Urban catalyst: reimagining the Gibraltar/la linea border as a 3D socio-economic infrastructure

Borders are inherently complex places, brimming with tensions due to the differing political approaches of adjacent states, but also teeming with opportunities arising from the commercial and social interactions of goods and people that cross them daily. If one considers borders beyond mere diplomatic issues, it becomes clear that they can be catalysts for previously unexplored opportunities. The aim of this thesis is to reconceptualize the architectural and urban form of borders, transforming them from simple lines on a map into three-dimensional instruments capable of generating new social, economic, political, and environmental dynamics. This project is developed on the border between Spain and Gibraltar in the bay that shares its name. Given its strategic position between the Mediterranean and the Atlantic Ocean, and between Europe and North Africa, this area amplifies the phenomena described. The first part of the work focuses on defining the main issues affecting the bay system. Its centrality in both local and global dynamics makes urban agendas a crucial tool for addressing these issues. Therefore, these agendas will play a significant role in the structure of the thesis and will be reflected in the final project. By responding to various inputs, the border retains its role as an infrastructural medium, evolving into a functional and programmatic work that fosters new social interactions and economic and environmental dynamics. It adapts to the surrounding context, opening up new possibilities that support future local projects.

I confini sono per loro natura luoghi complessi, ricchi di tensioni per via dei differenti approcci politici degli stati che vi si affacciano ma anche di opportunità per via delle relazioni commerciali e sociali dei beni e persone che li attraversano ogni giorno. Se si guardasse ad essi mettendo da parte le questioni diplomatiche appare evidente come questi possano essere luoghi catalizzatori di opportunità fino ad oggi inesplorate. Obiettivo della tesi è dunque quello di ripensare la forma architettonica e urbana del confine, trasformandolo da semplice linea sulla mappa ad un dispositivo spaziale tridimensionale capace di dare origine a nuove dinamiche sociali, economiche, politiche ed ambientali. Il progetto si sviluppa sul confine tra Spagna e Gibilterra nella baia dal quale prende il nome; questo luogo, data la sua posizione strategica tra Mediterraneo e Oceano Atlantico e tra Europa e Nord-Africa rappresenta un area amplificatrice dei fenomeni descritti. La prima parte del lavoro si concentra sulla definizione delle principali problematiche in cui il sistema della baia è coinvolto. La centralità di quest’ultima nelle dinamiche locali e globali rende le agende urbane locali e globali uno strumento determinante nell’affrontare le problematiche che la coinvolgono. Per questo motivo queste hanno un ruolo rilevante nella metodologia di esplorazione progettuale che sarà riscontrabile nella discussione degli esiti di progetto. Rispondendo ai differenti input di ingresso, il confine mantiene il suo carattere di mezzo infrastrutturale diventando un’ opera programmatica funzionale capace di catalizzare nuove interazioni sociali, dinamiche economiche ed ambientali, reagendo con il contesto intorno ad esso, aprendo a nuovi immaginari che supportino le progettualità locali future.