Casa di Comunità in Milano Gallaratese district. Development of a user-oriented next generation healthcare facility and its parametric off-site façade

The Covid-19 pandemic crisis has shed light on a process of healthcare transformation already underway, accelerating its application at the national and local scales. In the Italian context, the focus has shifted from a centralised hospital model to territorial healthcare. A component of this new network is the Casa di Comunità (CdC), a point of reference for a catchment area of 50'000 inhabitants to access primary care and proximity social-health services. This work begins with theoretical and field research and progresses to integrated design, effectively capturing the urgency of the issue, and placing it at the centre of a study ranging from urban scale to construction detail. The CdC is designed in its architectural and functional programme, with a focus on the soft qualities that make architecture itself an instrument of personal care. Similarly, the surrounding neighbourhood, the Gallaratese (Milano), is intended to support the well-being of the individual and the community according to the 'health in all policies' strategy. It is therefore proposed to activate the Nuova Strada Vitale, a multi-functional urban route of which the CdC is a pretext and a stage. The ring-shaped CdC becomes an opportunity for the development of two façades where the shading elements are parametrised through an iterative process of geometric modelling and real-time control of visual privacy, lighting, and energy requirements. The main one, on the external perimeter of the building, features a recognisable Expanded Metal Mesh (EMM) skin, whose geometry changes in terms of optical permeability as the orientation varies across 360 degrees. On the internal perimeter, a similar process has been performed varying the distance and inclination of louvre blades. The project acknowledges the prosthetic role of architecture for the well-being of the individual and the community and uses Building Information Modeling (BIM) and parametric design tools (Grasshopper and Octopus in Rhinoceros) to engineer and optimise the envelope, the element most responsible for user comfort.

La crisi pandemica di Covid-19 ha fatto luce su un processo di trasformazione del settore sanitario già in atto, accelerandone l’applicazione alla scala nazionale e locale. In ambito italiano, l’attenzione è spostata da un modello ospedaliero centralizzato a un modello di sanità territoriale in cui uno snodo della rete è la Casa di Comunità (CdC), punto di riferimento per un bacino di 50'000 abitanti per accedere alle cure primarie e ai servizi socio-sanitari di prossimità. Il presente lavoro, prima di ricerca teorica e sul campo, e poi di progettazione integrata, coglie l’urgenza del tema e lo fa protagonista di uno studio che va dalla scala urbana al dettaglio costruttivo. La CdC viene progettata nel suo assetto architettonico e funzionale, con particolare attenzione alle soft qualities che rendono l’architettura stessa strumento di cura della persona. Allo stesso modo, il quartiere intorno ad essa, il Gallaratese (Milano), si pone a supporto del benessere dell’individuo e della comunità secondo la strategia health in all policies. Si propone pertanto l’attivazione della Nuova Strada Vitale, percorso urbano pedonale multi-funzionale di cui la CdC è pretesto e tappa. La CdC, a forma anulare, è anche occasione per l’applicazione di due facciate il cui elemento di schermatura è parametrizzato in un processo iterativo tra modellazione geometrica e controllo in tempo reale dei requisiti di privacy, illuminotecnici ed energetici. La principale, sul perimetro esterno, presenta un rivestimento riconoscibile in metallo espanso (EMM) la cui geometria cambia in termini di permeabilità ottica al variare dei 360 gradi di orientamento. Sul perimetro interno un processo simile è stato condotto variando posizionamento e inclinazione di lamelle frangisole. Il progetto prende coscienza del ruolo protesico dell’architettura per la salute della persona e della comunità e utilizza gli strumenti di modellazione informativa (BIM) e parametrica (Grasshopper e Octopus in Rhinoceros) per ingegnerizzare e ottimizzare l’involucro, elemento maggiormente responsabile del comfort dell’utente.