Research on the narrative design of architectural space under cinematic thinking : using the spatial translation in the film 2046 as an example

Norberg Schulz stated that human interest in space is fundamentally rooted in existence, This interest arises from our need to understand our relationship with the environment and to assign meaning or order to a world filled with events and behaviors. Both film and architecture are artistic forms that allow humans to reconstruct time, space, and events, though they employ different narrative techniques. Films tell stories through the cutting and assembly of shots, scenes, and sequences, whereas architecture narrates through its elements, materials, functions, paths, colors, and spatial structures. Over time, films have evolved into a symbolic text that not only reflects objective reality but also utilizes human experience and imagination to create illusory spaces and times, thereby expressing ideas. Directors edit time and space through special lens techniques, organizing events in space using visual and auditory sensory languages.Architectural space has long transcended its role as a mere functional carrier. Due to its intimate connection with daily life, it has evolved into a dynamic and continuous process that accommodates a wide range of urban events. This evolution emphasizes the spiritual attributes of architecture over purely functional ones and highlights its narrative nature, reflecting a trend in spatial development.This thesis will explore the relationship between architecture and film, examining how the narrative language of film can be applied to spatial design. By doing so, it aims to create richer spatial experiences and provide settings conducive to a greater variety of events.

Norberg Schulz ha affermato che l'interesse umano per lo spazio è fondamentalmente radicato nell'esistenza. Questo interesse nasce dal nostro bisogno di comprendere la nostra relazione con l'ambiente e di assegnare un significato o un ordine a un mondo pieno di eventi e comportamenti. Sia il cinema che l'architettura sono forme artistiche che permettono agli esseri umani di ricostruire il tempo, lo spazio e gli eventi, sebbene impieghino tecniche narrative diverse. I film raccontano storie attraverso il montaggio e l'assemblaggio di inquadrature, scene e sequenze, mentre l'architettura narra attraverso i suoi elementi, materiali, funzioni, percorsi, colori e strutture spaziali. Col tempo, i film sono diventati un testo simbolico che non solo riflette la realtà oggettiva, ma utilizza anche l'esperienza e l'immaginazione umana per creare spazi e tempi illusori, esprimendo così idee. I registi modificano il tempo e lo spazio attraverso tecniche speciali di ripresa, organizzando eventi nello spazio usando linguaggi sensoriali visivi e uditivi. Lo spazio architettonico ha da tempo superato il suo ruolo di mero contenitore funzionale. A causa della sua stretta connessione con la vita quotidiana, si è evoluto in un processo dinamico e continuo che accoglie una vasta gamma di eventi urbani. Questa evoluzione enfatizza le proprietà spirituali dell'architettura piuttosto che quelle puramente funzionali e ne evidenzia la natura narrativa, riflettendo una tendenza nello sviluppo spaziale. Questa tesi esplorerà la relazione tra architettura e cinema, esaminando come il linguaggio narrativo del cinema possa essere applicato al design spaziale. In questo modo, mira a creare esperienze spaziali più ricche e a fornire ambienti favorevoli a una maggiore varietà di eventi.