Il valore della fotografia : l'essenza di un'immagine tra narrazione, tecnica e innovazione

Photography is, off all, perhaps the visual language of the present that has been able to go beyond the mere objective reproduction of reality, which defined it for a long time. Each photograph, in fact, also represents a means to verify, confirm, and construct a vision of reality, acting as a testament to a human choice that recognizes the value of recording and narrating a given event. This thesis aims to discover and understand the concept of the intrinsic value of photography in contemporary society, through a multidisciplinary approach and a series of interviews with various professionals in the photographic world. The narrative and emotional character of photography, as well as its search for an infinity rooted in human experience, is what makes it still relevant in the face of the challenges and opportunities posed by technological innovation. Storytelling and narration are activities that date back to ancient times and that humans have always used to relate to the world, and thus also to know themselves. Narration has also been inextricably linked to our need to see: from cave paintings, we have come to painting and today to photography, increasingly developing the ability to communicate and above all evoke emotions in the observer. Photography itself, almost 200 years after its birth, continues to be a powerful communicative medium for cultural and social analysis. Through his work, the photographer reflects his own consciousness and ethics, forging relationships between the reality that sorrounds him and his inner world, as can be seen in Gus Powell's project, “Family Car Trouble”. This process is driven by an unconscious element, which Walter Benjamin describes as optical, referring to the machine's ability to capture details that humans had not foreseen, thus creating a partly unforeseen image. Accepting the unpredictability and limitation of control in photographic practice makes us aware of our interaction with the image, creating a constant dialogue between the desire to capture reality and the inevitable subjective interpretation. Unlike the illusion of total control promoted by artificial intelligences, this awareness opens us up to a new conception of human-machine interaction. The future of photography might lie in closer collaboration with emerging technologies, including generative AI, thus avoiding direct competition. Developing a mutually supportive and adaptive relationship could greatly expand the creative potential of photography, allowing it to overcome its limitations and explore new frontiers in visual art.

La fotografia è, fra tutti, forse il linguaggio visivo del presente che ha saputo andare oltre la semplice riproduzione oggettiva della realtà, che per molto tempo l’ha definita. Ogni fotografia, infatti, rappresenta anche un mezzo per verificare, confermare e costruire una visione del reale, agendo da testimonianza di una scelta umana che riconosce il valore della registrazione e della narrazione in un determinato evento. La presente tesi mira alla scoperta e alla comprensione del concetto di valore intrinseco della fotografia nella società contemporanea, attraverso un approccio multidisciplinare e una serie di interviste a diverse figure professionali del mondo fotografico.Il carattere narrativo ed emotivo della fotografia, nonché la sua ricerca di un infinito radicato nell'esperienza umana, è ciò che la rende ancora attuale di fronte alle sfide e alle opportunità poste dall'innovazione tecnologica. Narrare e raccontare storie sono attività che risalgono a tempi antichissimi e che l’uomo ha sempre utilizzato per relazionarsi con il mondo, e quindi anche conoscersi. La narrazione si è legata indissolubilmente anche al nostro bisogno di vedere: dalle pitture rupestri siamo giunti alla pittura e oggi alla fotografia, sviluppando sempre di più la capacità di comunicare e soprattutto evocare emozioni nell’osservatore. Proprio la fotografia, a quasi 200 anni dalla sua nascita, continua ad essere un mezzo comunicativo potentissimo di analisi culturale e sociale. Attraverso il proprio lavoro, il fotografo riflette la propria coscienza e la propria etica, forgiando relazioni tra la realtà che lo circonda e il proprio mondo interiore, come testimonia il progetto di Gus Powell, “Family Car Trouble”. Tale processo è guidato in parte da un inconscio, che Walter Benjamin definisce come ottico, descrivendolo come la capacità della macchina di cogliere dettagli che l’uomo non aveva previsto, creando quindi un’immagine in parte imprevista.Accettare l'imprevedibilità e la limitazione del controllo nella pratica fotografica ci rende consapevoli della nostra interazione con l'immagine, creando un dialogo costante tra il desiderio di catturare la realtà e l'inevitabile interpretazione soggettiva. A differenza dell'illusione di totale controllo promossa dalle intelligenze artificiali, questa consapevolezza ci apre a una nuova concezione dell’interazione uomo-macchina. Il futuro della fotografia potrebbe risiedere in una collaborazione più stretta con le tecnologie emergenti, tra cui le IA generative, evitando quindi una competizione diretta. Sviluppare una relazione di reciproco supporto e adattamento potrebbe espandere enormemente il potenziale creativo della fotografia, permettendole di superare le sue limitazioni e di esplorare nuove frontiere nell'arte visiva.