Beyond Demographics: Redefining "ethnic" neighborhoods through lived experiences, spatial dynamics and generational shifts

This thesis challenges the limitations of how ethnic neighborhoods within diverse cities are traditionally understood. It argues that current planning approaches, which often view these areas solely through demographic or economic lenses, fail to capture the intricate social and spatial dynamics that define them. Drawing on the experiences of residents and the role of spatial organization, particularly through the lens of small businesses, the thesis proposes a more nuanced approach to studying ethnic neighborhoods. Jackson Heights, Queens, serves as a case study to explore these lived experiences and delve deeper into what constitutes an “ethnic neighborhood.” The analysis moves beyond demographics and highlights the significance of spatial elements, such as storefront design and business practices, in shaping the unique character of these communities. The research emphasizes the importance of the second generation, the children of immigrants, who navigate between cultures and contribute to the neighborhood’s ongoing transformation. It argues that planning for ethnic neighborhoods should consider the needs of both immigrant and second-generation residents. The role of Business Improvement Districts (BIDs) is also explored, with a focus on how they can support ethnic neighborhoods while fostering spaces that cater to the evolving needs of their diverse populations. By examining the multifaceted identities and meanings embedded within the spatial organization of ethnic neighborhoods, this thesis offers valuable insights for urban planners seeking to celebrate the dynamism of these spaces and ensure their continued existence.

Questa tesi mette in discussione i limiti del modo in cui vengono tradizionalmente intesi i quartieri etnici all’interno di città diverse. Sostiene che gli attuali approcci alla pianificazione, che spesso vedono queste aree solo attraverso lenti demografiche o economiche, non riescono a cogliere le intricate dinamiche sociali e spaziali che le definiscono. Basandosi sulle esperienze dei residenti e sul ruolo dell’organizzazione spaziale, in particolare attraverso la lente delle piccole imprese, la tesi propone un approccio più sfumato allo studio dei quartieri etnici. Jackson Heights, nel Queens, serve come caso di studio per esplorare queste esperienze vissute e approfondire ciò che costituisce un “quartiere etnico”. L’analisi va oltre la demografia e sottolinea l’importanza degli elementi spaziali, come il design delle vetrine e le pratiche commerciali, nel plasmare il carattere unico di queste comunità. La ricerca sottolinea l’importanza della seconda generazione, i figli degli immigrati, che navigano tra le culture e contribuiscono alla trasformazione in corso del quartiere. La ricerca sostiene che la pianificazione dei quartieri etnici dovrebbe tenere conto delle esigenze dei residenti immigrati e di quelli di seconda generazione. Viene anche esplorato il ruolo dei distretti di miglioramento degli affari (BID), con un’attenzione particolare al modo in cui possono sostenere i quartieri etnici, promuovendo spazi che soddisfino le esigenze in evoluzione delle loro diverse popolazioni. Esaminando le molteplici identità e i significati racchiusi nell’organizzazione spaziale dei quartieri etnici, questa tesi offre spunti preziosi per gli urbanisti che cercano di celebrare il dinamismo di questi spazi e di garantirne la continuità.