“Ogni vita umana è il riassunto dalla storia della razza intera, una transizione dal semplice al complesso, dal destrutturato al sovra strutturato, l’invenzione di avveniristici metodi per procurarsi sofferenza” (Aa.Vv., 2022). This work presents an opportunity to deconstruct and reduce to the essentials. If complexity follows simplicity, can simplicity return after complexity? Or more precisely, is it possible to imagine a stable equilibrium between the two? This paper suggests a reflection on this question by investigating the material culture of the peasant world through the analysis of its remnants in contemporary society. As Bronzini (1979) highlighted, peasant civilization constitutes the foundation of all historical civilizations, although it is not easily identifiable in any of them since it underpins them all (Bronzini, 1979, p. 57). Specifically, the focus is on the design dimension of the peasant world, characterized by rigorous ingenuity and a profound connection with nature. Therefore, through a narrative approach that blends ethnographic investigation with the author's autobiographical memories, the richness and complexity of peasant culture are explored through the microhistory of Nando, the last familial example of this culture. This narrative approach, both intimate and analytical, allows for capturing the subtle nuances and deep connections that exist between individuals and the environments in which they live. The objective is to reflect on the possibility of a harmonious relationship between humans and the agricultural world, expanding the consideration of what can be regarded as "design." Furthermore, the crucial importance of communication design in preserving, disseminating, and enhancing a cultural space for this world is emphasized, contributing to the promotion of greater identity awareness and the appreciation of Italian cultural heritage.

“Ogni vita umana è il riassunto dalla storia della razza intera, una transizione dal semplice al complesso, dal destrutturato al sovra strutturato, l’invenzione di avveniristici metodi per procurarsi sofferenza” (Aa.Vv., 2022) Il presente lavoro è un’occasione per scomporre, per ridurre ai minimi termini. Se dopo il semplice c’è il complesso, dopo il complesso può tornare ad esserci il semplice? O più precisamente, è possibile immaginare un equilibrio stabile tra i due? L’elaborato suggerisce una riflessione a questo interrogativo indagando la cultura materiale del mondo contadino, attraverso l’analisi dei suoi resti nella società contemporanea. Come evidenziato da Bronzini[1] (1979), la civiltà contadina costituisce il fondamento di tutte le civiltà storiche, sebbene non sia facilmente identificabile in nessuna di esse poiché ne costituisce il fondamento (Bronzini, 1979, p. 57). In particolare, l’attenzione è focalizzata sulla dimensione progettuale del mondo contadino, caratterizzata da un rigoroso ingegno e da una profonda connessione con la natura. Pertanto, attraverso un approccio narrativo che fonde l’indagine etnografica alle memorie autobiografiche dell’autore, si esplora la ricchezza e la complessità della cultura contadina attraverso la microstoria di Nando[2], ultimo familiare esempio di questa cultura. Tale approccio narrativo, intimo e analitico, consente di cogliere le sottili sfumature e le profonde connessioni che esistono tra gli individui e gli ambienti in cui vivono. L’obiettivo è quello di riflettere sulla possibilità di un rapporto armonioso tra gli uomini e il mondo agricolo, ampliando la considerazione di cosa può essere considerato “progetto”. Inoltre, si sottolinea l’importanza cruciale del design della comunicazione nel preservare, diffondere e valorizzare uno spazio culturale per tale mondo, contribuendo alla promozione di una maggiore consapevolezza identitaria e all’apprezzamento del patrimonio culturale italiano.

Climax: teorie e pratiche per un equilibrio stabile tra uomo e natura

Bavosi, Mina
2023/2024

Abstract

“Ogni vita umana è il riassunto dalla storia della razza intera, una transizione dal semplice al complesso, dal destrutturato al sovra strutturato, l’invenzione di avveniristici metodi per procurarsi sofferenza” (Aa.Vv., 2022). This work presents an opportunity to deconstruct and reduce to the essentials. If complexity follows simplicity, can simplicity return after complexity? Or more precisely, is it possible to imagine a stable equilibrium between the two? This paper suggests a reflection on this question by investigating the material culture of the peasant world through the analysis of its remnants in contemporary society. As Bronzini (1979) highlighted, peasant civilization constitutes the foundation of all historical civilizations, although it is not easily identifiable in any of them since it underpins them all (Bronzini, 1979, p. 57). Specifically, the focus is on the design dimension of the peasant world, characterized by rigorous ingenuity and a profound connection with nature. Therefore, through a narrative approach that blends ethnographic investigation with the author's autobiographical memories, the richness and complexity of peasant culture are explored through the microhistory of Nando, the last familial example of this culture. This narrative approach, both intimate and analytical, allows for capturing the subtle nuances and deep connections that exist between individuals and the environments in which they live. The objective is to reflect on the possibility of a harmonious relationship between humans and the agricultural world, expanding the consideration of what can be regarded as "design." Furthermore, the crucial importance of communication design in preserving, disseminating, and enhancing a cultural space for this world is emphasized, contributing to the promotion of greater identity awareness and the appreciation of Italian cultural heritage.
BIFFI, MARCELLO JACOPO
ARC III - Scuola del Design
16-lug-2024
2023/2024
“Ogni vita umana è il riassunto dalla storia della razza intera, una transizione dal semplice al complesso, dal destrutturato al sovra strutturato, l’invenzione di avveniristici metodi per procurarsi sofferenza” (Aa.Vv., 2022) Il presente lavoro è un’occasione per scomporre, per ridurre ai minimi termini. Se dopo il semplice c’è il complesso, dopo il complesso può tornare ad esserci il semplice? O più precisamente, è possibile immaginare un equilibrio stabile tra i due? L’elaborato suggerisce una riflessione a questo interrogativo indagando la cultura materiale del mondo contadino, attraverso l’analisi dei suoi resti nella società contemporanea. Come evidenziato da Bronzini[1] (1979), la civiltà contadina costituisce il fondamento di tutte le civiltà storiche, sebbene non sia facilmente identificabile in nessuna di esse poiché ne costituisce il fondamento (Bronzini, 1979, p. 57). In particolare, l’attenzione è focalizzata sulla dimensione progettuale del mondo contadino, caratterizzata da un rigoroso ingegno e da una profonda connessione con la natura. Pertanto, attraverso un approccio narrativo che fonde l’indagine etnografica alle memorie autobiografiche dell’autore, si esplora la ricchezza e la complessità della cultura contadina attraverso la microstoria di Nando[2], ultimo familiare esempio di questa cultura. Tale approccio narrativo, intimo e analitico, consente di cogliere le sottili sfumature e le profonde connessioni che esistono tra gli individui e gli ambienti in cui vivono. L’obiettivo è quello di riflettere sulla possibilità di un rapporto armonioso tra gli uomini e il mondo agricolo, ampliando la considerazione di cosa può essere considerato “progetto”. Inoltre, si sottolinea l’importanza cruciale del design della comunicazione nel preservare, diffondere e valorizzare uno spazio culturale per tale mondo, contribuendo alla promozione di una maggiore consapevolezza identitaria e all’apprezzamento del patrimonio culturale italiano.
File allegati
File Dimensione Formato  
Tesi_Bavosi.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Dimensione 148.87 MB
Formato Adobe PDF
148.87 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Progetto_Climax_Bavosi.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Dimensione 450.47 MB
Formato Adobe PDF
450.47 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/223370