Medio Oriente e dall’Africa si stanno riversando in Italia. La Pianura Padana li attrae con la sua tradizione agricola e il forte potere industriale e commerciale. Secondo i dati attuali, la Pianura Padana conta quasi il 15% di stranieri e la percentuale è ancora in aumento dopo la pandemia. In che modo gli immigrati rimodelleranno la Pianura Padana? Cosa si aspettano dal nuovo ambiente? Come si può realizzare l’integrazione sociale dei nuovi immigrati? Questo articolo è nato nel contesto della crisi naturale e sociale dovuta al riscaldamento globale. Il presente contributo si concentra sul paesaggio rurale italiano, esaminando il corridoio urbano tra Cremona e Mantova, da Casalmaggiore a Suzzara. In questo corridoio urbano lungo 40 chilometri distribuito su entrambi i lati del fiume Po, città, villaggi e gigantesche aree industriali moderne sono collegate in serie da infrastrutture stradali e sistemi di argini. Nel contesto della crisi climatica e del cambiamento demografico, il sistema quadro del paesaggio rurale non solo integra la gestione degli ambienti acquatici precari con l’attuale vegetazione monolitica, ma promuove anche l’integrazione sociale degli immigrati, creando un ambiente rurale più diversificato e inclusivo. Il nuovo assetto del villaggio-paesaggio si basa sulla striscia di DNA perpendicolare al fiume Po, che collega strettamente il lungofiume e lo spazio interno, e allo stesso tempo ha funzioni come lo stoccaggio dell’acqua, la diversificazione vegetale e il rimodellamento degli spazi pubblici, rimodellando in definitiva un’area rurale italiana più inclusiva.