The rise of algorithms in the social networking landscape has brought many revolutions in user engagement and interactions. The Chinese platform TikTok, one of the symbols of this transformation, has made online content creation and sharing even easier and more immediate, prompting younger and younger users to express themselves and share opinions with others. In 2021, the success of the platform made it necessary to implement automatic moderation based on algorithms. Since then, users have begun to complain about a form of penalization, especially in recommending content that deals with specific topics. In response to this perceived form of shadow banning, users developed a coded language called Algospeak, consisting of distortions and mispronunciations of problematic words, apparently able to evade the algorithm. This tactical practice has become very significant online within two years, especially in the sharing and discussion of sensitive and social topics, such as identity and sexuality, as well as in the dissemination of personal ideas, news, and opinions. The goal of this thesis is to study the practices used by users to maintain control over their content, delving into these forms of algorithmic resistance and looking at them through a new lens: that of participatory design practices. These practices can stimulate critical reflections on the social and political conditions of those who, consciously or unconsciously, use them. Through data visualization, B4b3l 4rch1v3 captures a snapshot of an ephemeral and chaotic phenomenon, studying and narrating it in a compendium of terminologies collected from the use of 11 Italian TikTok users in early 2024. Through the analysis of words, methods of distortion, and topics to avoid, the goal is to highlight these agonistic practices and use them to represent social media hegemonies, encouraging even the least aware users to engage in critical debate on the issue of freedom of expression and the complex relationships with platform moralities.

L’avvento degli algoritmi all’interno del panorama dei social network ha portato con sé numerose rivoluzioni nella fruizione e nelle interazioni tra utenti. La piattaforma cinese TikTok, simbolo di questa trasformazione, ha reso la creazione e condivisione di contenuti online ancora più semplice e immediata, spingendo sempre più giovani utenti a raccontarsi e condividere opinioni con gli altri. Nel 2021, il successo della piattaforma ha reso necessaria l’implementazione di una moderazione automatica basata su algoritmi, ma da questo momento in avanti gli utenti hanno cominciato a lamentare una forma di penalizzazione, soprattutto nella raccomandazione dei contenuti che trattano specifici argomenti. Alla percezione di questa forma di shadow ban, gli utenti hanno risposto con la creazione dell’Algospeak, un linguaggio in codice composto da forme distorte delle parole problematiche, apparentemente in grado di eludere l’algoritmo. Questa pratica tattica, in soli due anni, è diventata molto rilevante online, specialmente nella condivisione e discussione di temi sensibili e sociali, quali la propria identità e sessualità, ma anche la divulgazione di idee, notizie e opinioni personali. L’obiettivo di questa tesi è quello di studiare queste pratiche messe in atto dagli utenti per mantenere il controllo sui propri contenuti, approfondendo queste forme di resistenza algoritmica e ponendole sotto una nuova ottica: quella di pratiche di design partecipativo, in grado di stimolare riflessioni di tipo critico sulle condizioni sociali e politiche di chi, in modo più o meno consapevole, ne fa uso. Attraverso i mezzi della data visualization, B4b3l 4rch1v3 cattura un’istantanea di un fenomeno effimero e caotico, lo studia e lo racconta in un compendio di terminologie raccolte attraverso l’utilizzo di 11 utenti TikTok italiani, ad inizio 2024. Analizzando parole, distorsioni e temi da eludere, la volontà è quella di valorizzare queste pratiche agonistiche ed utilizzarle per rappresentare le egemonie dei social media, incentivando anche gli utenti meno consapevoli al dibattito critico sul tema della libertà di espressione e sui rapporti complessi con le morali delle piattaforme.

B4b3l 4rch1v3 : analisi e visualizzazione delle pratiche di resistenza agli algoritmi attraverso il design della comunicazione

Visini, Matteo
2023/2024

Abstract

The rise of algorithms in the social networking landscape has brought many revolutions in user engagement and interactions. The Chinese platform TikTok, one of the symbols of this transformation, has made online content creation and sharing even easier and more immediate, prompting younger and younger users to express themselves and share opinions with others. In 2021, the success of the platform made it necessary to implement automatic moderation based on algorithms. Since then, users have begun to complain about a form of penalization, especially in recommending content that deals with specific topics. In response to this perceived form of shadow banning, users developed a coded language called Algospeak, consisting of distortions and mispronunciations of problematic words, apparently able to evade the algorithm. This tactical practice has become very significant online within two years, especially in the sharing and discussion of sensitive and social topics, such as identity and sexuality, as well as in the dissemination of personal ideas, news, and opinions. The goal of this thesis is to study the practices used by users to maintain control over their content, delving into these forms of algorithmic resistance and looking at them through a new lens: that of participatory design practices. These practices can stimulate critical reflections on the social and political conditions of those who, consciously or unconsciously, use them. Through data visualization, B4b3l 4rch1v3 captures a snapshot of an ephemeral and chaotic phenomenon, studying and narrating it in a compendium of terminologies collected from the use of 11 Italian TikTok users in early 2024. Through the analysis of words, methods of distortion, and topics to avoid, the goal is to highlight these agonistic practices and use them to represent social media hegemonies, encouraging even the least aware users to engage in critical debate on the issue of freedom of expression and the complex relationships with platform moralities.
BENEDETTI, ANDREA
ARC III - Scuola del Design
16-lug-2024
2023/2024
L’avvento degli algoritmi all’interno del panorama dei social network ha portato con sé numerose rivoluzioni nella fruizione e nelle interazioni tra utenti. La piattaforma cinese TikTok, simbolo di questa trasformazione, ha reso la creazione e condivisione di contenuti online ancora più semplice e immediata, spingendo sempre più giovani utenti a raccontarsi e condividere opinioni con gli altri. Nel 2021, il successo della piattaforma ha reso necessaria l’implementazione di una moderazione automatica basata su algoritmi, ma da questo momento in avanti gli utenti hanno cominciato a lamentare una forma di penalizzazione, soprattutto nella raccomandazione dei contenuti che trattano specifici argomenti. Alla percezione di questa forma di shadow ban, gli utenti hanno risposto con la creazione dell’Algospeak, un linguaggio in codice composto da forme distorte delle parole problematiche, apparentemente in grado di eludere l’algoritmo. Questa pratica tattica, in soli due anni, è diventata molto rilevante online, specialmente nella condivisione e discussione di temi sensibili e sociali, quali la propria identità e sessualità, ma anche la divulgazione di idee, notizie e opinioni personali. L’obiettivo di questa tesi è quello di studiare queste pratiche messe in atto dagli utenti per mantenere il controllo sui propri contenuti, approfondendo queste forme di resistenza algoritmica e ponendole sotto una nuova ottica: quella di pratiche di design partecipativo, in grado di stimolare riflessioni di tipo critico sulle condizioni sociali e politiche di chi, in modo più o meno consapevole, ne fa uso. Attraverso i mezzi della data visualization, B4b3l 4rch1v3 cattura un’istantanea di un fenomeno effimero e caotico, lo studia e lo racconta in un compendio di terminologie raccolte attraverso l’utilizzo di 11 utenti TikTok italiani, ad inizio 2024. Analizzando parole, distorsioni e temi da eludere, la volontà è quella di valorizzare queste pratiche agonistiche ed utilizzarle per rappresentare le egemonie dei social media, incentivando anche gli utenti meno consapevoli al dibattito critico sul tema della libertà di espressione e sui rapporti complessi con le morali delle piattaforme.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/223738