UN CONFINE URBANO AD ABBIATEGRASSO

The contact between urban and rural spaces, along the urban edge, often causes friction between two environments that are generally opposed and poorly integrated with each other. This happens when the production space overlooks the agricultural one. This is what happens in Abbiategrasso and in the territories of the south-west of Milan. The Lombard capital, in continuous development and growth, has expanded and has determined new lifestyles and important changes in the economy of the surrounding centers. In the past, watercourses in this area represented an important connection that brought raw materials and products for the survival of the population. Later, nearby these basins, large production compartments were born. In Abbiategrasso the big industries frame the town, working as a limit and at the same time as an element that is necessarily in strong relationship with the agricultural territory. In the eastern part of the city, there is a border characterized by heterogeneity of urban materials, where the industrial and agricultural sector are linked to the presence of the Naviglio Grande and the Naviglio di Bereguardo. The local industrial sector in recent decades hasn’t survived against the strong competitiveness of the world market and this has led to the failure of many large companies. For this reason, in the East of Abbiategrasso, there are some areas abandoned and degraded that would need redevelopment revitalizing this area by reflecting on the urban gaps left by companies that have closed their activities. Today the role of the Navigli have become marginal despite the resource they always represent. The design exploration reflects on the theme of the urban border considering it as a third space: door to the agricultural park and new central place of the city.

Il contatto tra lo spazio urbano e quello rurale, lungo i margini urbani, è spesso causa di frizioni tra due ambienti generalmente contrapposti e scarsamente integrati fra loro. Tanto più questo avviene quando lo spazio produttivo si affaccia su quello agricolo. Questo è ciò che avviene ad Abbiategrasso e nei territori del Sud Ovest milanese. Il capoluogo lombardo, in continuo sviluppo e crescita, si è espanso e ha determinato nuovi stili di vita ed importanti variazioni nell’economia dei centri circostanti. In passato i corsi d’acqua in questa fascia di territorio rappresentavano un’importante connessione che portava materie prime e prodotti per la sopravvivenza della popolazione. Successivamente, nelle vicinanze di questi bacini, sono nati grandi comparti produttivi. Ad Abbiategrasso le grandi industrie fanno da cornice al centro abitato, fungendo da limite ed allo stesso tempo da elemento che si trova obbligatoriamente in forte relazione con il territorio agricolo. Nella fascia ad Est della città, ci si imbatte in un’area di confine caratterizzato da eterogeneità di materiali urbani, dove il comparto industriale ed agricolo si legano alla presenza del Naviglio Grande e del Naviglio di Bereguardo. Il settore industriale su scala locale negli ultimi decenni non è riuscito a far fronte alla forte competitività del mercato mondiale e ciò ha determinato la chiusura di molte grandi aziende. Per questo motivo, nella fascia Est di Abbiategrasso, si incontrano alcune aree in stato di abbandono e degrado che necessiterebbero di interventi di riqualificazione con l’obiettivo di rivitalizzare questa zona riflettendo sui vuoti urbani lasciati dalle aziende che hanno chiuso la loro attività. Oggi il ruolo dei Navigli è diventato marginale nonostante la risorsa che hanno sempre rappresentano. L’esplorazione progettuale riflette sul tema del confine urbano considerandolo come un terzo spazio: porta verso il parco agricolo e nuovo luogo centrale della città.