Caput Terrae: cerniera di un anello territoriale di rigenerazione

The thesis project develops from recognizing the precarious relationship between humans and nature that dominates our time, often defined as the "Anthropocene." This is the current geological epoch in which the Earth's environment, in its physical, chemical, and biological characteristics, is significantly influenced both locally and globally by human activity. In Sardinia, the relationship between humans and nature is profound, permeating history and culture, inseparably linked to the exploitation of natural resources. The project, starting from a regional scale, identifies a series of networks related to habitat protection, focusing on the territory of Capoterra, within the Metropolitan City of Cagliari. Caput Terrae, as the area was known in Roman times, is where the sea and mountains meet in a unique and essential habitat for biodiversity. The territory of Capoterra is a perfect example of how human actions affect the terrestrial environment and its dynamics: the morphological structure of the area has been drastically altered since the late 1800s, driven by economic and industrial development. Today, it is a fragile territory where the boundary between natural and artificial is thin, and their relationship is as complicated as it is necessary. From an advanced agricultural center to an industrialized urban periphery, the project develops from territorial, historical, productive, and socioeconomic relationships, setting aside administrative boundaries and identifying its own area of intervention. These relationships also dictate the project development: from the analysis phase and identification of critical issues to the development of four strategic territorial systems. These systems are designed to work synergistically and integratively, addressing common criticalities from different perspectives, restoring Capoterra to its role within a social, productive, and environmental territory.

Il progetto di tesi si sviluppa dal riconoscere la relazione precaria tra uomo e natura che domina il nostro tempo, da molti definito come “Antropocene”, ovvero l’epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana. In Sardegna la relazione uomo - natura è profonda, permea storia e cultura, indissolubilmente legate allo sfruttamento delle risorse naturali. Il progetto, partendo dalla scala regionale, individua una serie di reti legate al tema della tutela degli habitat, per approdare al territorio di Capoterra, compreso all’interno dell’area della Città Metropolitana di Cagliari. Caput Terrae, questo il nome del territorio in epoca romana, dove il mare e la montagna si incontrano in un habitat unico ed essenziale per la biodiversità. Il territorio di Capoterra è un perfetto esempio di come l’azione umana condizioni l’ambiente terrestre e le sue dinamiche: l’assetto morfologico del territorio è stato stravolto a partire dalla fine del 1800, sulla scia dello sviluppo economico ed industriale. Ad oggi si presenta come un territorio fragile, dove il limite tra naturale e artificiale è sottile, e la loro relazione complicata quanto necessaria. Da centro agricolo all’avanguardia a periferia urbana industrializzata, il progetto si sviluppa a partire dalle relazioni territoriali, storiche, produttive e socioeconomiche, lasciando da parte quelli che sono i limiti amministrativi, andando ad individuare un proprio ambito di intervento. Le relazioni dettano anche lo sviluppo progettuale: dalla fase di analisi e di individuazione delle criticità, all’elaborazione dei quattro Sistemi strategici territoriali. Questi ultimi vengono pensati per lavorare in maniera sinergica, integrata, per far fronte a delle criticità comuni, affrontandole da punti di vista differenti, restituendo a Capoterra il proprio ruolo all’interno di un territorio sociale, produttivo e ambientale.