The lombard shore and its submerged heritage: a strategic framework for Lake Maggiore's shoreline as a space of opportunities to balance public access and landscape preservation

The thesis project aims to offer a territorial strategy for the Lombard shore of Lake Maggiore, also known as the "Lean Shore"- Sponda Magra in italian, which enhances the presence of a "submerged" cultural and landscape heritage. This heritage should be considered as an object for the democratization of the shore, its access points, and its preservation. For decades, the Lombard shore and its hinterland have undergone deindustrialization processes, leaving behind large neglected areas of the shore. The failure to recover these areas has precluded public access to the lake, resulting in informal and borderline illegal use by the local and tourist communities. Currently, further limitations on public access to the lake's shores are threatening the conservation of its resources. The creation of luxury resorts and the arrival of major real estate projects - both implemented and planned, are among the flagship projects of a perverse tourist revival of the lake, with dubious consequences for the local economy and the enhancement of the territory. The approach to analyzing and interpreting this territory offers a more integrated vision of the resources provided by this almost wild landscape. A territorial strategy that enhances docks, blue corridors, slow infrastructures, and "submerged" heritage - such as former kilns, ceramics factories, abandoned industries, serves as strategic elements for democratizing the lakeshore landscape. A comprehensive framework aims to address the diversity of the three territorial areas of the Lombard shore—Upper, Middle, and Lower Verbano—capable of outlining transversal transformation conditions. An example is provided by the proposal of pilot projects that represent a replicable approach for the territory and that intercept a new perspective for transformation areas poorly planned by individual administrations. Among these, the project-path for the naturalistic recovery of the shore at the Caldè Kilns and the urban transformation with an ecological focus at the mouth of the Tresa River in Luino serve as paradigms for planning sensitive to the lakeside territory.

Il progetto di tesi vuole offrire una strategia territoriale per la sponda Lombarda del Lago Maggiore, detta anche “sponda magra”, che valorizzi la presenza di un patrimonio culturale e paesaggistico “sommerso” quale oggetto di una democratizzazione della riva, dei suoi accessi e della sua preservazione. Da decenni la riva lombarda e il suo entroterra sono soggetti a processi di deindustrializzazione che hanno lasciato in eredità ampi spazi della riva negletti: il loro mancato recupero ha precluso l’accesso pubblico al lago generando un uso informale e ai limiti della legalità da parte della comunità locale e turistica. Ad oggi un’ulteriore limitazione all’accesso pubblico alle sponde del lago sta minacciando la conservazione delle risorse stesse: la creazione di resort di lusso e l’approdo di grandi operazioni immobiliari - attuate e in via di attuazione, sono alcuni tra i grandi progetti bandiera di un perverso rilancio turistico del lago, dalle dubbie conseguenze per l’economia locale e la valorizzazione del territorio. L’impostazione di analisi e lettura di questo territorio offre una visione più integrata delle risorse offerte da questo paesaggio quasi selvaggio: una strategia territoriale che valorizzi, approdi, corridoi blu, infrastrutture lente e patrimonio “sommerso”- ex fornaci, ceramifici, industrie dismesse, quali elementi strategici per una democratizzazione del paesaggio di riva. Un quadro di insieme per recepire le diversità dei tre ambiti territoriali della sponda lombarda - alto, medio e basso Verbano, in grado di delineare condizioni di trasformazione trasversali. Un esempio viene offerto dalla proposta di progetti pilota che rappresentano una replicabilita’ di approccio per il territorio e che intercettano una nuova prospettiva per gli ambiti di trasformazione già poveramente programmati dalle singole amministrazioni: tra questi il progetto-percorso di recupero naturalistico della riva presso le Fornaci di Caldè e la trasformazione urbana in chiave ecologica presso la foce del fiume Tresa a Luino rappresentano il paradigma per una pianificazione sensibile al territorio lacustre.