Unfolding complexity : defining a sustainable integrative tool for the adaptive reuse of built heritage in the United Kingdom

Coupled with the pressures brought by climate change, and driven by the trends of globalisation, urbanisation, digitalisation and demographic change, cities and urban settlements have become increasingly complex systems. In order to achieve sustainable and healthy development of built environments around the world, it is fundamental to understand the interaction between the multitude of different disciplines that determine this complexity. Starting from a design experience at the Manchester School of Architecture, this work aims to address these pressing challenges through the systematisation of the decision-making process in the field of adaptive reuse of built heritage. In particular, this work aims to define a tool that could assist architects and planners in understanding and assessing the inherent values and characteristics of existing sites and structures, highlighting their potential and opportunities to deliver truly sustainable intervention. Adaptive reuse is, by definition, a sustainable form of urban regeneration - as it extends a building’s life and avoids demolition waste, it encourages the reuse of embodied energy, and it provides significant social and economic benefits to society - however, only a few attempts have been made to define clear guidelines that combine conservation principles with sustainable practices in a unified and cohesive system. The manifold nature of the disciplines involved in the adaptive reuse of the built heritage requires a flexible and holistic tool that could successfully synthesise this complexity and facilitate architects in achieving a sustainable reuse in terms of energy, materials and functionality, while simultaneously enhancing the historical, social and cultural value of the built environment.

Le città e gli insediamenti umani sono diventati sistemi sempre più complessi a causa delle pressioni generate dai cambiamenti climatici e incentivate dalle tendenze verso la globalizzazione, l’urbanizzazione, la digitalizzazione e il cambiamento demografico. Per poter raggiungere uno sviluppo sano e sostenibile degli ambienti costruiti in tutto il mondo, è fondamentale comprendere l’interazione tra la moltitudine delle diverse discipline che determinano questa complessità. Partendo da un’esperienza progettuale svolta presso la Manchester School of Architecture, questo lavoro mira ad affrontare queste pressanti sfide attraverso la sistematizzazione del processo decisionale nel campo del riuso adattivo del patrimonio culturale costruito. In particolare, questo lavoro si propone di definire uno strumento che possa assistere architetti e pianificatori nella comprensione e valutazione dei valori e delle caratteristiche intrinseche dei siti e degli edifici esistenti, evidenziando il loto potenziale e le derivanti opportunità per la progettazione di interventi realmente sostenibili. Sebbene il riuso adattivo sia per definizione una forma sostenibile di rigenerazione urbana – poiché estende la vita di un edificio, evita la produzione di rifiuti causati dalla demolizione, incoraggia il riutilizzo dell’energia incorporata e produce significativi benefici sociali ed economici alla società – sono ancora pochi i tentativi volti a definire delle linee guida che combinino insieme principi di conservazione con pratiche sostenibili, in un sistema unificato e coeso. La natura multiforme delle discipline coinvolte nel riuso adattivo del patrimonio edilizio richiede uno strumento flessibile e olistico che possa sintetizzare con successo questa complessità e facilitare gli architetti nel raggiungimento di un riuso sostenibile in termini di energia, materiali e funzionalità, implementando al contempo il valore storico, sociale e culturale dell’ambiente costruito.