This thesis explores the intricate relationship between design and technological development, focusing on Ubiquitous Computing and the interplay between interfaces and data. Ubiquitous Computing, emerging in the late 1990s, aimed for pervasive computational systems enabling seamless interaction with technology. The study employs Research-through-Design, particularly examining Artificial Intelligence (AI) as one of the current applications of the principles of Ubiquitous Computing. The initial research reveals a dominant paradigm of efficiency, ease-of-use, and invisibility, where AI’s data-interface relationship perpetuates endless loops of interaction, driven by the concept of “humans-in-the-loop.” The thesis introduces the concept of “Designs for friction,” prioritizing values like slowness, intrusiveness, and presence overlooked in traditional design processes. The first section provides background knowledge, detailing ubiquitous computing and its application in AI. Then, the term “friction” is formalized as a design concept contesting dominant narratives in design processes. The third part applies “friction as a design setting” in educational contexts, creating case studies to study how such concept is appropriated by design students. Finally, the fourth part discusses research results in comparison to theoretical frameworks. By proposing “Designs for friction”, the thesis encourages designers to reconsider overlooked values in technology design, offering an alternative perspective on the relationship between data, interfaces, and society. The research contributes to the broader discourse on the impact of design on the development of data-driven digital products, such as AI.

Questa tesi esplora l’intricata relazione tra design e sviluppo tecnologico, concentrandosi sull’Ubiquitous Computing e sull’interazione tra interfacce e dati. L’Ubiquitous Computing, emerso alla fine degli anni Novanta, mirava a sistemi computazionali pervasivi che consentissero un’interazione continua con la tecnologia. Lo studio studia in particolare l’Intelligenza Artificiale (IA) come una delle applicazioni attuali dei principi dell’Ubiquitous Computing. La ricerca iniziale rivela un paradigma dominante di efficienza, facilità d’uso e invisibilità, in cui la relazione dati-interfaccia dell’IA perpetua loop infiniti di interazione, guidati dal concetto di «humans-in-the-loop». La tesi introduce il concetto di «Designs for friction», dando priorità a valori come la lentezza, l’invadenza e la presenza, trascurati nei processi di progettazione tradizionali. La prima sezione fornisce le conoscenze di base, descrivendo in dettaglio l’ubiquitous computing e la sua applicazione nell’IA. Poi, il termine attrito viene formalizzato come concetto di design che contesta le narrazioni dominanti nei processi di design. La terza parte applica il concetto di «attrito come impostazione progettuale» in contesti educativi, creando casi di studio per studiare come tale concetto venga fatto proprio dagli studenti di design. Infine, la quarta parte discute i risultati della ricerca rispetto ai quadri teorici. Proponendo «Designs for friction», la tesi incoraggia i designer a riconsiderare i valori trascurati nella progettazione tecnologica, offrendo una prospettiva alternativa sul rapporto tra dati, interfacce e società. La ricerca contribuisce al discorso più ampio sull’impatto del design nella progettazione di prodotti digitali data-driven, come il caso dell’IA.

Designs for friction : a design setting to reflect on data-driven technologies through design interventions

Benedetti, Andrea
2023/2024

Abstract

This thesis explores the intricate relationship between design and technological development, focusing on Ubiquitous Computing and the interplay between interfaces and data. Ubiquitous Computing, emerging in the late 1990s, aimed for pervasive computational systems enabling seamless interaction with technology. The study employs Research-through-Design, particularly examining Artificial Intelligence (AI) as one of the current applications of the principles of Ubiquitous Computing. The initial research reveals a dominant paradigm of efficiency, ease-of-use, and invisibility, where AI’s data-interface relationship perpetuates endless loops of interaction, driven by the concept of “humans-in-the-loop.” The thesis introduces the concept of “Designs for friction,” prioritizing values like slowness, intrusiveness, and presence overlooked in traditional design processes. The first section provides background knowledge, detailing ubiquitous computing and its application in AI. Then, the term “friction” is formalized as a design concept contesting dominant narratives in design processes. The third part applies “friction as a design setting” in educational contexts, creating case studies to study how such concept is appropriated by design students. Finally, the fourth part discusses research results in comparison to theoretical frameworks. By proposing “Designs for friction”, the thesis encourages designers to reconsider overlooked values in technology design, offering an alternative perspective on the relationship between data, interfaces, and society. The research contributes to the broader discourse on the impact of design on the development of data-driven digital products, such as AI.
RAMPINO, LUCIA ROSA ELENA
RAMPINO, LUCIA ROSA ELENA
19-giu-2024
Questa tesi esplora l’intricata relazione tra design e sviluppo tecnologico, concentrandosi sull’Ubiquitous Computing e sull’interazione tra interfacce e dati. L’Ubiquitous Computing, emerso alla fine degli anni Novanta, mirava a sistemi computazionali pervasivi che consentissero un’interazione continua con la tecnologia. Lo studio studia in particolare l’Intelligenza Artificiale (IA) come una delle applicazioni attuali dei principi dell’Ubiquitous Computing. La ricerca iniziale rivela un paradigma dominante di efficienza, facilità d’uso e invisibilità, in cui la relazione dati-interfaccia dell’IA perpetua loop infiniti di interazione, guidati dal concetto di «humans-in-the-loop». La tesi introduce il concetto di «Designs for friction», dando priorità a valori come la lentezza, l’invadenza e la presenza, trascurati nei processi di progettazione tradizionali. La prima sezione fornisce le conoscenze di base, descrivendo in dettaglio l’ubiquitous computing e la sua applicazione nell’IA. Poi, il termine attrito viene formalizzato come concetto di design che contesta le narrazioni dominanti nei processi di design. La terza parte applica il concetto di «attrito come impostazione progettuale» in contesti educativi, creando casi di studio per studiare come tale concetto venga fatto proprio dagli studenti di design. Infine, la quarta parte discute i risultati della ricerca rispetto ai quadri teorici. Proponendo «Designs for friction», la tesi incoraggia i designer a riconsiderare i valori trascurati nella progettazione tecnologica, offrendo una prospettiva alternativa sul rapporto tra dati, interfacce e società. La ricerca contribuisce al discorso più ampio sull’impatto del design nella progettazione di prodotti digitali data-driven, come il caso dell’IA.
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