Drive-in to look out: pathways and platforms on Cori's Acropolis

The thesis is entitled “Drive-In to Look Out: Pathways and Platforms on Cori's Acropolis.” Cori is a small town with a very long history. It was built on a limestone hill (the highest point reaching 403 m. above sea level) located strategically between the Albani Hills and the Pontine Plain at the crossroads of ancient interregional routes. The hill, whose orographic features made it easy to defend, was artificially terraced to build the Acropolis, Forum, and cult areas. The earlier terraces were constructed in polygonal walls of dry-stone (7th-6th century BCE) and later enlarged (4th-1st century BCE). The walled town was divided into two polarities: the Acropolis and, further downhill, the built-up area around the Forum. Over the centuries, many travellers and many architects - such as Giovanni Battista Piranesi (1764), Giovanni Antonio Antolini (1785) and Théodore Labrouste (1831) - studied and surveyed the prominent architecture of Cori, from the polygonal walls themselves to the Temple of Hercules (89-80 BC), bearing witness to a balance between the Italic and the late Hellenistic tradition. In the Middle Ages, the church of St Peter was built on the upper terrace of the Acropolis, with the façade facing the temple's western side. On Sunday, 30 January 1944, Cori was hit by an aerial bombardment, which destroyed the church of St Peter and several blocks around the Temple of Hercules, killing many local inhabitants. Only a few buildings were rebuilt after the Second World War, leaving the acropolis as a vast esplanade, now a car park. Although this is alien to the character of a dense historic centre, it is still indispensable to keeping its population. The project is thus measured by the possibility of maintaining vehicular accessibility to the acropolis area and, at the same time, by the need to re-proportion the spaces around the Temple of Hercules, which, during the tourist season, is the scene of cultural events and concerts also thanks to its extraordinary panoramic position on the Pontine Plain. The idea is to build a series of platform viewpoints (some paved, others planted) in continuity with the pattern of the ascending paths, the constellation of squares crowning the acropolis, and the terracing of the hill itself.

La tesi si intitola "Drive-In to Look Out: Pathways and Platforms on Cori's Acropolis." Cori è un piccolo centro urbano con una lunghissima storia. La città sorge su un rilievo calcareo (il cui punto più alto raggiunge 403 metri sul livello del mare) situato in una posizione strategica tra i Colli Albani e la Pianura Pontina, al crocevia di antichi assi di percorrenza interregionali. Il colle, le cui caratteristiche orografiche si prestavano alla difesa, fu progressivamente terrazzato per costruire l’acropoli, il foro e le principali aree di culto in epoca antica. I terrazzamenti furono originariamente costruiti in opera poligonale realizzata a secco (VII-VI secolo a.C) e successivamente ampliati in opera quadrata in tufo (IV-II sec. a.C.) e in opera incerta di calcare (II-I sec. a.C.). All’interno delle mura, la città si articolava su due polarità: l’Acropoli e, più a valle, il centro abitato intorno al Foro. Nel corso dei secoli, molti viaggiatori e molti architetti - come Giovanni Battista Piranesi (1764), Giovanni Antonio Antolini (1785) e Théodore Labrouste (1831) - hanno studiato e rilevato le principali architetture di Cori, dalle stesse mura poligonali al Tempio di Ercole (89-80 a.C.), che testimonia un punto di equilibrio tra la tradizione italica e quella tardo ellenistica. In epoca medievale, sulla terrazza superiore dell’acropoli, fu costruita la chiesa di S. Pietro, con la facciata rivolta verso il lato occidentale del tempio. Domenica 30 gennaio 1944, Cori fu colpita da un bombardamento aereo, che distrusse la chiesa di S. Pietro e alcuni isolati nell’intorno del Tempio di Ercole, uccidendo molti abitanti del luogo. All'indomani della Seconda Guerra Mondiale, solo alcuni edifici furono ricostruiti, lasciando l’acropoli come una vasta spianata, che oggi è diventata un parcheggio. Questo, per quanto estraneo al carattere di un centro storico denso, resta comunque indispensabile per mantenerne la popolazione. Il progetto si misura così con la possibilità di mantenere l’accessibilità carrabile alla zona dell’acropoli e, al contempo, con la necessità di riproporzionare gli spazi nell’intorno del Tempio di Ercole, che, durante la stagione turistica, è teatro di eventi culturali e concerti anche grazie alla sua straordinaria posizione panoramica sulla Pianura Pontina. L'idea è quella di costruire una serie di piattaforme-belvedere (alcune pavimentate, altre piantumate) in continuità con la trama dei percorsi di risalita, la costellazione di piazze a corona dell'acropoli e la strutturazione della collina stessa a terrazzamenti.