The concept of function is central to the architectural discourse of the 20th century. Following the Modern Movement, which anchored its ideologies in functionalism, Postmodernism, as articulated by Arnheim and Venturi, challenged the notion that functional requirements should solely dictate form and language. Later, architects like Koolhaas, Tschumi, and Rossi advanced the idea that architectural form is shaped by the activities it accommodates, proposing that architecture itself constitutes the program. This thesis investigates the dynamic relationship between the human body and architecture, particularly through the lens of informal spatial knowledge. It examines sixteen hybrid buildings, each adopting distinct architectural languages influenced by function, context, or identity. The study delves into the typology of diverse spatial uses, emphasizing the computation of space, relationships, and time as fundamental components of mixed-use spaces. Parameters such as scale, environmental tolerance, continuity, periodicity, relationships, and accessibility are employed to analyze and categorize buildings according to their multifaceted spatial functions. The analysis reveals architectural examples where function is explicitly manifested through form and typology. Introducing the concept of activity condensation, this thesis highlights how the overlap of these functions within a single building can create multifunctional spaces. In these instances, the building's character transcends its visible function, although the activities remain distinctly separated within the structure. Ultimately, this thesis aims to explore the potential of designing spaces that prioritize structural conditions, shaping typology from the ground up. It envisions an architecture that assumes an urban role and contextualized identity, integrating both formal and informal spaces within a cohesive functional program.

Il concetto di funzione è centrale nel dibattito architettonico del XX secolo. Dopo il Movimento Moderno, che ancora le sue ideologie nel funzionalismo, il Postmodernismo, come articolato da Arnheim e Venturi, sfida l'idea che i requisiti funzionali soli dettino la forma e il linguaggio. Successivamente, l'idea che la forma architettonica sia modellata dalle attività che essa accoglie, trova spazio nella visione di Koolhaas, Tschumi e Rossi che propongono un'architettura dove è essa stessa a costituire il programma. Questa tesi indaga la dinamica relazione tra il corpo umano e l'architettura, attraverso conoscenza spaziale. Esamina sedici edifici ibridi, ognuno dei quali adotta linguaggi architettonici distinti influenzati dalla funzione, dal contesto o dalla propria identità. Lo studio approfondisce la tipologia degli usi spaziali diversificati, enfatizzando lo spazio, e relazioni e il tempo come componenti fondamentali degli spazi a uso misto. Parametri come scala, tolleranza ambientale, continuità, periodicità, relazioni e accessibilità sono impiegati per analizzare e categorizzare gli edifici in base alle loro molteplici funzioni spaziali. L'analisi rivela esempi architettonici in cui la funzione è esplicitamente manifestata attraverso la forma e la tipologia. Introducendo il concetto di sovrapposizione delle attività, questa tesi mette in luce come la contemporaneità di queste all'interno di un unico edificio genera gli spazi multifunzionali. In questi casi, il carattere dell'edificio trascende la sua funzione visibile, sebbene le attività rimangano distintamente separate all'interno della struttura. La ricerca è propedeutica all'approfondimento progettuale, che mira a esplorare il potenziale di uno spazio generato dalla sua identità e forma come condizione primaria e che determina in un secondo momento la tipologia. Si prefigura un'architettura che assume un ruolo e un carattere urbano contestualizzato, integrando spazi formali e informali all'interno di un programma funzionale coerente.

Super Public

Chiodaroli, Marta;Rosa, Gianluca
2023/2024

Abstract

The concept of function is central to the architectural discourse of the 20th century. Following the Modern Movement, which anchored its ideologies in functionalism, Postmodernism, as articulated by Arnheim and Venturi, challenged the notion that functional requirements should solely dictate form and language. Later, architects like Koolhaas, Tschumi, and Rossi advanced the idea that architectural form is shaped by the activities it accommodates, proposing that architecture itself constitutes the program. This thesis investigates the dynamic relationship between the human body and architecture, particularly through the lens of informal spatial knowledge. It examines sixteen hybrid buildings, each adopting distinct architectural languages influenced by function, context, or identity. The study delves into the typology of diverse spatial uses, emphasizing the computation of space, relationships, and time as fundamental components of mixed-use spaces. Parameters such as scale, environmental tolerance, continuity, periodicity, relationships, and accessibility are employed to analyze and categorize buildings according to their multifaceted spatial functions. The analysis reveals architectural examples where function is explicitly manifested through form and typology. Introducing the concept of activity condensation, this thesis highlights how the overlap of these functions within a single building can create multifunctional spaces. In these instances, the building's character transcends its visible function, although the activities remain distinctly separated within the structure. Ultimately, this thesis aims to explore the potential of designing spaces that prioritize structural conditions, shaping typology from the ground up. It envisions an architecture that assumes an urban role and contextualized identity, integrating both formal and informal spaces within a cohesive functional program.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
16-lug-2024
2023/2024
Il concetto di funzione è centrale nel dibattito architettonico del XX secolo. Dopo il Movimento Moderno, che ancora le sue ideologie nel funzionalismo, il Postmodernismo, come articolato da Arnheim e Venturi, sfida l'idea che i requisiti funzionali soli dettino la forma e il linguaggio. Successivamente, l'idea che la forma architettonica sia modellata dalle attività che essa accoglie, trova spazio nella visione di Koolhaas, Tschumi e Rossi che propongono un'architettura dove è essa stessa a costituire il programma. Questa tesi indaga la dinamica relazione tra il corpo umano e l'architettura, attraverso conoscenza spaziale. Esamina sedici edifici ibridi, ognuno dei quali adotta linguaggi architettonici distinti influenzati dalla funzione, dal contesto o dalla propria identità. Lo studio approfondisce la tipologia degli usi spaziali diversificati, enfatizzando lo spazio, e relazioni e il tempo come componenti fondamentali degli spazi a uso misto. Parametri come scala, tolleranza ambientale, continuità, periodicità, relazioni e accessibilità sono impiegati per analizzare e categorizzare gli edifici in base alle loro molteplici funzioni spaziali. L'analisi rivela esempi architettonici in cui la funzione è esplicitamente manifestata attraverso la forma e la tipologia. Introducendo il concetto di sovrapposizione delle attività, questa tesi mette in luce come la contemporaneità di queste all'interno di un unico edificio genera gli spazi multifunzionali. In questi casi, il carattere dell'edificio trascende la sua funzione visibile, sebbene le attività rimangano distintamente separate all'interno della struttura. La ricerca è propedeutica all'approfondimento progettuale, che mira a esplorare il potenziale di uno spazio generato dalla sua identità e forma come condizione primaria e che determina in un secondo momento la tipologia. Si prefigura un'architettura che assume un ruolo e un carattere urbano contestualizzato, integrando spazi formali e informali all'interno di un programma funzionale coerente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/223756