As we enter the era of the “boiling planet,” with ambitions for the liveability of different regions and their landscapes, our understanding of regional development is changing as a result of widespread post-industrialization, with the focus gradually shifting from industrial cities to remote areas and the enormous challenges they face. As technology continues to evolve, people are accustomed to focusing on the cutting edge of all kinds of information. At the same time, remote areas, which already need more development and opportunities, should be addressed. Due to the lack of functionality and interaction, these remote areas often present an image of decay, so how to activate remote areas and improve their quality of life has become an inevitable topic of discussion. This paper explores the feasibility of urban design in remote areas, taking the remote area of Albignano, Italy, as an example. Taking the local history and landscape as a clue, it addresses the vicious circle of an aging population, loss of population and identity, poor accessibility, and loss of cultural values. It constructs different intervention mechanisms based on spatial scales to reactivate the area’s ‘tangible’ and ‘intangible’ aspects by treating the landscape as a heritage. The “intangible” heritage of the region is reactivated through the use of the landscape as a heritage. Intervention at the territorial scale is an opportunity to recover the area’s lost identity and heritage. By connecting the four different intervention points in Albugnano, the project adopts different spatial scales and landscapes of intervention, considering them as a complete network of localized places of interest to realize the experience of the routes and to enhance the area at a territorial scale.

Mentre entriamo nell’era del “pianeta in ebollizione”, con ambizioni di vivibilità delle diverse regioni e dei loro paesaggi, la nostra concezione dello sviluppo regionale sta cambiando come risultato della diffusa post-industrializzazione, con l’attenzione che si sposta gradualmente dalle città industriali alle aree remote e alle enormi sfide che esse devono affrontare. Con la continua evoluzione della tecnologia, le persone sono abituate a concentrarsi sull’avanguardia di ogni tipo di informazione. Allo stesso tempo, è necessario affrontare le aree remote, che hanno già bisogno di maggiore sviluppo e opportunità. A causa della mancanza di funzionalità e interazione, queste aree remote spesso presentano un’immagine di degrado, per cui il modo in cui attivare le aree remote e migliorare la loro qualità di vita è diventato un argomento di discussione inevitabile. Questo articolo esplora la fattibilità della progettazione urbana in aree remote, prendendo come esempio l’area remota di Albignano, in Italia. Prendendo come spunto la storia e il paesaggio locali, affronta il circolo vizioso dell’invecchiamento della popolazione, della perdita di popolazione e di identità, della scarsa accessibilità e della perdita di valori culturali. Costruisce diversi meccanismi di intervento basati su scale spaziali per riattivare gli aspetti “tangibili” e “intangibili” dell’area, trattando il paesaggio come un patrimonio. Il patrimonio “intangibile” della regione viene riattivato attraverso l’uso del paesaggio come patrimonio. L’intervento a scala territoriale è un’opportunità per recuperare l’identità e il patrimonio perduti dell’area. Collegando i quattro diversi punti di intervento ad Albugnano, il progetto adotta diverse scale spaziali e paesaggi di intervento, considerandoli come una rete completa di luoghi di interesse localizzati per realizzare l’esperienza dei percorsi e valorizzare l’area a scala territoriale.

Navigating remoteness: design strategies for improved livavility and user experience in remote areas

Cai, Yuyao
2022/2023

Abstract

As we enter the era of the “boiling planet,” with ambitions for the liveability of different regions and their landscapes, our understanding of regional development is changing as a result of widespread post-industrialization, with the focus gradually shifting from industrial cities to remote areas and the enormous challenges they face. As technology continues to evolve, people are accustomed to focusing on the cutting edge of all kinds of information. At the same time, remote areas, which already need more development and opportunities, should be addressed. Due to the lack of functionality and interaction, these remote areas often present an image of decay, so how to activate remote areas and improve their quality of life has become an inevitable topic of discussion. This paper explores the feasibility of urban design in remote areas, taking the remote area of Albignano, Italy, as an example. Taking the local history and landscape as a clue, it addresses the vicious circle of an aging population, loss of population and identity, poor accessibility, and loss of cultural values. It constructs different intervention mechanisms based on spatial scales to reactivate the area’s ‘tangible’ and ‘intangible’ aspects by treating the landscape as a heritage. The “intangible” heritage of the region is reactivated through the use of the landscape as a heritage. Intervention at the territorial scale is an opportunity to recover the area’s lost identity and heritage. By connecting the four different intervention points in Albugnano, the project adopts different spatial scales and landscapes of intervention, considering them as a complete network of localized places of interest to realize the experience of the routes and to enhance the area at a territorial scale.
ARC III - Scuola del Design
9-apr-2024
2022/2023
Mentre entriamo nell’era del “pianeta in ebollizione”, con ambizioni di vivibilità delle diverse regioni e dei loro paesaggi, la nostra concezione dello sviluppo regionale sta cambiando come risultato della diffusa post-industrializzazione, con l’attenzione che si sposta gradualmente dalle città industriali alle aree remote e alle enormi sfide che esse devono affrontare. Con la continua evoluzione della tecnologia, le persone sono abituate a concentrarsi sull’avanguardia di ogni tipo di informazione. Allo stesso tempo, è necessario affrontare le aree remote, che hanno già bisogno di maggiore sviluppo e opportunità. A causa della mancanza di funzionalità e interazione, queste aree remote spesso presentano un’immagine di degrado, per cui il modo in cui attivare le aree remote e migliorare la loro qualità di vita è diventato un argomento di discussione inevitabile. Questo articolo esplora la fattibilità della progettazione urbana in aree remote, prendendo come esempio l’area remota di Albignano, in Italia. Prendendo come spunto la storia e il paesaggio locali, affronta il circolo vizioso dell’invecchiamento della popolazione, della perdita di popolazione e di identità, della scarsa accessibilità e della perdita di valori culturali. Costruisce diversi meccanismi di intervento basati su scale spaziali per riattivare gli aspetti “tangibili” e “intangibili” dell’area, trattando il paesaggio come un patrimonio. Il patrimonio “intangibile” della regione viene riattivato attraverso l’uso del paesaggio come patrimonio. L’intervento a scala territoriale è un’opportunità per recuperare l’identità e il patrimonio perduti dell’area. Collegando i quattro diversi punti di intervento ad Albugnano, il progetto adotta diverse scale spaziali e paesaggi di intervento, considerandoli come una rete completa di luoghi di interesse localizzati per realizzare l’esperienza dei percorsi e valorizzare l’area a scala territoriale.
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Descrizione: Navigating REMOTENESS: Design Strategies for Improved Livability and User Experience in Remote Areas
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/219703