Re-connecting with water: renewed identities for Porto catena in Mantova

Progress is both desirable and inevitable; it is intrinsic to history itself, but progress without memory of the past leads only to oblivion. Aldo Rossi defines the city as ‘the collective memory of people’. Just as human memory is linked to facts and places, the city is ‘the place of the collective memory’. Memory should be considered the consciousness of the city itself, generated over time. This thought is a valuable lesson for architectural design practice, especially in historical context, a critical vital theme of this Master’s degree at Mantua campus. From this perspective, the urban environment is a reality that cannot be separated from the identity of the place. Consequently, the context that constitutes it is a primary task. Moreover, in the contemporary city, with its needs and dynamics, it is necessary to rethink and reaffirm in the present the places that are inextricably linked to its past. In so far, as according to Rossi, in the construction of the city “the original motifs remain, but at the same time [...] it specifies and modifies the reasons for its evolution”. Harbours, bridges and water architectures are just some of the countless places in a Mantua where the relationship with water was incredibly direct, a generative dualism. This connection has now faded. The lakes that surround the city are almost just the background of a profoundly changed urban image: these lost places are in danger of disappearing not only physically but also from the collective memory. In this way, one of them, Porto Catena, both a boundary and a meeting point between land and water, can be a faithful witness of the historical events that shaped Mantua, regaining an authentic urban role in the contemporary scene. The design experience, which is the final result of this thesis, is to be considered a example that can inspire further and multiple initiatives spread throughout the city aimed at restoring this connection with water as the first principle to be pursued. The prerogative of this work is to consider these places as a resource for urban growth as opposed to expansion and linked to a qualitative rather than quantitative approach, thus creating the conditions to give them a new form and significance in a contemporary city.

Il progresso è auspicabile e al contempo inevitabile; di per se è intrinseco al concetto stesso di storia, ma un progresso senza memoria del passato porta solo all’oblio. Aldo Rossi definisce la città come una “memoria collettiva dei popoli”, e come la memoria dell’uomo è legata a fatti e luoghi, allo stesso modo la città costituisce “il locus della memoria collettiva”, pertanto la memoria va intesa come coscienza della città stessa, che si forma nello scorrere del tempo. Tale pensiero costituisce una preziosa lezione per la pratica del progetto architettonico, in particolare in contesto storico, tematica chiave di questo corso di studio presso il polo di Mantova. In tale ottica, quella urbana, è una realtà indissolubilmente legata alla natura del luogo. Di conseguenza, interrogare l’ambiente che lo compone è dunque un compito primario. Allo stesso modo, nella città contemporanea con le sue esigenze e le sue dinamiche, è necessario ripensare e riconfermare nel presente i luoghi indissolubilmente legati al suo passato. In quanto, affidandoci nuovamente alle parole di Rossi, nella costruzione della città “permangono i motivi originari ma nel contempo […] precisa e modifica i motivi del proprio sviluppo.” Porti, ponti ed architetture d’acqua, solo alcuni degli innumerevoli luoghi di una Mantova dove il rapporto con l’acqua era intensamente più vivo, un dualismo generatore. Questo legame è ormai sbiadito. L’acqua che circonda la città costituisce quasi unicamente lo sfondo di un’immagine urbana profondamente mutata: questi luoghi, “perduti”, rischiano di sparire non solo fisicamente, ma anche nell’immaginario collettivo. È cosi che uno tra essi, Porto Catena, luogo di confine e di incontro fra terra e acqua, può rappresentare un testimone fedele delle vicende storiche di Mantova riacquisendo un inedito ruolo urbano nella contemporaneità. L’esperienza progettuale come esito finale di questa tesi è da considerarsi come un esempio in grado di orientare ulteriori e molteplici iniziative, diffuse sull'intera città ed indirizzate a ripristinare questo rapporto con l'acqua, come primo dei principi da perseguire. Prerogativa del presente lavoro è la considerazione di questi luoghi come risorsa per una crescita urbana contrapposta all'espansione e legata a un pensiero qualitativo più che quantitativo, ponendo così le condizioni per dare loro nuova forma e significato in una città contemporanea.