Fare design in carcere: il vocabolario di San Vittore come metodologia di ricerca

Prison is an environment designed to isolate individuals from the rest of society, creating a sharp separation that becomes even more tangible when this insti- tution is located right in the heart of the city. This is the case at the ‘Francesco Di Cataldo’ prison in San Vittore, in the centre of Milan. To connect the lively world of the city to the rigid world of the prison, however, there are many medi- ators: agents, operators and volunteers who are constantly commited to support the detainees on their rehabilitation programme aimed at their reintegration into community. Within this framework, Politecnico di Milano launches an action-research pro- ject in which design becomes a catalyst for change and social innovation. In fact, the university promotes the “Laboratorio Carcere”, which includes a project called ‘Vocabolario San Vittore’, whose development and output will be the subject of this thesis. This initiative, using a participatory design approach, seeks to engage individ- uals interacting with the prison setting. The goal is to gather the participants’ perspectives on specific words they find significant of prison, enhancing our understanding of this reality. In this open forum, inmates, agents, and operators freely share their personal experiences, highlighting how each word can carry various meanings depending on the observer’s standpoint. This diverse range of voices makes it possible to address complex issues in a participatory and democratic way, with each intervention contributing to make the overall view as complete as possible. The contribution of the thesis is the collection of these meanings through a methodology of content analysis and a project proposal that constitutes an ini- tial restitution to support internal and external dialogue in view of the definitive publication of the Vocabolario.

creando una separazione netta che si fa ancora più tangibile quando questa istituzione si trova proprio nel cuore della città. Questo è il caso della Casa Circondariale “Francesco Di Cataldo” di San Vittore, nel centro di Milano. A connettere il mondo vivace della città a quello rigido del carcere però ci sono tanti intermediari: agenti, operatori e volontari che ogni giorno si impegnano per accompagnare le persone detenute in un percorso trattamentale finalizzato al loro reinserimento nella società libera. In questo quadro, Il Politecnico di Milano, avvia un lavoro di ricerca-azione in cui il design diventa catalizzatore di cambiamento e innovazione sociale. Nell’ambi- to di off Campus San Vittore del Politecnico di Milano si inserisce un progetto chiamato “Vocabolario San Vittore”, il cui sviluppo e semilavorato sarà oggetto di questa tesi. Questa attività si propone, attraverso un approccio di design partecipativo, di coinvolgere chi interagisce con l’ambiente del carcere per raccogliere i significati costruiti attorno ad alcune parole considerate dai partecipanti rappresentative dell’esperienza carceraria e comprendere meglio questa realtà. In questo spazio di ascolto, detenuti, agenti e operatori si esprimono liberamen- te sul loro vissuto personale, dimostrando quanto ogni parola assuma sfumature diverse a seconda del punto di osservazione. Questa pluralità di voci infatti per- mette di affrontare tematiche complesse in modo partecipativo e democratico, facendo sì che ogni intervento contribuisca a rendere la visione di insieme più completa possibile. Il contributo della tesi è la raccolta di questi significati attraverso una metodo- logia di analisi dei contenuti e una proposta progettuale che ne costituisca una prima restituzione utile per supportare il dialogo interno ed esterno, in vista della pubblicazione definitiva del Vocabolario.