Primary sludge recovery and valorization in low-income settings: The St. Mary's Lacors hospital case study

In developing countries, inadequate sanitation systems pose a significant threat to environmental sustainability and public health. Approximately 2.4 billion people worldwide lack access to improved sanitation facilities, with over 1.5 billion having no access to even basic sanitation services. In sub-Saharan Africa, only 28% of the population has access to basic sanitation, exemplified by the severe situation in Uganda. The lack of proper sanitation infrastructure leads to widespread contamination of water, soil, and air, facilitating the spread of waterborne diseases. In Uganda, diarrheal diseases are among the leading causes of mortality in children under five. St. Mary’s Lacor Hospital in Uganda, a major healthcare provider, has initiated a project to implement a wastewater treatment plant adapted to the local context. This plant utilizes natural processes for wastewater purification, but the hospital still faces significant challenges in managing primary sludge, often abandoned in nearby fields, posing health and environmental risks. The project aims to develop a sustainable and circular approach to wastewater management, exploring options for the responsible and feasible recovery and valorization of primary sludge. By adopting a circular economy perspective, the hospital intends to transform waste into valuable resources, reducing environmental impact and promoting resource efficiency. This study seeks to identify the best options for sludge recovery and valorization, considering local needs and evaluating methods based on criteria such as cost, feasibility, environmental impact, and public health benefits. The case of Lacor Hospital provides valuable insights for other healthcare facilities in similar contexts, contributing to sustainable sanitation solutions aligned with the Sustainable Development Goals (SDGs).

Nei paesi in via di sviluppo, i sistemi sanitari inadeguati rappresentano una grave minaccia per la sostenibilità ambientale e la salute pubblica. Circa 2,4 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a servizi igienici migliorati, con oltre 1,5 miliardi che non dispongono nemmeno dei servizi igienici di base. In Africa subsahariana, solo il 28% della popolazione ha accesso a servizi igienici di base, con l'Uganda che esemplifica la gravità del problema. La mancanza di infrastrutture igieniche adeguate causa la contaminazione diffusa di acque, suolo e aria, facilitando la diffusione di malattie idrotrasmesse. In Uganda, le malattie diarroiche sono tra le principali cause di mortalità infantile. L'Ospedale St. Mary’s Lacor in Uganda, un'importante struttura sanitaria, ha avviato un progetto per implementare un impianto di trattamento delle acque reflue adattato al contesto locale. Questo impianto utilizza processi naturali per la purificazione delle acque reflue, ma l'ospedale affronta ancora sfide significative nella gestione dei fanghi primari, spesso abbandonati in campi vicini, rappresentando un rischio per la salute e l'ambiente. Il progetto mira a sviluppare un approccio sostenibile e circolare per la gestione delle acque reflue, esplorando opzioni per il recupero e la valorizzazione dei fanghi primari in modo responsabile e fattibile. Adottando una prospettiva di economia circolare, l'ospedale intende trasformare i rifiuti in risorse preziose, riducendo l'impatto ambientale e promuovendo l'efficienza delle risorse. Questo studio vuole identificare le migliori opzioni di recupero e valorizzazione dei fanghi, considerando le esigenze locali e valutando i metodi in base a criteri come costo, fattibilità, impatto ambientale e benefici per la salute pubblica. Il caso dell'Ospedale Lacor offre preziose intuizioni per altre strutture sanitarie in contesti simili, contribuendo a soluzioni sanitarie sostenibili in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).