Grafting past and present : adapting the former Veterinaria Campus in Città Studi to meet contemporary needs, with a focus on the APICE repository centre, as a case study

This thesis work addresses the recuperation and readaptation of the former Veterinary Medicine campus, which is situated within the Città Studi district of Milan. Owing to the substantial urban and scientific advancements over the past century, it is evident that the complex located on via Giovanni Celoria can no longer effectively serve its original intended purpose. The research and educational facilities for the new Institute of Veterinary Medicine were relocated to the new campus in Lodi, which was completed in 2017. Regarding to the new agreement between the University of Milan (Università Statale di Milano) and the City Council,the new Humanities Campus is aiming to replace and transform the ex-Veterinary Medicine and Agriculture Faculties in Città Studi. A modern urban campus is intended to host the courses of the Department of Cultural and Environmental Heritage, courses in the economic, political, and social areas, post-graduate training activities (specialization courses and masters), the Apice Center – Archives of the Word, Image and Editorial Communication – and the MUSA, University Museum of Anthropological, Medical, and Forensic Sciences for Human Rights. Within the scope of the thesis, specific attention and focus was directed to the building 22080, which is intended to serve as a new repository, dedicated to the curation and preservation of archival materials for the APICE Center. In the process of transformation, an analysis was conducted on the historical stratification of the building, which had changed over the last century. Each historical layer discovered during the process contains its features, as well as imperfections and complex history. The analysis was conducted to comprehend the benefits and unique characteristics of each layer, while also identifying which attributes retain their original relevance and which are no longer essential for the updated purpose. This process is analogous to grafting, where desirable qualities from two different species are selectively combined into one. The term “grafting” in architecture can be metaphorically borrowed from horticulture, where grafting is a technique used to join two plants together to grow as one. In the context of architecture, grafting refers to the process of integrating new architectural elements or structures with existing ones, creating a harmonious and unified design. The metaphor emphasizes the idea of merging different elements seamlessly, much like grafting in horticulture involves combining different plant parts to achieve specific characteristics or benefits. The goal is to create a cohesive and integrated design that respects the context and history of the site while introducing innovative and contemporary elements. By investigating the historical origins of the built urban environment and aligning them with the evolving needs of new institutions, this work aims to establish a meaningful discourse between past layers and present interventions. Through this dialogue, the distinct characteristics and contributions of each layer become more evident, enriching the overall fabric of the urban landscape.

Questo lavoro di tesi si occupa del recupero e del riadattamento dell’ex campus di Medicina Veterinaria situato nel quartiere di Città Studi a Milano. A causa dei notevoli progressi urbanistici e scientifici dell’ultimo secolo, è evidente che il complesso di via Celoria non è più in grado di svolgere efficacemente la sua funzione originaria. Le strutture di ricerca e didattiche del nuovo Istituto di Medicina Veterinaria sono state trasferite nel nuovo campus di Lodi, completato nel 2017. In base al nuovo accordo tra l’Università Statale di Milano e il Comune di Milano, il nuovo Campus umanistico si propone di sostituire e trasformare le ex Facoltà di Medicina Veterinaria e di Agraria in Città Studi. Un moderno campus urbano destinato a ospitare i corsi del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, i corsi dell’area economica, politica e sociale, le attività di formazione post-laurea (corsi di specializzazione e master), il Centro Apice - Archivio della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale - e il MUSA, Museo Universitario di Scienze Antropologiche, Mediche e Forensi per i Diritti Umani. Nell’ambito della tesi, un’attenzione specifica è stata rivolta all’edificio 22080, destinato a ospitare il museo. Questo edificio sarà dedicato alla cura e alla conservazione dei materiali d’archivio per il Centro APICE. Nel processo di trasformazione, è stata condotta un’analisi sulla stratificazione storica dell’edificio, che ha subito cambiamenti nel corso dell’ultimo secolo. Ogni strato storico scoperto durante il processo contiene caratteristiche, imperfezioni e storie uniche. L’analisi è stata condotta per comprendere i vantaggi e le caratteristiche distintive di ogni strato, identificando al contempo quali attributi mantengono la loro rilevanza originaria e quali non sono più essenziali per lo scopo aggiornato. Questo processo è analogo all’innesto, in cui le qualità desiderabili di due specie diverse vengono combinate selettivamente in una sola. Il termine “innesto” in architettura può essere metaforicamente mutuato dall’orticoltura, dove l’innesto è una tecnica utilizzata per unire due piante e farle crescere come una sola. Nel contesto dell’architettura, l’innesto si riferisce al processo di integrazione di nuovi elementi architettonici o strutture con quelle esistenti, creando un design armonioso e unificato. La metafora enfatizza l’idea di fondere elementi diversi senza soluzione di continuità, proprio come l’innesto in orticoltura prevede la combinazione di diverse parti di piante per ottenere caratteristiche o benefici specifici. L’obiettivo è quello di creare un progetto coeso e integrato che rispetti il contesto e la storia del sito, introducendo al contempo elementi innovativi e contemporanei. Indagando sulle origini storiche dell’ambiente urbano costruito e allineandole con le esigenze in evoluzione delle nuove istituzioni, questo lavoro mira a stabilire un discorso significativo tra gli strati passati e gli interventi attuali. Attraverso questo dialogo, le caratteristiche e i contributi distinti di ogni strato diventano più evidenti, arricchendo il tessuto complessivo del paesaggio urbano.