Amidst the ever-evolving urban reality in light of emerging global challenges, spatial demarcations have become increasingly relevant in defining and shaping national and local identities. The thesis starts as a quest to understand maritime borders and proceeds to act on the anomalies they create. In this pursuit, it delves into the case study of Palk Strait in the Indian Ocean, exploring the spatial dynamics and communal livelihoods around the Indo-Sri Lankan maritime boundary, focusing on the historically intertwined Tamil communities in India and Sri Lanka. Palk Strait forms a distinctive terraqueous border zone. With marginalized towns on either side of the maritime boundary, the system of flows is confronted by a lot more barriers. The thesis treats the border region in the Palk Strait as a transitional spatial device within territorial fields of great diversity and focuses on exploring the interspersed communal livelihoods that can eventually develop around the zone. The focus of this discourse is on the Indian side of the strait in the Island of Pamban. The presence of a potential but underutilized pilgrimage town, a strong but overburdened fishing sector, and migration of asylum seekers creates a complex socio-spatial dynamic within the island. As this geographical region is largely undocumented, the thesis seeks to serve as a foundational starting point for further revelations. It commences with an on-the-ground exploration of the Island of Pamban, investigating its landscape and life. Subsequently, it proposes a spatial and urban design toolkit to organize and accommodate the flow of people through the island. This approach acknowledges the necessity of adopting a transnational perspective when offering solutions for the diaspora. It also examines areas where urbanism can be applied to handle liminal processes among the local inhabitants, pilgrims, and displaced population. Thus, the main contributions of the thesis consist of two different operative frameworks: the first one, at the island’s scale, as a strategic schematic masterplan and a set of operative tools for re-metabolizing ecological, economic and cultural assets; the second a zoomed-in masterplan for the international ferry terminal, redesigning the landing experience and the interface between land and water, aiming to provide a catalyst for the island’s economy and cultural life.

In una realtà urbana in continua evoluzione alla luce delle emergenti sfide globali, le demarcazioni spaziali assumono un ruolo sempre più rilevante nel definire e dare forma alle identità nazionali e locali. La tesi si apre con una ricerca sui confini marittimi e procede agendo sulla comprensione delle anomalie che essi creano. La tesi approfondisce il caso di studio dello Stretto di Palk nell’Oceano Indiano, ed esplora le dinamiche spaziali e le forme di convivenza sul confine marittimo indo-srilankese, concentrandosi sulle comunità Tamil storicamente intrecciate tra India e Sri Lanka. Lo stretto di Palk forma un confine terraqueo. Assieme alla presenza di contesti urbani marginalizzati su entrambi i lati del confine marittimo, il sistema dei flussi attraverso lo stretto si confronta con una varietà di diverse barriere. La tesi rilegge la regione di confine nello stretto di Palk come un dispositivo spaziale di transizione all’interno di ambiti territoriali di grande diversità e si concentra sull’esplorazione di modalità di coabitazione che possono eventualmente svilupparsi in questo contesto. Il focus del lavoro di tesi è sul lato indiano dello stretto, nell’isola di Pamban. La presenza di una un meta di pellegrinaggio poco valorizzata, di un settore della pesca forte ma sovraccarico, di flussi migratori e di richiedenti asilo costanti e unidirezionali, crea una dinamica socio-spaziale complessa all'interno dell'isola. Poiché quest’area è in grande parte poco conosciuta e documentata, la tesi vuole essere un punto di partenza fondamentale per ulteriori studi e ricerche. A partire dall’esplorazione sul campo dell'isola che ha permesso di mapparne i principali elementi del paesaggio e delle pratiche di vita, la tesi propone uno strumento di progettazione spaziale e urbana per organizzare e accogliere il flusso di persone attraverso l'isola. Questo approccio riconosce la necessità di adottare una prospettiva transnazionale alla diaspora. La tesi esamina il ruolo della progettazione urbana nel gestire e progettare gli spazi di interazione tra la popolazione locale, i pellegrini e i migranti e richiedenti asilo. Pertanto, il principale contributo della tesi consiste in due diversi quadri operativi: il primo, alla scala dell’isola, definisce uno schema strategico e un insieme di strumenti per ri-metabolizzare le risorse ecologiche, economiche e culturali presenti sul territorio; il secondo, propone un masterplan di dettaglio per il terminal dei traghetti internazionale, che ridisegna l’esperienza di sbarco e l’interfaccia con terra e mare, con l’obiettivo di fornire un catalizzatore rilevante per l’economia e la vita culturale dell’isola.

Liminal landscapes: navigating the socio-economic and cultural resilience on Pamban Island, India

Muralidharan, Anamika
2023/2024

Abstract

Amidst the ever-evolving urban reality in light of emerging global challenges, spatial demarcations have become increasingly relevant in defining and shaping national and local identities. The thesis starts as a quest to understand maritime borders and proceeds to act on the anomalies they create. In this pursuit, it delves into the case study of Palk Strait in the Indian Ocean, exploring the spatial dynamics and communal livelihoods around the Indo-Sri Lankan maritime boundary, focusing on the historically intertwined Tamil communities in India and Sri Lanka. Palk Strait forms a distinctive terraqueous border zone. With marginalized towns on either side of the maritime boundary, the system of flows is confronted by a lot more barriers. The thesis treats the border region in the Palk Strait as a transitional spatial device within territorial fields of great diversity and focuses on exploring the interspersed communal livelihoods that can eventually develop around the zone. The focus of this discourse is on the Indian side of the strait in the Island of Pamban. The presence of a potential but underutilized pilgrimage town, a strong but overburdened fishing sector, and migration of asylum seekers creates a complex socio-spatial dynamic within the island. As this geographical region is largely undocumented, the thesis seeks to serve as a foundational starting point for further revelations. It commences with an on-the-ground exploration of the Island of Pamban, investigating its landscape and life. Subsequently, it proposes a spatial and urban design toolkit to organize and accommodate the flow of people through the island. This approach acknowledges the necessity of adopting a transnational perspective when offering solutions for the diaspora. It also examines areas where urbanism can be applied to handle liminal processes among the local inhabitants, pilgrims, and displaced population. Thus, the main contributions of the thesis consist of two different operative frameworks: the first one, at the island’s scale, as a strategic schematic masterplan and a set of operative tools for re-metabolizing ecological, economic and cultural assets; the second a zoomed-in masterplan for the international ferry terminal, redesigning the landing experience and the interface between land and water, aiming to provide a catalyst for the island’s economy and cultural life.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-apr-2024
2023/2024
In una realtà urbana in continua evoluzione alla luce delle emergenti sfide globali, le demarcazioni spaziali assumono un ruolo sempre più rilevante nel definire e dare forma alle identità nazionali e locali. La tesi si apre con una ricerca sui confini marittimi e procede agendo sulla comprensione delle anomalie che essi creano. La tesi approfondisce il caso di studio dello Stretto di Palk nell’Oceano Indiano, ed esplora le dinamiche spaziali e le forme di convivenza sul confine marittimo indo-srilankese, concentrandosi sulle comunità Tamil storicamente intrecciate tra India e Sri Lanka. Lo stretto di Palk forma un confine terraqueo. Assieme alla presenza di contesti urbani marginalizzati su entrambi i lati del confine marittimo, il sistema dei flussi attraverso lo stretto si confronta con una varietà di diverse barriere. La tesi rilegge la regione di confine nello stretto di Palk come un dispositivo spaziale di transizione all’interno di ambiti territoriali di grande diversità e si concentra sull’esplorazione di modalità di coabitazione che possono eventualmente svilupparsi in questo contesto. Il focus del lavoro di tesi è sul lato indiano dello stretto, nell’isola di Pamban. La presenza di una un meta di pellegrinaggio poco valorizzata, di un settore della pesca forte ma sovraccarico, di flussi migratori e di richiedenti asilo costanti e unidirezionali, crea una dinamica socio-spaziale complessa all'interno dell'isola. Poiché quest’area è in grande parte poco conosciuta e documentata, la tesi vuole essere un punto di partenza fondamentale per ulteriori studi e ricerche. A partire dall’esplorazione sul campo dell'isola che ha permesso di mapparne i principali elementi del paesaggio e delle pratiche di vita, la tesi propone uno strumento di progettazione spaziale e urbana per organizzare e accogliere il flusso di persone attraverso l'isola. Questo approccio riconosce la necessità di adottare una prospettiva transnazionale alla diaspora. La tesi esamina il ruolo della progettazione urbana nel gestire e progettare gli spazi di interazione tra la popolazione locale, i pellegrini e i migranti e richiedenti asilo. Pertanto, il principale contributo della tesi consiste in due diversi quadri operativi: il primo, alla scala dell’isola, definisce uno schema strategico e un insieme di strumenti per ri-metabolizzare le risorse ecologiche, economiche e culturali presenti sul territorio; il secondo, propone un masterplan di dettaglio per il terminal dei traghetti internazionale, che ridisegna l’esperienza di sbarco e l’interfaccia con terra e mare, con l’obiettivo di fornire un catalizzatore rilevante per l’economia e la vita culturale dell’isola.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/219630